Lettera alla mia mamma

Cara mamma,
Ho tante cose da dirti… Non so se in questo giorno ti senti davvero felice, tu, che come me non sopporti l’attenzione. Però voglio provare a renderti ciò che tu in questi anni mi hai dato. Lo so, non è stata una convivenza facile, la nostra. E lo ammetto, ho avuto molte colpe. Ma sai, mamma, io ti voglio bene, e non riesco a immaginare una vita senza di te. Tu, che mi hai tenuta in grembo per nove mesi, tu sei il mio punto di riferimento più sicuro, ferreo, incrollabile. Ti giuro, mamma, che non riesco a immaginare una vita senza le nostre discussioni, senza quel nostro tenerci il muso, senza il nostro silenzio. E ci sto male quando litighiamo, certo, ma solo facendo la pace ti sento così vicina come sei. Sai, mamma, noi abbiamo tante cose in comune… E nessuna di noi è davvero capace di essere completamente sincera. Io, i miei pensieri, li tengo segreti davanti a te, e forse non so nemmeno io il motivo. Ma non è colpa tua, mamma, credimi. Perchè se io ho spesso respinto le tue braccia, di questo me ne vergogno. E ti chiedo scusa, per tutte le volte che ho alzato un muro davanti a te, ti chiedo scusa per ogni volta che ti ho allontanata dai miei segreti nonostante fossi tua figlia. Mamma, io di te ho tanti ricordi, e talmente tante cose da dirti che non so se me le ricorderò mai tutte. Quando ero bambina, tu eri la mia maestra severa, per quelle volte che con la faccia scura mi guardavi, ed io mi sentivo ancora più piccina. E se a volte ti scappò qualche ceffone, non te lo rimproverai mai. E nemmeno adesso, che di te non vedo altro che la mia mamma, solo troppo fragile per lasciarsi dietro tutti i problemi. Sai, mamma, a volte non ti ho capita. E a quei momenti in cui tu ed io eravamo cane e gatto, contrappongo i nostri teneri e brevi abbracci. Ma sai anche che non ho mai smesso un attimo di volerti bene, anche se non te l’ho mai detto. E d’altronde, tu mi capisci, ed io lo so, perchè da te ho imparato l’orgoglio indistruttibile e il coraggio di provare a farcela da sola. Io ti ammiro, mamma. Ti ammiro per ciò che in questi anni hai vissuto, per ciò che hai superato, per ciò che hai sconfitto. Ti ammiro per essere diventata la donna che sei, ti ammiro per il coraggio che hai, ti ammiro per le scelte che hai fatto. E sai, mamma, ti ammiro per ciò che eri e per ciò che sarai, anche se ogni volta rimango in silenzio. E lo so, so che hai un carattere così speciale, soltanto tuo, e a volte fatico a rispettarlo, ma poi mi tornano in mente tanti ricordi, e di nuovo ti ammiro, forse più di prima. Cara mamma, ti chiedo scusa per certe cattiverie che ti ho rivolto, perchè ti voglio bene, e se un giorno dovessi perderti sarei la prima a buttare il mio orgoglio nel cestino della spazzatura e a venire da te. Mamma, sei essenziale per me, per ogni tuo piccolo gesto, per ogni tuo piccolo pensiero, anche quando nella mia testa sussurro che ne farei anche a meno. Ma i rimproveri mi dimostrano ogni volta quel rapporto unico e speciale che ci lega, come mamma e come figlia. E che sia il sole o la pioggia a fare da sfondo a questo “noi”, io combatterò per averti sempre accanto, con la tua aria seria e il corpo austero, che mi fanno in qualche modo sentire a casa. Mi manca in questo noi un parlare sincero, ma ciò che abbiamo costruito in questi anni non è che un mattoncino di tutto il castello, e se capiterà il giorno in cui, sedute al tavolo una in fronte all’altra, apriremo il cuore ad una ad una, allora vibrerà il terreno sotto il peso di un altro importante legame, e quel noi sfigurerà in un abbraccio profondo come mai lo è stato. Mamma, io vorrei vederti felice, ed invece su di te leggo preoccupazione, lavoro, e mai un momento per te. Vedo i tuoi sacrifici, quelli che per me hai fatto, le tue lacrime, che per me hai versato, le tue sofferenze, che assieme a me hai patito. Ma nel tuo cassetto non vedo magliette nuove, e dal tuo portafogli non vedo uscire banconota che non sia per me e per questa famiglia. Vorrei vederti donna, circondata di amiche, ma so che la tua vita è questa, e non riesci a rinunciarvi. Eppure leggo sul tuo volto i desideri di uscire più spesso, di divertirti più spesso, di chiacchierare più spesso, e non sono io a impedirtelo. Mamma, voglio che tu sia felice come hai reso felice me, e non ti regalerò altro che le mie parole, quelle che mai sono riuscita a dire, per orgoglio e per timore, davanti ai tuoi occhi grigi e duri, ma adesso voglio che tu esca dalla porta di casa, e chiami la tua migliore amica, e voglio che andiate nel negozio che hai in mente e che tu ti compri quella maglietta che sogni ad occhi aperti.  Perchè siamo tutti esseri umani, ed io sono grande, ormai, per essere la tua piccolina: sono tua figlia, e ti vedo mentre mi guardi crescere, ma non vedo più un sorriso. Mi manca quel sorriso. Voglio veder tornare quel sorriso. Mamma, sorridi, perchè il bene che ti voglio è infinito e incancellabile. E per te, adesso, solo un abbraccio, con tutto l’amore che ho nascosto fino ad oggi e la voglia di chiamarti ancora e sempre “mamma”.

Buona festa della mamma!

42 pensieri su “Lettera alla mia mamma

    • Ti ringrazio! Mi fa piacere sapere che rispecchia il tuo pensiero, in fondo il rapporto tra madre e figlia è un qualcosa di unico, ma allo stesso tempo è una categoria universale… E per quanto riguarda la lettura… sono certa che abbia letto il concetto per bene 😉

  1. La mia mamma per il suo compleanno mi ha chiesto di scriverle,in dono,una lettera..io ho sofferto tanto per il nostro non rapporto e vorrei tanto trovare il coraggio ,un giorno di dirle il mio amore adesso che sono mamma e sono guarita.

    • Approfittane adesso allora, perchè sicuramente ti vuole bene, e sono certa che le farebbe un grandissimo piacere… un consiglio mio, non devi farli per forza… so per esperienza che è difficile 😉

    • Hai perfettamente ragione…bellissima questa lettera si vede che ci tieni a tua madre come in fondo tutte teniamo alle nostre mamme…sei bravissima un bacio da Manu…❤

  2. Ho letto ora questa tua lettera, mi ha commosso, e un groppo in gola si è formato mentre alcune lacrime bagnano i miei occhi. E sai perchè? Mi sembrava di rileggere la stessa lettera che avrei potuto scrivere io mia mamma. Ho provato a dirle alcune di queste cose a voce, ma… non ce l’ho fatta a dirgliele tutte, anche se lei mi ripeteva “lo so che mi vuoi bene”. Ora lei non c’è piú, e mi ritrovo a parlare con lei come avrei dovuto fare quando era ancora in vita. Che strane che siamo noi figlie.

    • Wow grazie di cuore! Ah noi figlie… un po’ orgogliose, un po’ testarde, un po’ convinte che avremo tempo all’infinito. È un legame così speciale che forse una parte di noi ha paura di rovinarlo, di scoprirsi a tal punto da mostrare anche le reciproche fragilità… o forse è semplicemente timidezza

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