Erasmus?

Hai mai pensato di andare via e non tornare più? Scappare e far perdere ogni tua traccia, per andare in un posto lontano e ricominciare a vivere una vita nuova, solo tua, vivere davvero? Ci hai mai pensato?

(Luigi Pirandello)

Mi trovo in quel periodo di stallo, alla fine della sessione invernale, senza esami e senza studi. Tutte quelle cose che avevo programmato di fare, che ho rimandato giorno dopo giorno senza pensare ad una data, “quando avrò tempo”, “prima o poi”. Va così. Va che mi ritrovo sempre a pensare a lungo termine, a quello che vorrei fare in questa estate, l’estate prossima, e poi alla magistrale. Mi trovo davanti l’ennesima possibilità da cogliere o rimandare: il programma Erasmus. Ho sempre detto e sostenuto con convinzione “sì, lo voglio”, come fosse la decisione della mia vita. Ho ammirato e continuo ad ammirare quegli studenti che partono, lasciano tutto per un anno o sei mesi, nell’incertezza del tempo che scorre ma senza di noi. A febbraio scade il bando per iscriversi, ed io non so che fare. Assurdo che mi ritrovi adesso, quando avrei un intero mese di cui godere, per recuperare giornate folli di studio, per vedere tutti quelli a cui avevo risposto di no, che mi ritrovi a pensare se non sia questo il mio momento. C’è una parte di me, totalmente pazza e irrazionale, che continua a ripetere di provarci, “al massimo ti ritiri”, perché sono questi gli anni giusti, se di giusti si può parlare, gli anni in cui poter partire e ritornare senza conseguenze devastanti, nostalgie debilitanti, sconfitte professionali. Partire a vent’anni lasciando qui gli amici, possibili fidanzati, professori, lezioni, i genitori, la lingua, le strade conosciute, l’auto che ti ha comprato tuo padre, la tua casa, la tua stanza, il tuo letto. E’ l’altra parte di me che mi frena, mi prende il volto e me lo sbatte davanti ad uno specchio: sei forse pronta a rinunciare a tutto questo? Ho dato e lavorato tanto per arrivare fino ad oggi, e sentirmi dire che potrei addirittura cambiare romanzo, storia, cominciare un’avventura dal suo principio con la coscienza dei miei futuri vent’anni… è strano. Mi rendo conto di quanto il tempo sia trascorso sempre più in fretta, di quanto io lo tema, e di quanto io abbia paura di rimandare all’infinito un’occasione importante. Ho costruito il mio castello di Lego, e me stessa, con gli stessi capelli ma un carattere modellato quasi fosse pongo, appena in tempo per inserirmi nel mio nuovo ambiente, e poi un poco indurito, perché tutto è cambiato all’improvviso e l’incastro non è facile. Ora, ci penso. Qualcuno si è già iscritto, qualcuno vorrebbe già partire. E’ qualcuno che conosco, qualcuno che ho appena conosciuto, e mi perdo a riflettere se avrà modo di mancarmi, o se semplicemente sarà sfuggita dalle mie mani la possibilità di restargli accanto, di costruire un legame saldo con lui o lei. Mi attraversa la mente l’idea che potrei andare a trovarli, tutti. Ma loro avrebbero qualcosa che io non avrei. Sì, non ho il coraggio di partire adesso. Ci penso, e mi rendo conto che soltanto ora ho iniziato a godermi la vita, qui, tra le mura di casa e quelle immaginarie di Bologna, mi rendo conto che l’Erasmus non è uno scherzo, non è una vacanza da cui si può ritornare, non è una passeggiata attraverso l’Italia da cui poter fuggire, non è un telefilm o un racconto trasognante. “L’Erasmus è un’esperienza di vita”, ho letto così. Lo voglio fare, ma forse non adesso. Mi guida soltanto il desiderio di riempire ogni giornata, perché per troppo tempo sono rimasta con le mani in mano a pensare, la voglia di costruire un progetto dopo l’altro, di programmare la mia estate senza trascurare nemmeno un fine settimana, ecco, di godere di questo momento propizio che io stessa cerco di difendere, non so da cosa. Erasmus o non Erasmus? Al di là di tutto, ho capito che ci sono, sono arrivata davanti a quel bivio che ho immaginato per anni, davanti alla concreta possibilità di partire da sola e di crescere, con la segreta speranza di ritornare felice ed ancora più felice. Immagino i miei genitori davanti al mio letto mai più disfatto, ma non riesco a non pensare a me, lontana da casa, a disquisire in inglese come non ho mai fatto prima. Non è mai stata una mia priorità, mai come ora. Sono bastati pochi mesi e alcune persone ben più determinate di me, è bastato solo questo per farmi mettere in discussione, e farmi capire che se voglio un futuro pieno, a me tocca riempirlo. Al di là di qualsiasi mia decisione, ho capito tanto senza nemmeno partecipare. Quello che a me sembra irrinunciabile, è una vita che prima non avevo, e che forse per questo vale così tanto per me. Se qualcuno mi dicesse “Parti. Adesso o mai più”, sarei già qui, a chiudere le valigie, perché ho detto che ciò che voglio è questo, e l’idea non la cambio e non vi rinuncio. Eppure c’è questo anno di mezzo, e questo anticipo assurdo con cui bisogna decidere. Come posso sapere, io, adesso, cosa proverò tra sei mesi? Io che oscillo tra sicurezze estreme ed oscuri balzi nel vuoto? Erasmus o non Erasmus, questo sarà il dilemma. Perché so già che mi lascerò influenzare, qualche amico entusiasta di partire, qualche parente già in ansia, e qualcuno che mi guarderà da lontano in un tombale silenzio, lasciandomi con gli stessi dubbi irrisolti di prima.

