Timidezza è entrare in ogni stanza nuova in punta di piedi. Timidezza è uscire da un cerchio per mettersi in seconda fila. Timidezza è quell’imbarazzo quando è il nostro turno di parlare. Timidezza è ascoltare gli altri pensando a cosa dire. Timidezza è anche un paragone. Chiedersi come si conversi senza paure. Trovarsi con troppi non detti in una tasca, perché le risposte arrivano dopo ore. Timidezza è preferire l’ombra senza un vero motivo. Timidezza è fuggire uno sguardo per istinto. Timidezza è chiudere i sentimenti con troppe chiavi. Timidezza è a volte farsi scudo con l’ironia. Timidezza è spesso un peso che non abbiamo scelto di portare. Timidezza è tra i difetti più difficili da spiegare. Timidezza è quella fragilità che cerchiamo invano di proteggere. Timidezza è la goffaggine di un carattere mascherato. Timidezza è un foglio bianco che copre un testo appena battuto. Timidezza è quattro mura, pur in assenza di nemici. Timidezza è quel passo indietro, quella domanda per lasciar la parola, quella battuta per spezzare il silenzio, perché è più facile che parlare di sè. Timidezza, sembra a volte una giustificazione. Ma timidezza è spingersi avanti, bussare a porte invisibili per non disturbare, e pesare uno sguardo come un metal detector che ogni volta suona per gli orecchini. Timidezza è una domanda – che cosa posso dire? -, un dialogo nella testa, che non vogliamo mostrare. Timidezza è girarsi gli anelli tra le dita, mentre aspettiamo un turno senza biglietto in un mondo che si parla sopra. Timidezza è quel sapore d’ansia, vergogna e insicurezza. Timidezza è quella promessa che ci facciamo di migliorare. Timidezza è quegli ostacoli che vediamo soltanto noi. Timidezza… Timidezza è quella pagina venuta male, stampata in bianco, che ci fa chiedere perché qualcuno sia interessato a comprare il libro. Ecco, timidezza è stupirsi della gente in fila per noi. Ed è questo che rende la timidezza un po’ più amica, una spina meno affilata, una porta socchiusa che invita ad entrare. Ci vuole solo tempo. E quello possiamo concedercelo soltanto noi.
Timidezza è sinonimo di dolcezza.
Timidezza è la forza esplosiva dell’emotività che, quando trova la sua strada, implode e rilascia fiamme nel cielo. Contemporaneamente, timidezza è il dono della sensibilità.
Un’immagine poetica che noi timidi per assurdo facciamo fatica a vedere, grazie
Forse lo sappiamo, ma siamo troppo timidi per ammetterlo.
quanto ti capisco, da ragazzo lo sono stato davvero tantissimo, e ho perso molte opportunità, poi col tempo ho un po’ limato questo mio tratto del carattere, però se mi trovo di fronte ad una folla e devo parlare in pubblico lo sono ancora adesso.
Io penso di essere migliorata, anche se dipende dalle situazioni e dalle giornate, ancora tante volte mi rendo conto che la strada da fare è lunga
Che bello ❤️ ti capisco benissimo 🥺
È importante anche capirsi ❤❤
Timidezza è malleabile, affrontabile, superabile. Timidezza spesso è rispetto, educazione, forse a volte estrema, sì. Timidezza non sempre è una nemica. Timidezza è una compagna con la quale uscire a braccetto.
Bel pezzo, Penny.
Grazie mille, giustissime aggiunte, anche se a volte quella compagna vorremmo solo lasciarla indietro e proseguire da soli
Allora in bocca al lupo Penny, e buon cammino
So di che parli, purtroppo 😣
Almeno non siamo da soli 🙂