Ecofactory | Per Natale ho regalato degli alberi

I regali di Natale mi hanno sempre mandata in crisi. Dico davvero. Il più delle volte mi sono ritrovata a pochi giorni dalla Vigilia, con una lista mezza cancellata in mano, e l’impegno di vagare per le vie del centro e comprare qualcosa ai mercatini. Ho sempre rincorso le idee facendomi consigliare, suggerire, guidare. Una fatica immane e ingiustificata, tant’è che l’anno scorso ho optato per un pensierino e un sacchetto di biscotti fatti da me. Il che è stato molto meno stressante, nonostante i biscotti li avessi fatti una sola volta in tutta la mia vita.

Quest’anno, invece, ho avuto un’illuminazione: e se regalassi loro un albero ciascuna? Sì, proprio così. Un albero. L’idea mi è venuta per caso, pensando a qualcosa che potesse avere un significato, che non fosse soltanto un oggetto raccattato all’ultimo per dovere, e dopo una serie di ricerche sono capitata sul sito di Ecofactory. Francesco è un ragazzo siciliano, un sognatore, che ha dato vita ad un progetto divenuto in sei anni una piccola azienda, mantenendo intatti i propri valori. Su Ecofactory si trova una lunga lista di alberi e specie, da piantare in Italia o nei luoghi poveri del mondo, semplicemente con un click. Una mission che si sta diffondendo rapidamente, spinta dalla nascita di tante piccole imprese dotate di coraggio e voglia di lottare. Ma tra tutte, io d’istinto ne ho scelta una.

Su Ecofactory ho acquistato sei alberi, ricevendo via email le cartoline da consegnare. I destinatari potranno inserire il codice in una pagina web, dando inizio al processo di scelta della pianta presso un vivaio. Da quel momento, saranno i soli destinatari degli aggiornamenti sulla sua crescita, sul suo impatto economico, sul suo assorbimento di CO2. Probabilmente nessuno vedrà mai il proprio albero in Mozambico o in Guatemala, ma quell’albero esiste, come esistono quelli del più famoso Treedom, piante di proprietà di uno sconosciuto sparso nel mondo, che ha scelto nel proprio piccolo di fare un gesto concreto.

I sei alberi che ho comprato sono sei alberi speciali. Piante con un significato, che ho voluto dedicare alle mie amiche più care, le sole con cui esista la tradizione dei regali di Natale.

  • Albero dell’Amicizia ad HaitiÈ alto, forte, imponente. Fornisce nutrimento e sostentamento. D’altronde come ogni rapporto di amicizia. L’Artocarpua è l’Albero dell’Amicizia. Ogni anno produce 500 kg di frutti incredibilmente nutrienti per le popolazioni locali. Arriva fino a 25 metri d’altezza.

Per quell’amica speciale che è più di un punto di riferimento, più di un pezzo della mia vita, più di una sorella acquisita che mi conosce davvero.

  • Albero della Fortuna ad HaitiCome augurare buona fortuna nella maniera migliore? Ovvio, con un albero che è sinonimo di fortuna! Si tratta del Pomelo, una delle tre specie di agrumi esistenti al mondo in natura fin dall’antichità. In Cina è considerato come l’Albero della Fortuna per eccellenza. Lui e i suoi frutti sono veri portafortuna, auspicio di ricchezza e abbondanza. I suoi fiori sono incredibilmente profumati.

Per quell’amica che meriterebbe ogni tanto un po’ di culo in più, perché si fa in quattro per gli altri, per renderli felici, e se hai bisogno sai sempre di poter contare su di lei.

  • