Beirut, mi dispiace…

Ho visto immagini di persone ferite, persone senza più una casa, persone in lacrime. Ho visto una città devastata, colpita dall’interno, dall’esplosione di oltre 2.700 tonnellate di nitrato di ammonio conservate in un magazzino. E mi sembra cosi assurdo. Cosi fragile la vita umana davanti a quello che l’uomo può creare. Siamo diventati pericolosi per noi stessi? Spero sempre che si possa tornare indietro… Beirut non è Parigi, Londra, o Berlino. Beirut è la capitale del Libano, che conosce la guerra, che ha vissuto gli attentati, e che oggi deve affrontare la morte per l’ennesima volta. La morte di tanti suoi cittadini. La morte della sua quotidianità. Osservo ammutolita la polvere di gas tossici, e penso che non è ancora finita. Chissà quando finirà. Chissà quando tornerà la pace. Quando i bambini torneranno a ridere.

Ma se si potesse fare qualcosa, qualunque cosa, per evitare in futiro simili tragedie, giuro che lo farei…

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