Qui lo scrivo e qui lo dico, così come mi viene. Un’esperienza all’estero non me la toglie nessuno. Ho soltanto bisogno di scoprire quale parte di me riesca ad ottenere la ragione.

Ditevi cosa vi interessa davvero, ditevi cosa cercate davvero, ditevi in cosa  per cosa vi piacerebbe investire questo vostro ora

(Patrizio Paoletti)

34 pensieri su “Erasmus?

  1. io per gli erasmus non sono mai partita, per mia volontà: ciò che mi fa dire di no (a parte la lingua,che l’inglese parlato lo capisco poco) è che non mi ci vedo a studiare in un altro paese,con altre leggi e altre persone… già fatico a far amicizia con gli italiani xD

  2. ho 43 anni e posso dirti che la mia vita mi piace, non sono completamente appagata (come è giusto che sia per avere sempre uno sprono a fare di più), ma non lascerei mai i miei affetti nemmeno per una settimana, figurati per mesi…
    Ma se avessi 20, se potessi tornare a prima di tutto questo… farei tutte le esperienze che posso permettermi. Soprattutto viaggi o esperienze di vita… Non è un rimpianto, perché la mia vita è andata così e mi va benissimo, ma forse è diventate “seria e legata” troppo presto 😛
    Posso dirti solo: qualsiasi sia la tua scelta, fallo per te stessa ^_^
    baci baci

  3. Sono appena tornata da un Erasmus di 6 mesi. Volevo andare ad imparare bene la lingua (cosa che non è proprio tanto successa purtroppo). Penso che sia stata un’esperienza dura, anche per me che già ero abituata a vivere da sola, ma che ti fa crescere. Mi sono iscritta con mesi di anticipo e al momento di partire ero tutto tranne che sicura, ma ho pensato o adesso o mai più. Sono molto testarda e di solito non lascio le cose a metà. Alla fine sono contenta di averla fatta, anche se sei mesi sono stati lunghi. Poi te lo devi sentire tu… non farti condizionare dagli altri. Magari organizzati con una compagna di corso in modo da addolcire l’inizio!

    • E pensare che anch’io partirei soprattutto per la lingua! Immagino sia dura, è anche questo che mi frena, ma al tempo stesso mi stimola… in che paese sei andata se posso chiedere? 🙂

      • Sono andata a Madrid, ma non per scelta. Sono andata a lavorare in un’azienda con il programma Erasmus e mi hanno presa lì. Quindi speravo di migliorare l’inglese nel parlato, ma alla fine ho solo imparato un pochino di spagnolo, anche perchè 6 mesi per studiare bene una lingua nuova sono un po’ pochi. Come città è bellissima da viverci, meglio che qua in Italia sicuro. La cosa della routine dopo poco non ti ricorderai nemmeno più come era la tua vecchia fidati. La cosa che più mancano poi sono amici e parenti. Da come la vedo io, non sarai mai al 100%sicura, quindi sei hai un po’ di dubbio lanciati 🙂 Magari fai “solo” 6 mesi e poi al massimo allunghi.

      • Parenti e amici mi mancherebbero di sicuro, paradossalmente forse di più gli amici, a questa età di trascorre molto più tempo con loro… anche quella che hai fatto tu, di lavorare, è un’esperienza niente male, anche se preferisco avere prima un po’ più di conoscenze di base, sono ancora all’inizio… ho deciso che partirò al terzo anno per sei mesi, e se proprio mi piace alla magistrale riparto 😀

      • Si io sono partita alla fine dei 5 anni (il mio era ciclo unico) e spero ora di tirarci fuori una tesi decente😂 Partire a fare un’esperienza simile prima della laurea ha di buono che ancora sono invogliati ad insegnarti e non pretendono chissà cosa e tutto subito, quindi hai tempo di prendere confidenza con l’ambiente di lavoro senza troppe ansie. Bene dai, in ogni caso ti faccio un grosso in bocca al lupo💪😘

  4. Non sai quanto mi tenta l’erasmus, ma al contempo sono divisa, ho fatto il linguistico e non avrei problemi, ho un bel b1 di francese, ma lasciare la mia routine mi spaventa. Non so quanto potrei reggerla un’esperienza del genere, l’università già è difficile di suo, in un Paese non mio per me le difficoltà sarebbero il doppio.
    Ho raggiunto una fase di quiete interiore (o quasi), per cui rimango qui. Magari a fine esami, per la tesi, si vedrà più in là.

  5. Prova!
    Parti Penny. Non rimandare.
    Non perdere questa occasione. Certo, spaventa.
    Spaventerebbe anche me, inutile nasconderlo. Ma se avessi la tua età, sfiderei me stessa.
    Sì, sarebbe una bella prova di coraggio.
    Estremo, direi anche.
    Annota su un foglio i pro ed i contro.
    Osserva anche la tua espressione mentre li scrivi.
    Ascoltati.
    Senti le tue emozioni.
    Sei sulla linea dello Start. Hai i piedi nei blocchi di partenza. Non attendere lo sparo per iniziare la corsa.
    Prendi fiato…ed inizia.
    😘💪🏻

    • Ci ho pensato ancora in questi giorni e ho programmato di provare il bando per partire al primo semestre del terz’anno… troppo di corsa adesso, senza una certificazione di inglese che avrei dovuto prendere, senza aver guardato bene le università partner… mi impegnerò per mantenere la mia idea di partire e credo non sarà difficile :))

    • E hai ragione anche tu 😘 ho deciso che partirò al terzo anno, e nel frattempo mi dedico all’inglese, agli esami aggiuntivi e al tirocinio, non voglio sia una scelta troppo affrettata, voglio godermela al meglio :))

  6. Da una parte io rimpiango di non aver fatto l’Erasmus ai miei tempi, dall’altra in effetti non so se mi sarei trovato bene a studiare con altre persone in terra straniera. Ma come esperienza dev’essere davvero bella.

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