Un bel VAFFA te lo toglie solo la mia sacrosanta pazienza

Vi riporto un esempio tratto dalla vita reale di come un ragazzo NON deve approcciare una ragazza. Partiamo dagli albori, da quel “bella la lezione, vero?” detto dopo otto ore di lezione all’università, al che innanzitutto ti rispondo con un bel NO a duecento decibel, e la volta successiva stai certo che mi siederò a venti file di distanza da te. Diciamo che da quel primo scivolone abbiamo poi stretto un rapporto di “amicizia”, chiamiamola così, che gli ha dato il diritto di palesare ogni suo pensiero sulla mia persona senza alcun filtro. Andiamo in ordine. Quando ti fidanzi? Allora! Mi fidanzerò quando la smetterò di incontrare schiere di casi umani sulla mia via. Non è difficile da capire. Fai qualcosa alle mani, non ti mangiare le pellicine. Ma potrò fare quello che mi pare con le mie mani? Posso non mettere lo smalto se so che mi durerebbe tre ore? Posso mangiarmi le pellicine senza che dia fastidio a te? Ma andiamo avanti. Ti sei lavata i capelli? Si vede, brava. Cosa vorresti dire? Che prima facevano schifo? Perché tu invece ti lavi i capelli tutti i giorni, a costo di diventar pelato? Ma fatti qualcosa ai capelli, guarda lì! Non vai mai dalla parrucchiera! Hai avuto un trauma da piccola? Ora. Nemmeno mia madre si prende queste libertà, perché sa che le arriverebbe una ciabatta in piena fronte. A lui non arriva un gancio destro solo perché è di mezzo metro più alto di me. Ma giuro che in quel momento gli avrei tirato un pietrone direttamente da Stonehenge. Amch perché da piccola ho avuto il trauma del “taglio dei capelli a scodella” che solo chi l’ha vissuto può capire. Tre mesi dopo sono andata dalla parrucchiera: taglio, tinta ramata, maschera rigenerante, messa in piega, euro settantadue pagati. E i suoi due commenti sono stati: primo, Ma ti ha colorato anche la cute?! (Ma cazzarola, ho un massa di capelli abnorme e te noti un centimetro quadrato di fronte tinta?!) e secondo, Sei in tinta con la maglietta! (per appunto, la maglietta era VIOLA, non ramata). Ma non è finita. In seguito ho ricevuto un bel Ma i baffetti ce li facciamo?, detto (mezzo urlato) dal centro del cortile della facoltà. E qui ho varie osservazioni da fare. Punto primo: hai una vista talmente potente che a un chilometro di distanza riesci a vedere solo i miei baffetti? Punto secondo: sei per caso il mio estetista in incognito? Punto terzo: hai bisogno di farlo sapere a tutte le duecento persone del nostro corso di laurea? Poi, chicca finale: hai messo su qualche chiletto. Con carezzina alla pancia. Qua non basterebbero mille pagine per spiegare che ad una donna NON e ripeto NON devi dire che è ingrassata. Non lo devi fare. Non puoi. Rischi del male fisico. Rischi la morte. Rischi l’ira funesta. E soprattutto NON lo devi fare a inizio maggio, periodo dell’anno in cui la donna si rende conto di essere in procinto della prova costume. In aggiunta, se la donna ha il ciclo non rischi solo la morte, rischi la morte e la cremazione immediata del cadavere. Specialmente se le sfiori la pancia. Io credevo che queste fossero tutte BASI delle relazioni tra uomo e donna, o per lo meno le basi per una convivenza civile in società senza ire funeste in periodo mestruale che sono paragonabili a cicloni di forza cinque. E invece mi sbagliavo. Manca solo che mi dica di non mettere le felpone per venire a lezione e di farmi dare lezioni di trucco da Clio Makeup. Non pensavo di essere sotto osservazione da Enzo Miccio anche durante la lezione delle otto del mattino, quando mi sono svegliata da due ore con il segno del cuscino sulla guancia, ho bevuto tre caffè in serie e mi sono vestita con gli occhi chiusi e la luce spenta. Ha troppe pretese da me. Non sono quella ragazza che viene a lezione con il vestitino, le calze a rete e il cerone in faccia. Non spendo cinquanta euro a settimana per andare dalla parrucchiera a farmi la tinta blu. Quindi se dovete farmi notare tutte queste cose arrivate tardi: lo so già e ne vado fiera. Non perdete tempo a fare i simpaticoni perchè punto uno non fate ridere nessuno, punto due la mia pazienza si è già esaurita quindici battute fa. Ah, e per quanto riguarda i chili, io con una foglia di insalata non mi sfamo. Ben venga il sushi, la pizza, una teglia di lasagne e un gelato. E non preoccupatevi che alla prova costume arriverò comunque preparata, senza stirarmi anche i muscoli del culo dentro una palestra. Ciao.

