Sanremo 2023 – Le pagelle semiserie della seconda serata

Prosegue il pagellone non richiesto della classe di Sanremo 2023 che, dato che le due di notte pareva un orario di chiusura troppo anticipato, è stata pure incrementata di numero arrivando a ben 28 cantanti. E considerato che alla veneranda età dei 24 anni la sera si inzia a soffrire di narcolessia, non riporrei troppa fiducia nei miei giudizi. Ma andiamo al sodo.

Will con “Stupido” – Voto 7

Sale sul palco e mio padre chiede: “Ma questo quanti anni ha? 15?”. 23. Okay. Inizia maluccio, ma considerato che almeno 25 dei 28 cantanti in gara hanno tirato almeno una stecca, non è più neanche degno di nota. Certo, riuscirci con l’autotune è di un altro livello… Ma poi si riprende, e tira fuori una canzone carina. Secondo me tra i migliori delle nuove proposte.

Modà con “Lasciami” – Voto 6-

Kekko, ti prego, basta. Sono quindici anni che ci ammorbi con le tue pene d’amore. Un paio di canzoni va bene, mezza discografia te la concedo, ma pure a Sanremo no. “Lasciamiiiii“, ma io lo dico alla zanzara durante le notti d’estate, con lo stesso tono disperato pergiunta.

Sethu con “Cause perse” – Voto #calma

Qui nella mia testa spunta Morgan: “Che succede?”. Sethu s’è appena tagliato i capelli a scodella con lo scolapasta a mo’ di PlayMobil, arriva sul palco e appena attacca la musica pare si sia azionato un frullatore. Comincia a saltare, a gridare tutto agitato parole in fenicio, a indicare il tetto dell’Ariston (al che dietro le quinte forse qualcuno ha pensato dovesse crollare). Tre minuti di puro delirio. E infatti a fine canzone c’ha meno fiato di me quando sono salita a piedi sulla Torre Asinelli di Bologna.

Articolo 31 con “Un bel viaggio” – Voto #potevaandarepeggio

A primo impatto sembrano due gelatai di Riccione in pensione. Poi riconosci la barbetta di J-Ax da faraone egizio, e capisci che si tratta della riesumazione degli Articolo-31. Il compare si occupa di quell’arte oscura dei dj, e di fatto se ne sta in un angolo a sbracciarsi mentre l’altro canta. Il testo, da quanto ho potuto presumere, parla di loro. Un bel testo, anche se nessun autotune potrà nulla contro le capacità vocali di J-Ax, pari a quelle di un’anta cigolante dell’armadio.

Lazza con “Cenere” – Voto 6

Se lo guardi in faccia, pensi che da un momento all’altro possa trasformarsi in un licantropo e distruggere lo studio peggio di Blanco. C’ha proprio quell’espressione da killer seriale di una serie Netflix. La canzone è bellina, che in questo Sanremo pare il complimento più elevato a cui aspirare. Non vado matta per questo genere, ma evidentemente Amadeus sta riscoprendo una seconda gioventù e ci ha piazzato in scaletta tutti ‘sti cantanti che paiono fotocopiati con la stampante 3D.

Giorgia con “Parole dette male” – Voto rimandato al secondo ascolto

Mamma mia, Giorgia. Che voce incredibile. Peccato per la canzone, perchè… Insomma… Non è proprio tutta ‘sta bellezza. Le rime baciate me le aspetto da una Shari o un Sethu, che sembrano più nomi di piatti di sushi che cantanti, ma non da te. Avevo alte aspettative, cavolo! Ma poi, alla tua età, raccontare un amore bucolico da ragazzini? Effetto meh. Rimando il voto al prossimo ascolto.

Colapesce Dimartino con “Splash” – Voto 8

Dopo sei canzoni su amori finiti e pene sentimentali, grida sofferte e acuti che ancora rimbombano nel mio salotto, finalmente un attimo di respiro. Grazie ragazzi, per la vostra musica leggerissima! Non credevo che lo avrei mai detto, ma mi sono piaciuti. E lo afferma una che a primo impatto li aveva bocciati senza facoltà di appello. Sono un duo che funziona, un po’ persi nel loro mondo, quasi fossero usciti da un manga, ma ti fanno sorridere di felicità come pochi.

Shari con “Egoista” – Voto 1

Ma chi ha inventato questi nomi si è per caso ispirato a delle scatole di medicinali o a dei piatti orientali? Shari vince sicuramente il premio per la peggior discesa dalle scale nella storia del Festival, giustificata da Gianni con “eh, la gonna è stretta”: va bene, ma poco ci mancava che le scendesse al contrario come si scende una parete rocciosa, tipo me da piccola con le scarpe di mia madre numero 39. L’ho vista più pericolante di una torre del gioco Jenga, quella che deve stare in equilibrio mentre sposti i pezzettini. Poi, tesoro, ma il vestito? Facevi parte del cast della pubblicità delle Gocciole e non me lo ricordavo? Forse la canzone sarebbe anche bella, ma il suo modo di cantare è un misto tra la versione vibrata di Madame e quella femminile di Gianmaria.

Madame con “Il bene nel male” – Voto … facciamo 7

Premetto che con Madame c’ho dei conflitti irrisolti, del tipo che appena la vedo vorrei cambiare canale. A distanza di anni sto ancora cercando di capire cosa dica nella prima strofa di “Voce”. In questa, forse, lo smascellamento è un po’ più contenuto, ma in compenso l’effetto è che stia cantando in corsivo: mi fai mOle, nel bene e nel mOle. Ma che t’ha fatto la A? Pronuncia a parte, l’ho trovata migliorata. Il 7 è anche di incoraggiamento.

Levante con “Vivo” – Voto 8 e mezzo

Levante, da quando si è tinta i capelli di arancione sbiadito, la confondo sempre con una lontana cugina della famiglia Wisley giunta direttamente da Hogwarts. Ma come mi piaceva ai tempi di “Alfonso” quando cantava Che vita di merdaaa, mi piace anche oggi con vivo un sogno eroticooo. Una vita dalle mille forme. Tra l’altro, dopo la maternità, Levante sembra pure ringiovanita, con 85 braccialoni d’oro, vestita in total black di pelle, ‘che pare pronta a eguagliare Cristiana Dell’Anna in Gomorra 3.

Tananai con “Tango” – Voto 8-

Dopo le stecche epocali e l’ultima posizione eroicamente difesa l’anno scorso, Tananai ha raccolto l’intonazione rimasta nel camerino e ha tirato fuori una bella sorpresa. Una ballad d’amore, che forse un po’ cozza con il sesso occasionale del 2022, ma probabilmente è solo la dimostrazione che anche lui è finalmente cresciuto. Bravo, non ho molto altro da dire. 8-, e toglierò il meno se in futuro si confermerà altrettanto bravo.

Rosa Chemical con “Made in Italy” – Voto No

Per Rosa Chemical si è scomodato anche il Parlamento, chiedendone a gran voce l’espulsione. Che grave atto anticostituzionale! Io, piuttosto, chiederei di bandire tutti questi vestiti di pelle da biker che riflettono le 750 luci del palco e che da lontano sembrano un po’ sacchi della spazzatura. Ho recuperato l’esibizione stamattina, con le aspettative a mille dopo aver letto una serie di commenti entusiasti sui social network. Ma abbiamo ascoltato la stessa canzone? Il pezzo inizia con Benvenuti nella testa di Rosa Chemical!, e più che nella sua testa io mi sento dentro un cartone animato horror dei Piccoli Brividi: luci rosse stile Shining, completo nero corvino, e unghie viola lunghe 10 cm che potrebbero anche decapitare i violini in prima fila. Salvo il ritornello, perchè la base ti entra in testa e un po’ ti fa muovere a ritmo il piede. Ma il nono posto in classifica rimane a me inspiegabile.

LDA con “Se poi domani” – Voto 7+

Eccolo il nostro difensore del neomelodico partenopeo, degno erede di papà Gigi che lo segue sempre da casa. E come Tananai, soprende con una ballad d’amore molto carina. E poi, su 28 cantanti, è forse tra i pochi che hanno azzeccato tutte le note. Oltre ad essere vestito degnamente, senza addobbi natalizi, catenoni, appendici di pelle o involucri di lustrini. Protesto apertamente contro la 24esima posizione. Codacons, intervieni!

Paola & Chiara con “Furore” – Voto

Abiti di domopak sbrilluccicoso, coreografia di TikTok, e un corpo di ballo che sembra impersonare dei trochi d’albero sotto la bora triestina. Paola e Chiara sono state sicuramente conservate nel congelatore, perché paiono quasi ringiovanite. E vi sfido a non canticchiare nei momenti di distrazione In questa notte di soleeee, furoreeeeeeee. Che miti intramontabili. E abbiamo trovato quale canzone balleremo sulle spiagge in questa estate 2023. Mezzo voto in più per aver portato una canzone meno melensa, che, considerario l’orario, ci avrebbe dato sicuramente il colpo di grazia.

Gianni Morandi, Al Bano e Massimo Ranieri – Voto fuori scala

Ma cosa puoi dir loro, che a quasi ottant’anni risvegliano l’Ariston con un medley di sedici canzoni di fila? Altro che ospiti internazionali, noi vogliamo Gianni che canta “Uno su mille”, Ranieri che si strugge su “Perdere l’amore”, Al Bano che intona “Felicità” senza Romina. Noi vogliamo le nostre quote over, che sono patrimonio dell’Unesco e la personificazione di come vorrei invecchiare io. Sarà la 450esima volta che ascolto quei brani? E chissenefrega! Vedi il pubblico in visibilio, Amadeus che balla in mezzo a loro, Gianni che si scatena dopo essere andato a dormire alle tre di notte, Al Bano che a 79 anni si mettere a fare le flessioni sul palco, e tu? Sei sempre sullo stesso divano della sera prima, a fare oplà quando ti alzi per andare a letto.

