30 Days Writing Challenge – Day 4

Scrivi di qualcuno che ti ispira.

Mi ispira una persona, che siede accanto a me ogni giorno, che dopo quasi cinque anni ho la possibilità di conoscere davvero, mi ispira, ma non saprei più che cosa dire. Ogni mattina esco di casa con la certezza di incontrarla, di poter trascorrere qualche ora con lei, come ho sognato per mesi, senza nemmeno il coraggio di avvicinarla, ed ero contenta di poco, uno sguardo, un sorriso. Oggi ho paura, paura che uno sguardo non mi basti più, paura di sentire la mancanza di tutto questo, perché quando quel banco accanto al mio rimane vuoto mi sembra tutto troppo diverso. La guardo di nascosto, come per cercare di rubarla ai giorni che passano, e lo so che è un regalo destinato a finire, presto percorreremo strade diverse, e non smetto di ripetermelo. Ma scopro in lei sempre qualcosa di nuovo, e no, non sono stanca, perché l’ho aspettata tanto, e ricordo ancora quando sognavo che fosse più reale. Che devo dire? Mi ispira? Non lo so. È una contraddizione continua, per quel coraggio che mi toglie e nello stesso tempo mi regala, e non so come capirla, nemmeno come capire me stessa. Mi ispira confusione. Caos. Non so se sia mia amica o soltanto una comparsa del mio ultimo anno di liceo, forse il destino ha deciso che le cose dovessero girare al contrario, forse è tutto fin troppo assurdo per poter ispirare qualcosa di razionale. E allora mi ispira soltanto un abbraccio, quando la vedo triste ma non posso fare niente. Mi ispira di ridere con lei per quelle stronzate durante la lezione. Mi ispira di ascoltarla se mai vorrà parlarmi, di qualsiasi cosa, nella follia di un momento che diverrebbe il nostro. Mi ispira di ammirarla per le scelte che ha fatto, per il coraggio che ha avuto, perché in fondo il merito è suo, di tutto. Mi ispira di rispondere sempre di si, come una bambina incosciente, come se avessi paura di esaurire il tempo per farlo. Che scrivo? Oltre a tutto questo? È che non siamo niente, nulla di cui valga la pena perdere ore a disquisire, eppure io lo farei. A ripetere all’infinito le stesse tre cose, a navigare fino a naufragare tra i ricordi più lontani, io lo farei. Perché non siamo assolutamente nulla di concreto, probabilmente siamo un’illusione di cartapesta, due anime che si sono incontrate per caso, e che sognano di visitare i paesi nordici e l’Europa. Mi ispira folli fantasie, solo per il piacere di poterci credere. Posso scrivere solo questo, e assaporare ogni giorno assieme come fosse l’ultimo, perché in fondo non lo so che cosa accadrà tra meno di un anno, ma di certo non saremo qui, nè io, nè lei. Mi mancherà? Mi ispira di si. E allora forse sarò ancora qui a parlarlarne, per ore, a ripetere le stesse tre cose all’infinito. Perché mi ispira.

Alla prossima!

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