38 pensieri su “Un bel VAFFA te lo toglie solo la mia sacrosanta pazienza

  1. Ma se questo tuo “amico” è così ignorante come una sedia perché non ce lo mandi per direttissima? Del resto lui non si è mai messo il benché minimo problema a dirti tutte quelle cose che ti ha detto senza che gliene importasse qualcosa di quello che pensavi tu.

  2. Ehm ciao Penny! Io purtroppo sono l’unico single della mia compagnia di amici… sul mio curriculum alla voce hobby dovrei mettere “fare da palo”. I miei amici ci scherzano su, ma a volte dietro il mio sorriso si cela un velo di malinconia e un pò lo ammetto anche di invidia… a volte provavo a cambiare tonalità del mio essere, “Mè quando ti fidanzi?” forse in un’altra vita e via con le mie riflessioni sulla mia esistenza… non capisco nulla di “tattiche amorose” perchè sono molto impulsivo e non so aspettare… sono una frana… alla fine chi se frega mi tengo la mia folta barba, la mia pancetta, mi vesto come mi garba a me e vivo la mia vita amando per primo me stesso poi il resto se viene spero di trovarmi pronto!

    • Della mia compagnia siamo in due, figurati… a volte mi manca avere una “metà”, ma quello che mi ripeto è che non si può forzare la cosa, quando dovrà capitare toccherà anche a noi 😊

  3. Ok…e’piu’alto di te,ma
    Sapevi che il grande Lao Tzu diceva che anche l’avversario piu’ grosso cade in ginocchio?
    No perche’ con un calcio nei coglioni secondo me risolvi sai?
    Questo organismo monocellulare cerebroleso dovrebbe apprendere un paio di lezioni… 😑

  4. Il tizio ha un approccio sbagliato alla vita secondo me, non solo alle donne! O gli mettete una museruola o iniziate a rieducarlo perché penso che ad un certo punto la scusa del “sono fatto così” non regga molto 😀 Cioè, essere stronzi non è un’opzione contemplata! Santa Penny, non ti leggevo da un po’ ma hai sempre tanta pazienza tuuuu. 🙂

      • 26 anni sprecati a fare schifo! Ma la sua ragazza, che da quanto ho letto è tua amica, lo lascia fare, se lo tiene così, maleducato e inopportuno? Scusa, io sono incuriosita da queste dinamiche sociali ahahaha

  5. A occhio diagnosticherei un’esecuzione maldestra dello schema “mi interessi ma faccio il distaccato”. Oppure è proprio stronzo, ai posteri l’ardua sentenza.

  6. Anche se fidanzato con un’amica non gli si può concedere tutta questa libertà. Penso che ognuno di noi dovrebbe far comprendere al prossimo che c’è un limite invisibile che non bisogna superare, in sostanza occorre mettere dei paletti. A furia di lasciar correre, l’altro non capisce e si sente autorizzato e continuare.

  7. Quando ero all’università avevo un approccio completamente diverso.
    Timido e senza mai aver avuto storie “serie”, mi trovai a fare il filo ad una tipa più “vecchia” di me, e senza tanti stratagemmi riuscii a mettermi insieme contro ogni pronostico.
    Senza assillarla, senza essere simpatico per forza, senza farle quei complimenti che sembrano veri ma secondo me danno fastidio.
    Cercavo semplicemente di farla star bene.

  8. Ahahah che ridere! Potresti sempre dirgli che hai un regalo per lui: una serie di lezioni di educazione sociale viste che alle altre, nella vita, non era presente. E se non capisce regalagli una perla di saggezza: prima di condividere tutto quello che ti passa per la mente, pensa e poi pensa ancora e se non fosse sufficiente invitalo a usare il cervello! 😁

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