Ho ritrovato una lettera, abbandonata tra i testi incompiuti, una lettera mai spedita, che non ho mai voluto buttare. Non so perché sia rimasta lì, forse dovevo finirla, ma io ci ho aggiunto solo un “Buone vacanze” alla fine. È stata, è tutt’ora una persona importante. Sono cambiate tante cose da allora, lei ha cambiato città, e ci vediamo a fatica una volta al mese, ma non abbiamo smesso di sentirci, e ogni volta è come se non fosse mai andata via. Così ho deciso di rendere giustizia a questa lettera, perché racconta di noi, di quello che è stato, di quello che un po’ mi manca, e di quello che non sarà mai cancellato.
Fra, che dirti? Che ho trovato un’amica speciale? Che mi mancherai, anche se ridi di chi si saluta come se partisse per la guerra, mi mancherai anche se saranno tre mesi appena, anche se sei rimasta fino a inizio luglio per finire gli esami? Non ti ho detto tante cose, di me, nonostante tu sia stata la prima persona con cui ho sentito di aver costruito qualcosa. Invece tu mi hai detto tanto, di te. Abiti nel mio stesso quartiere, in un appartamento di un collegio per figli di medici. Sei calabrese, hai un fratello che si chiama Luca, una miriade di zie e di cugini, parenti sparsi per l’Italia e fino in Canada, ma un odio per i bambini che gridano e saltano iperattivi. Ti piace l’arte, la musica, la letteratura anche latina, sei una persona colta, di quelle che hanno delle opinioni vere da difendere a spada tratta. Hai un senso dell’orientamento esagerato, sei la mia spalla quando ti vengo a prendere in macchina sotto casa, e in giro per Bologna mi ci porti tu. Siamo andate a lezione insieme per un paio di mesi, quasi ogni mattina, e nella stessa macchina abbiamo condiviso chiacchiere e pensieri, lamentele e preoccupazioni, gossip e canzoni, sogni e interessi. Hai l’energia che a me manca, la capacità di farmi sentire completamente a mio agio, mi hai aiutata tanto ad aprirmi in questo nuovo mondo che è l’università, e ad essere me stessa facendoti ridere quando posso. Ricordo quando ti ho vista il primo giorno: tu eri già arrivata, e apettavi davanti all’ingresso chiacchierando con una mia conoscenza. Mi sono avvicinata, e abbiamo subito parlato come se fosse normale, come se tu non fossi appena giunta a Bologna dalla lontana Calabria. Siamo entrate assieme e ci siamo sedute accanto, ricordo che tu mi dissi di non farmi problemi, che se volevo ti potevo anche abbandonare lì e sedermi dove preferivo. Ma come avrei potuto? È che noi teniamo a questi piccoli gesti. Abbiamo stretto un rapporto sempre più forte, e pochissimi giorni prima di Natale ci siamo abbracciate, come avrei abbracciato un’amica vera. C’è una compagnia attorno a noi, ma la tua presenza la rende quasi diversa, perché sei un’anima importante, perché fai casino, perché il tuo guagliò è indimenticabile, perché sei educata e se serve lavi i piatti, e non ti fai rimborsare quando presti qualche centesimo. Probabilmente siamo uguali in tutto questo. Con te non ho mai paura, perché so che mi puoi capire. Anche quando restiamo in silenzio e ascoltiamo la musica, o il rumore della strada, anche allora penso che tu mi possa capire. La cosa che più mi ha dato fiducia, è stato scoprire che amiamo la stessa musica: gli stessi artisti, anche i più sconosciuti, le stesse canzoni, anche le più dimenticate. Non mi succedeva da anni, forse da quando sono nata. Fra, io ti chiamo così probabilmente da sempre, ti devo dire grazie per tante cose. Grazie perché ricordi che la compagnia l’ho creata io, facendo conoscere le persone che avevo conosciuto io. Grazie perché ci sei quasi sempre quando chiedo di uscire, quando l’aria di casa mi sta stretta, quando ho solo bisogno di ridere con qualcuno, e tu hai solo bisogno di vivere questa nuova città. Grazie perché mi insegni ogni giorno l’entusiasmo, il coraggio, l’importanza di essere se stessi, sempre, anche quando qualcuno punta il dito. Grazie perché sei l’opposto di me, ma è esattamente ciò di cui avevo bisogno. A volte penso che il caso sia stato spesso ingiusto, eppure una cosa bella me l’ha regalata, quel giorno in cui ci siamo conosciute: io sono arrivata in anticipo, ma tu sei arrivata più in anticipo di me. E se una di noi due fosse arrivata tardi, magari non ci saremmo mai parlate. Spero di continuare questo percorso al tuo fianco, condividere mille altri giorni, e scoprirci pagina dopo pagina, ricordo dopo ricordo, raccontandoci le nostre vite. Buone vacanze.
6 Luglio 2019
bella questa tenerezza che si è creata fra voi, ho sempre amato vedere l’amicizia che lega voi ragazze, così spontanea, così allegra, solare, così ricca di quell’emotività che manca in noi ragazzi, anche cresciuti 😁 In tutta la mia vita solo una volta mi è capitato in gioventù con un amico di sentire un rapporto simile al vostro, era durata poco come amicizia, ma era stata particolare.
Grazie mille! Beh penso che in questo ci siano delle differenze, anche per come si vive l’amicizia e a che livello di confidenza si arriva
sì è così, ad ogni modo voi ragazze vi amo da sempre 😊👍👍 mi basta guardarvi e sto già meglio 😊👍👍 buona domenica 🤗
Tu hai più di qualche lettera non spedita, o messaggio non inviato, o frase non detta.
Eh mi sa che ne hai lette parecchie
Questo post mi ha scaldato il cuore! 🙂
Wow grazie mille!
Grazie a te per la risposta! Anche se non vale nulla rispetto al tuo, anch’io ho appena sfornato un nuovo post… spero che ti piaccia! 🙂