Mezzanotte, e siamo rimaste in tre. Non vogliamo che la serata finisca, ma nessuna ha il coraggio di chiedere di restare. Così ci fermiamo nel parcheggio, fingendo che ci sia qualcosa di urgente da dire, e ci perdiamo a parlare mentre le auto ci passano accanto, come se fossimo ancora al pub, sedute ai tavolini, o in un luogo sperduto nel mondo in cui non esistono orari.
L’una, e neanche ce ne accorgiamo. La gente ci guarda mentre sale in auto per tornare a casa, ma noi nemmeno la vediamo. Parliamo dei nostri sogni, del lavoro che vorremmo fare, degli obiettivi da realizzare, e poi ancora dei social network, della neve, delle vacanze, delle nostre paure, delle uscite da organizzare. Non importa se siamo in piedi sotto una luce artificiale, se le altre due ragazze sono già a casa da un pezzo, o se per due volte i carabinieri ci scrutano da lontano, noi in piedi nel posto auto vuoto continuiamo a parlare.
L’una e mezza, e ci chiediamo che fare. Forse dovremmo andare, ma nessuna se la sente di salutare. Così continuiamo a cercare nuovi argomenti, e ci aggrappiamo ai minuti che passano, immaginando di fermare il tempo, riempiendo i silenzi di parole e risate, come se quella fosse la nostra ultima occasione.
Le due, e comincia a fare freddo. È davvero il momento di tornare, una di noi lo annuncia guardando l’orologio. Ci vedremo sabato, o magari prima, ma una stagione nuova ruberà quel tempo che eravamo solite regalarci, e forse non potremo stare di nuovo due ore in un parcheggio, a sognare il futuro e a raccontarci il passato, forse non riusciremo a vederci così spesso, ma ci siamo fatte una promessa, tra le corsie vuote di quel parcheggio: continuare ad esserci, non smettere di cercarci.
Le due e un quarto, e sono a casa. Pronta a lasciar andare l’estate che ancora stringo in una mano, perché nell’altra conservo i ricordi di questi mesi vissuti insieme, preziosi come invisibili diamanti, e dolci come sciocche poesie.
ah giovinezza fugace e bella/del tempo bello sorella! ❤
❤❤❤
🙂 tenerissimo racconto sembrava di vedervi… bellezza!
Grazie mille davvero! Sono scritti a cui tengo particolarmente 🥰
s’avverte e serbali cari nella memoria della tua pelle 🙂
Lo farò sicuramente 💚
:-)*
Ma che bel post😍
Grazie di cuore!
wow
Hai dato di amicizia, gioventù ed estate, una bellissima immagine, peccato solo che WordPress adesso mi consigli articoli correlati quali: i 5 parcheggi di Parma più vicini al centro e le statistiche sull’inquinamento delle auto, in presenza di piste ciclabili… La poesia dell’associazione tra parole e loro significato, su base statistica.
Grazie mille! Ho notato anch’io, nei miei post linkati sotto c’è un vecchio post su quella volta in cui mi si è allagata l’auto 😂
Questo articolo mi ha fatto tornare alla mente i tempi in cui, dopo una serata ci si fermava a parlare per ore, seduti ai tavolini del bar oramai chiuso. In particolar modo ricordo, la nebbia e il freddo ☺. Complimenti per l’articolo.
Grazie mille! La gioventù ci accomuna tutti 😊
Il discorso “orario” sta diventando un problema con mio figlio, che con amici (e soprattutto “amiche”) sembra non guardare mai l’orologio.
Come genitore sono sempre un po’ preoccupato, perché lui gira in bici (non ha ancora la patente) ed ha sempre molti km da fare, ed alle 2 di notte…
Mi ricordo che me lo avevi detto, mi fai tornare alla mente le prime uscite fino a tardi quando avevo la sua età, e quella preoccupazione non la capivo.. sta crescendo e inizia a vivere le sue esperienze, ma penso che i genitori si preoccuperanno sempre, è un po’ naturale 🙂
🥰
per esperienza, questi improvvisati discorsi notturni sono sempre i migliori, tra qualche anno li ricorderai con affetto ed una lacrimuccia….goditeli
Grazie! Lo immagino 🥰