Francesco Renga e Nek – Voto 5/6

Saranno vent’anni che Renga e Nek cantano un medley con le stesse tre canzoni. Ma purtroppo non sono Morandi o Ranieri, le voci intermittenti lo dimostrano, e pure il testo sbagliato di Renga, che tra l’altro si sta lentamente trasformando in Di Caprio nelle riprese di Revenant il Redivivo. Carini, ma anche no.

Black Eyed Peas – Voto bravi, ma avete sbagliato programma

Diciamocelo, dopo il trio Morandi-Ranieri-Al Bano, i Black Eyed Peas sono partiti già sconfitti, quantomeno sul palco di Sanremo. Metà del pubblico in sala probabilmente non conosce mezza loro canzone, e solo la Ventura dalla prima fila prova ad animare la platea. Loro ci provano, si impegnano, in un tentativo disperato cercano di far alzare l’orchestra, ma i Black Eyed Peas non puoi ascoltarli da seduto in poltrona. Proprio no. Bravi, internazionali, ma avrebbero reso di più sul palco di X Factor, che se non altro è più grande e non li costringe a cantare in fila come sardine.

Gianni Morandi – Voto #idolo

Ogni volta che vedo Gianni in TV, sono sempre orgogliosa di essere sua concittadina. E questa sera c’è voluto poco, è bastato che comparisse in cima alle scale, con la scopa in mano perchè “non si sa mai succeda qualcosa“. Lui palesemente più traumatizzato di noi per il momento “Orlando furioso” di Blanco. Non so come faccia a reggere a 78 anni queste cinque serate, io sono già provata dopo le prime due, le ho guardate dal divano, e non sono neanche arrivata alla mezzanotte. C’è solo da inchinarsi e ammirare.

Pegah Moshir Pour e Drusilla Foer Solo GRAZIE

Parentesi seria: un monologo che mette in luce la drammatica situazione che sta vivendo la popolazione iraniana, dove i diritti che noi conosciamo vengono calpestati dal regime e chi protesta rischia di finire in carcere ed essere dimenticato. Giusto ricordarlo, giusto parlarne, giusto farlo se più persone possono ascoltare. E’ stato intenso ed emozionante.

Angelo Duro – Voto n.c. più richiesta di espulsione dal mondo televisivo

Già che la Rai intitoli il video “La comicità fastidiosa e immorale di Angelo Duro” dovrebbe annullare qualsivoglia nostra aspettativa. Non mi ha fatto ridere, solo incavolare. Nei primi tre minuti pronuncia 40 parole, e 30 sono volgarità. Ma c’era bisogno? A dieci minuti si denuta mostrando che non ha tatuaggi e grida “Questa è trasgressione!”. Riporto qui sotto altre frasi degne di nota:

  • “Sono fidanzato da 14 anni con la stessa ragazza. Vi sembra una cosa semplice?”
  • “Ma state insieme da così tanto tempo perché vi amate tanto? No, perché la tradisco regolarmente”
  • Mio nonno, saggiamente, andava a puttane. E il suo matrimonio è durato 63 anni”
  • “Voi donne avete dei pregiudizi nei confronti delle puttane. Razziste!”

Bah. Forse sono io che non capisco… Forse.

Menzione d’onore al corsivo – Voto error404

Sì, perché quest’anno metà del cast ha deciso di cantare in corsivo. E noi da casa siamo lì a cercare i sottotitoli su Televideo.

Classifica della sala stampa – Voto horror

Praticamente concordo solo con il primo posto di Marco Mengoni e con Colapesce Dimartino nella Top5. Trovo tutto il resto agghiacciante, compreso Rosa Chemical posizionato tra due big quali Giorgia e Ultimo. Ogni anno penso che la sala stampa stili la classifica tirando un dado. Ma poi mi chiedo: che senso ha buttare in gara 6 giovani, se poi puntualmente finiscono in blocco agli ultimi 6 posti?

QUI LA PRIMA PARTE

8 pensieri su “Sanremo 2023 – Le pagelle semiserie della seconda serata

  1. Grazie: mi sono fatta delle belle risate. Di questa serata (ho girato sul primo canale per caso prima di andare a letto) ho visto solo quel tizio, pseudo comico, che sproloquiava ad ora tarda dicendo emerite cavolate volgari. Ma lo pagano anche? Comunque non è colpa sua, ma di chi lo ha ingaggiato e portato lì: chi è, forse parente di qualche grosso dirigente RAI?

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