I pensieri si affollano nei momenti meno opportuni, in quei momenti in cui possono librarsi in aria, sfuggire alla penna, o forse dovrei dire alla tastiera, e magari ridere alle mie spalle mentre cerco qualcosa da raccontare. Ho sempre avuto un rapporto strano con la routine. O forse, più probabilmente, non ho mai avuto una vera routine. Ai tempi del liceo ho sognato di diventare una scrittrice, o magari una giornalista. Poi ho fatto le scelte più razionali, ho studiato economia, ho trovato un degno lavoro da ufficio, e ho iniziato a trascorrere le mie giornate davanti a uno schermo. Avevo giurato a me stessa che non avrei mai costruito la mia carriera sull’analisi dei bilanci, invece ho a che fare quotidianamente con indici, fatturati e margini, e vi dirò di più: ho scoperto che mi piace. Un presente che la me del passato non si sarebbe mai sognata di ipotizzare. Se me lo avessero prospettato, forse sarei fuggita altrove, nel vano tentativo di cambiare il destino. Ma oggi, oggi sono tendenzialmente felice. È strano scriverlo. È strano scrivere in questo periodo. L’ho sempre visto come un rifugio nei momenti più complicati, un modo per sfogarmi, per non ritrovarmi sotto la doccia a fare il punto sulla mia vita, come se avessi cinquant’anni anziché ventiquattro. Ma ultimamente tutto mi fa riflettere, tutto mi addossa pensieri astrusi su ciò che voglio, ciò che sogno, ciò che non posso cambiare. L’altro giorno una collega rifletteva ad alta voce, “Qui in ufficio mi annoio, non so, forse è il lavoro sbagliato, l’ambito sbagliato… Io volevo fare medicina. Ma ho trent’anni, non si può tornare indietro”. Ci ho pensato qualche secondo, poi la necessità di trovare la frase giusta ha vinto sul mio silenzio, “È vero, non si può stravolgere tutto, ma piccoli cambiamenti si possono sempre fare”, le ho risposto. Lo credo veramente? Sono frasi fatte? Sono dubbi che accomunano tutti? Siamo destinati, prima o poi, ad affrontare l’insoddisfazione? Io sono nell’età in cui si può ancora sbagliare, si possono prendere strade improvvise, si può inseguire un sogno un po’ folle, si può sperimentare l’impensato, eppure quell’età vola via in fretta, gettandoci addosso una dopo l’altra le responsabilità. È l’età del qui e ora, ma il carpe diem non ha mai fatto parte della mia persona. Io ci metto lustri anche solo a decidere il gusto del gelato. Probabilmente, a forza di riflettere sotto la doccia, ho pure aggravato la crisi idrica di questi mesi. Ma sono così, scherzo, penso e scherzo, ascolto, penso e scherzo. Poi a casa continuo a pensare. Perche non scrivo? Perchè la verità è che non saprei da dove partire. Ho tante domande, altrettante paure, l’ansia del tempo che scorre, le giornate che si susseguono uguali, e la sensazione di imparare tanto, sì, ma di arrivare a sera solo per cominciare da capo la mattina successiva. Dovrei scrivere di una routine che un po’ mi conforta e un po’ mi sta stretta, che mi dà occasione di digitare per ore sulla tastiera, ma mi toglie la voglia di tornare a casa e farlo di nuovo, questa volta per me. Così non scrivo, e mi tengo i sensi di colpa per quel cassetto che trabocca di vecchi progetti rimandati all’infinito. Chissà che domani, magari, trovata per caso l’ispirazione, io non decida di provare a realizzarne uno…
Tu non lo sai, ma nel silenzio della scrittura cova l’atto creativo che quando vuole, lui non te, sboccia….attendi e vivilo quando arriva ❤
Che bel pensiero 💚
lo merita la tua passione! ❤
“ho scoperto che mi piace”
è una fortuna.
milioni di persone svolgono lavori che piacciono poco o non piacciono affatto.
Infatti, ne sono consapevole
io, per esempio, ne ho svoto uno per 20 anni che pensavo mi piacesse e adesso che me ne sono dovuta trovare un altro completamente diverso ho scoperto che quello non era il lavoro della mia vita, eppure ci ho passato dentro mezza vita. Per fortuna si può sempre ricominciare
E’ vero, si può cambiare, ma io non me la sento proprio, alla mia età, di cambiare e rischiare.
Dove lavoro non è il massimo, ma almeno ho uno stipendio sicuro.
Certo, capisco perfettamente. Nel mio caso non ho potuto decidere di cambiare io il mio lavoro. Se vai sul mio sito, e leggi il post “donne piene di risorse” scoprirai che ho dovuto rimettermi in gioco in un’età in cui preferiresti raccogliere piuttosto che rimetterti a seminare
Appena potrò, grazie dell’invito
“Così non scrivo, e mi tengo i sensi di colpa per quel cassetto che trabocca di vecchi progetti rimandati all’infinito”. Ti capisco molto bene. 🙂
Però ti chiedo: sono sensi di colpa perché vorresti realizzarli e non lo fai (per paura, mancanza di tempo, di spazio, ecc) oppure ti senti in colpa perché non assecondi le aspettative degli altri? A volte diventiamo qualcosa di diverso, ma questo non vuol dire che rinneghiamo ciò che siamo.
E comunque si è sempre in tempo a stravolgere tutto… 😉
È soprattutto mancanza di tempo, e magari anche di ispirazione, probabilmente con calma riuscirò a ritagliarmene di più. Tutto giusto quello che hai detto 💚
Ciao, strana la vita… ho appena scritto un post che parla proprio del “habit loop”, dell’abitudine. Mi sembra di capire che sei giovane… ma le opportunità che la vita ti offre non dipendono dall’età, credimi. Non rimandare,,, prova, sbaglia, riprova, ridi, ridi dei tuoi errori e, soprattutto, ridi dei tuoi successi, dei TUOI successi. Come ad esempio avere persone che ti leggono e trovano il tempo di lasciarti qualche parola…✨
Mi sono accorta ora di essermi persa il tuo commento, perdonami! Grazie mille delle belle parole, rappresentano proprio ciò che mi ha spinta a continuare a scrivere fino ad oggi 💚
Quante cose non sappiamo quando da piccoli sogniamo del nostro futuro lavorativo! E che bello quando alla fine ci si mette in gioco e si scopre che una cosa che non sembrava fatta per noi invece ci si cuce bene addosso.
“che mi dà occasione di digitare per ore sulla tastiera, ma mi toglie la voglia di tornare a casa e farlo di nuovo, questa volta per me.” Condivido totalmente. Mi stupisco a pensare che ogni giorno riempio quasi 8 ore a digitare sulla tastiera per lavoro. Il problema è che per quanto voglia poi fare lo stesso per conto mio, la sera o il weekend, giustamente il mio cervello dice che è anche ora di riposare e non riesce più a mettere giù due parole di fila 😂
Si fa quel che si può e va bene così!
Mi sono resa conto ora di essermi persa il tuo commento, scusami! È bello sapere che sono sensazioni comuni, anche se trovo la voglia di accedere il PC nel weekend, poi finisco a leggere qualcosa o a guardare una serie TV, ma a scrivere faccio proprio fatica 😅