Lei era al bar…

Capitano anche queste cose. Ritrovo fissato per le 19-19.30, in un bar del centro sotto casa di una collega. All’appuntamento dobbiamo presentarci in tre. Uscita dall’ufficio mi precipito a casa, mi cambio e alle 19 esco di nuovo. A metà strada ricevo un messaggio del collega: “Io sono ancora a casa, non mi risponde”. La collega sembra sparita. Che faccio? Mi fermo. Lì, a mezza via, sotto un portico, a fare avanti e indietro come se chiedessi l’elemosina. Probabilmente ero a cinque minuti dal bar. “Continua a non rispondere, direi che salta”. Ah, va bene, basta saperlo. Mi avvio lentamente verso casa, nel dubbio che la collega resusciti. Ma niente, sembra sparita, volata in un’altra dimensione. Cellulare staccato, cellulare che suona a vuoto, nessuna notizia se sia cosciente. Ceno con gli avanti dei miei genitori, a cui avevo prontamente detto che avrei mangiato fuori. Prosciutto e quattro gallette, ‘na cena da carcerati. E in tutto questo, della collega neanche l’ombra. Iniziamo a chiederci se non le abbiano rubato il telefono, se non sia stata rapita, se un ufo non l’abbia tramortita, se non sia rimasta chiusa in un bagno, se non sia decollata su Marte con lo scooter. Non escludiamo nessuna ipotesi. La mattina dopo entro in ufficio e lei non c’è. C’è solo il collega, che allarga le braccia e mi dice “Oh, io non ho notizie”. Sì, in effetti potrebbe essere decollata sul serio…

Poi, mentre prendiamo un caffè, eccola che arriva, con un sorriso a trentadue denti. “Io sono stata tre ore al bar! Avevo lasciato a casa il telefono”. Al che l’istinto è stato quello di infilarla a forza nella macchinetta automatica, lei e pure il suo telefono. Noi che abbiamo cenato con due ore di ritardo, dopo averla chiamata settantacinque volte, dopo esserci chiesti se non avesse preso un volo solo andata per Honolulu, scopriamo che in realtà dov’era? Al bar ad aspettarci.

Ed io, scema, a cinque minuti da quello stesso bar, ho deciso di fare dietro front. Perché sono sempre stata esperta a prendere le peggiori decisioni nella vita.

11 pensieri su “Lei era al bar…

  1. purtroppo in questa vita dove siamo totalmente dipendenti dai telefonini capitano anche queste cose. Un tempo ci si sarebbe dati l’appuntamento e basta, si andava lì e ci si aspettava a vicenda. Chissà, forse un tempo era meglio 🤔🤷‍♂️

    • È una cosa a cui mi capita di pensare, io non ho mai vissuto quel tempo e dovunque vada ho con me il cellulare… certo, su tanti aspetti ci ha semplificato la vita, ma ha reso più complicate le cose che un tempo erano banali. Assurdo come ci si preoccupi solo perché una persona non risponde al cellulare, quando la rosa di possibilità è immensa (tra cui appunto che abbia lasciato a casa il cellulare)

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.