Non so che dire davanti a questo

“Nulla ci perseguita quanto ciò che non diciamo”

(Mitch Albom)

Lo saprete tutti, sono uscita dal mio liceo sei, sette mesi fa ormai. E’ stata la mia seconda casa per cinque anni, e di tutti quegli studenti, di quelle folle disuguali che a flutti invadevano i corridoi, non conoscevo che qualche volto, qualche nome per sentito dire, qualcun altro perché una vecchia conoscenza. Oggi quelle vecchie conoscenze sono all’ultimo anno, il quinto, quello che ho lasciato l’anno scorso.

Perché sto qui, a ricordare tutto questo? Perché da quelle vecchie conoscenze ho letto una notizia, che nonostante il disgusto vi invito a guardare. Nicole, nome fittizio, diciotto anni reali, studentessa del liceo scientifico che ho frequentato per cinque anni, mia compagna di nuoto per quasi otto anni, fin dalle elementari, ecco: Nicole ha venduto all’asta la propria verginità; o meglio, ci ha provato, perché tutto è nato come uno scherzo che oggi le è sfuggito di mano. La ricordo, Nicole, come una persona normalissima, gentilissima, un’amica che ogni settimana incontravo, e con cui parlavo sotto la doccia, facevo merenda, passeggiavo nel cortile, ricordo che si iscrisse alle mie stesse scuole medie, che ci teneva tanto. che forse teneva perfino a me, amica lontana che sapeva ascoltare. Ci siamo perse di vista con le scuole superiori, e probabilmente ho dei ricordi talmente incoerenti, oggi, che mi pare di aver davanti la foto di un’altra persona. Ingrandisco quelle immagini apparentemente perfette: è il suo viso, pulito, triste, seducente e impostato. Il corpo non è il suo, impacchettato in un completo intimo da escort. Ha messo all’asta la sua verginità per gioco. Ed ora sono qui a domandarmi come sia possibile, quale scherzo possa portare a questo, quali sentimenti possano spingere una persona ad un gesto simile. La disperazione, la confusione, la solitudine che in questo mondo divide, isola, allontana, il suo essere da sempre considerata strana, diversa, quella da deridere e da prendere in giro. E’ cambiata, certo che lo è. Ma è successo un fatto triste tra i banchi di quel mio liceo, nella mia città, ad una persona che ho frequentato e che forse, per qualche minuto della mia vita, ho pensato che sarebbe rimasta. Non so nemmeno adesso che cosa dire, come poter trovare un motivo a questo schifo.

Nicole, probabilmente non mi leggerai, ma lascia che ti dica qualche parola al vento da chi ti ha conosciuta. E’ difficile farsi accettare, trovare le amicizie giuste, intraprendere le strade migliori, capire come funzioni il mondo senza cadere nelle sue trappole mortali. Non è mai stato facile, e per te, così innocente e sincera, forse lo è stato ancora di più. Non ti chiedo un perché, lo so che si fanno tante sciocchezze di cui poi ci si vergogna, anche se questa è stata una sciocchezza molto grande. Ti chiedo soltanto di pensarci. Veramente. Riflettere su quanto spazio di tempo hai davanti, quante occasioni, quanti amori da incontrare nei casi strani della vita, persone di cui innamorarti con il cuore, a cui donare te stessa, con la certezza di essere totalmente al sicuro. Non è giusto che tutti ti ricordino per questo. E’ vero, hai sbagliato, e lo hai ammesso davanti a tutti, perfino sui giornali di cui tutti van parlando. Ma nessuno si è preoccupato di capirti davvero, ed è questo che dei giornali odio, è questo che non avrei mai voluto leggere. Io credo ci sia qualcosa, dietro questa grande sciocchezza, qualcosa che hai tenuto per te, che sia un disagio soltanto tuo, il desiderio di diventare qualcuno, la curiosità di provare la cosa sbagliata, o semplicemente l’istinto troppo folle che ti appartiene, qualcosa deve averti spinto ad un azzardo troppo grande, ed ora cerchi di uscirne, da sola. Conosco un paio di persone della tua classe, e alcuni professori. In pochi ti sono vicini, adesso. E perfino tuo padre, quello che ti sgridava quando nuotavi un po’ male, è rimasto deluso. Ma sai, è difficile capire, credimi. E’ difficile capire anche la tua forza, perché nonostante tutto tu continui a camminare, in mezzo a quel deserto ostile che oggi cerca di affogarti, nell’incoscienza dei tuoi diciotto anni, e di un mondo gigantesco in cui perdersi. Ci sono tanti errori incomprensibili, tante mode sbagliate, tanta gente disumana, tanto fango dove dovrebbero esserci soltanto prati verdi, e noi siamo qui, giovani generazioni in equilibrio, con il rischio di cadere a testa in giù. Magari eri più fragile, ma nessuno lo ha mai capito. Abbiamo perso tutti, davanti a quello che è successo. Abbiamo perso un altro pezzo di dignità, un’altra bella occasione per dimostrare che in fondo qualcosa di buono esiste, abbiamo perso facendoti crollare, ferendo innanzitutto te, i tuoi genitori, la tua vita, senza alcun tipo di riguardo. E’ giusto diffondere una notizia del genere, perché quello che tu hai passato è stato soltanto uno sbaglio, ma in tante, chissà quante, ogni giorno si trovano davanti a questi baratri intriganti, in tante potrebbero sbagliare, così, come hai sbagliato tu, ed è giusto salvarle. Però, forse, non abbiamo ancora imparato a salvare te.

Nicole ha il volto che aveva quando era bambina, più adulto, serio, come le donne in copertina. Nicole è da sola, oggi, contro il mondo. E forse sono tantissime le domande che dovremmo porci, com’è potuto accadere? Come possono esistere certi siti su internet? Come può essere tutto così facile per lei, diciott’anni compiuti da poco? Perché lo ha fatto? Perché ha mentito perfino sulla sua famiglia, sui suoi progetti futuri, sul suo stesso corpo che photoshop ha nascosto? Perché non ha mai detto niente a nessuno? Come si può chiamare scherzo tutto questo? Sono quelle domande a cui non posso rispondere, ma che mi lasciano davanti un’immagine triste, grigia, disperata, di una società in cerca di aiuto, disperatamente bisognosa di una guida, che non sia una modella, un ragazzo con i muscoli, ma un’anima pulita e pia. Manca, e si vede. Si vede dagli errori di qualche vittima simbolica, ritratta sui giornali, si vede dai ragazzini che sembrano già adulti, si vede dalle esperienze precoci che soltanto un anno addietro, nel mio 1998, non erano così. E ti fa riflettere, perché al di là della persona strana e sola, del folle gesto di un minuto, della muta richiesta di attenzione, nessuno è mai riuscito a scorgere la tragedia. Nessuno. E non ci credo, non credo a chi mi dice che fosse una brava attrice, perché c’è stata la paura, il senso di impotenza, di sconfitta, di vergogna, l’incapacità di uscirne, come chi non sa nuotare ma si ritrova nell’oceano, c’è stata la preoccupazione, la persecuzione di chi offriva più di un milione, ma esigeva il suo corpo, e noi? Abbiamo idea di che cosa significhi? E possiamo condannarla così, come se fosse soltanto una matta? Io dico che non è giusto. Perché dietro c’è un mondo, come c’è dietro ad ogni cosa. Le sfide pericolose, la blue whale, la gara ad ingerire le capsule del detersivo, o a versare sale e ghiaccio sulla pelle, rischiando l’ustione. E poi c’è Nicole. Un nome, uno dei tanti, un simbolo che a Bologna, al liceo scientifico Righi, fa ora rabbrividire. Ma la mia speranza è che un giorno tutte queste vite sacrificate, segnate dalla gioventù sempre all’estremo, sempre un passo oltre, sul filo della gioia, possano servire ad aiutare chi sta crescendo, e si ritrova con la faccia contro il muro delle follie, la tentazione di provarci, con il pensiero che gli anni riusciranno a sistemare tutto: che possano servire ad accompagnarli nelle scelte più giuste per sé stessi, nel rispetto per la propria vita, e nella comprensione del fatto che tutto ha delle conseguenze, e che il tempo non sempre può cancellare il passato.

“Ogni cosa succede per una ragione. Ogni evento ha uno scopo e ogni rovescio racchiude una lezione. Non rimpiangere mai il passato, ma accettalo come maestro”

(Robin Sharma)

16 pensieri su “Non so che dire davanti a questo

  1. pazzesco… non pensavo che qualcuno potesse fare una cosa così, ma non giudico, ognuno fa quel che vuole… però è spontaneo chiedersi il perché… e forse non c’è risposta, oppure c’è ne più di una…

  2. Credo che sia solo uno scherzo o un tentativo di mettersi in mostra, che le è scappato un po’ di mano. Non basta annullare tutto?
    Oppure dire che non è più vergine da un pezzo (anche se non fosse vero)?

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