Forse ha ragione l’oroscopo, ma non sono capace

Devi imparare a mandare a fanculo chi merita di essere mandato a fanculo“.

Lo diceva il mio oroscopo poche settimane fa. E al di là di tutti i possibili dibattiti che si possono fare, io quell’ordine così brutale un po’ me lo merito. Il problema è che non ci riesco, non ci sono mai riuscita. Ho sempre voltato pagina, anche quando mi ritrovavo con una risma di carta in mano, e la copertina andava in pezzi tra le mie dita. Razionalmente cerco sempre di impormi, di convincermi che esista una scelta giusta, di ripetermi che in fondo sono conseguenze, e bisogna prenderle così, ma non è facile, perché alle persone associo sempre i miei ricordi, i sentimenti che abbiamo condiviso, le storie che abbiamo scritto insieme. Davanti a un torto o a una delusione, io tendo sempre a perdonare.

Mi è capitato di pensarci di recente, con una vecchia amica, in uno di quei rari casi in cui ho preferito il punto alla virgola. Non che io abbia esaurito il testo, questo no. Ma sulla questione non ci siamo più tornate. Promesse non mantenute, priorità in cui non rientravo, ed io ci sono stata male, perché mi fidavo e pensavo di contare di più, ma non sono ancora riuscita a dirglielo. Ho risposto con ciò che mi riesce meglio: un silenzio sfumato dai ringraziamenti per il regalo di laurea, e da un messaggio che mi ha scritto lei prima della festa. In un momento di rabbia mi ero promessa che sarei partita per quel weekend senza dirle nulla, senza neanche farle sapere che sarei stata a pochi minuti da casa sua. Una ripicca infantile, una prova, e un modo per evitare ancora una volta ogni discussione.

Eppure, nonostante tutto, so che la cercherò di nuovo. Mi conosco, e non potrei mai partire senza chiederle di vederci, di riabbracciarci dopo mesi, di passare una di quelle serate a cena insieme, come ai vecchi tempi prima che andasse via. Nonostante tutto, a me manca. E’ stata un’amica, una persona importante, una di quelle che in poco tempo mi ha conosciuta di più, e che ha saputo comprendere il mio carattere senza volerlo modificare. Da quando viviamo in due città diverse ci sentiamo meno, e probabilmente sono spesso la prima ad allungare il braccio, bussare alla sua porta e chiederle di parlare. Ma lo faccio perché mi interessa davvero, perché non vorrei perderla, e perché sentirla mi fa piacere. Sì, forse non basta, e magari un giorno finiremo per allontanarci. Ma in mano ho soltanto questa possibilità.

Quando ho pensato di organizzare quel weekend, ho sempre avuto in mente l’idea di andarla a trovare. E’ stata la mia priorità, fin dal primo minuto, addirittura quasi un gradino sopra alle ATP Finals di tennis, perché anche questa era la nostra promessa: recuperare il tempo perduto. Ma non posso farlo da sola. E se altri programmi, all’improvviso, vengono prima di me, io ci resto male. Perché mi costruisco i miei film mentali, sognando l’amicizia perfetta, e una distanza che si cancella con un tratto di matita, ma per quanto io possa crederci, e impegnarmi per salire sui treni più veloci, a volte rimango a terra con le mie stesse valige, in cerca di una spiegazione. Se dovessi scriverci una lista, probabilmente mi convincerei che non ne vale la pena.

Una parte di me, in verità, vorrebbe chiederle quella spiegazione, ma non voglio farlo con un messaggio, immaginando uno sguardo che non potrei vedere, o un tempo che non saprei colmare. Chissà poi se ne parleremo davvero, se troverò il coraggio di buttare il problema sul tavolo, o liberarmi dal sorriso per essere riuscite a stare insieme. Non so neanche se alla fine ci incontreremo. Non le ho ancora detto che ci sarò, e forse per la prima volta non sento il bisogno di farlo adesso. Magari le scriverò sul treno, le manderò una foto del panorama, le chiederò i suoi programmi, e se riesca a trovare un posto per me. Credo prevalga l’offesa, quella che rende uno scoprione velenoso, testardo e rancoroso. Peccato io sia un segno atipico, e il silenzio sia l’arma più tagliente che sappia usare.

Se solo funzionasse con tutti…

Se solo potesse parlare al posto mio…

12 pensieri su “Forse ha ragione l’oroscopo, ma non sono capace

  1. Ho lo stesso problema, da anni. Non sono mai riuscita a far valere le mie ragioni, anche quando ho sofferto palesemente e avevo tutti i motivi per alzare un po’ la voce. Sempre a fin di bene, si intenda.
    Non credo sia una vera e propria incapacità: ho sempre mal sopportato doversi forzare per mandare affanculo, e magari farlo anche in maniera goffa perché non è nell’indole.
    Il silenzio, invece, sappiamo usarlo bene. Continuo a sponsorizzarlo come miglior arma per far recepire il messaggio all’altra persona.

    • Ti capisco benissimo, certo il silenzio funziona bene per il suo scopo, il problema è quando non viene letto o passa inosservato.. con alcune persone il “fanculo” sembrerebbe molto più efficace

  2. Anch’io faccio fatica a farmi valere, a sbattermene, a mandare a quel paese… ma sono migliorato MOLTISSIMO negli ultimi 10-15 anni.
    Ho ovviamente una età anagrafica maggiore della tua, ma ti assicuro che a livello interiore siamo tutti uguali.
    Si impara piano piano, ci si sforza, bisogna avere anche una buona/ottima autostima.

  3. “in uno di quei rari casi in cui ho preferito il punto alla virgola” è un’espressione bellissima!

    Mi ritrovo anche io in queste tue sensazioni. Stare zitto, incassare, ma intanto il risentimento si accumula e avvelena me e la relazione.
    In uno dei miei libri preferiti, mi aveva folgorato una frase: “quando hai qualcosa da dire, il silenzio è una bugia”

    Come dice Kikkakonekka credo ci voglia tempo per imparare a non dire più bugie con il silenzio.

  4. Penso di capire cosa intendi, io ci metto parecchio prima di mollare chi mi fa stare male emotivamente ma quando ci riesco non torno indietro. Bisogna trovare il coraggio perché non si può accettare tutto se l’altra persona ci fa stare male la maggior parte del tempo. È successo con il mio ex che aveva provato a pretendere la mia amicizia dopo il modo in cui mi trattava quando stavamo insieme e aveva pure il coraggio di chiedermi aiuto per le sue fobie pochi giorni dopo la rottura e di vederci un mese dopo per giustificarsi anche perché io non avevo nulla da dirgli. Gli ho detto di no e non ho avuto più niente a che fare con lui. Molte persone se ne sono andate da sole e va bene così perché vuol dire che non erano sincere. Fa male ma bisogna farci i conti ❤️

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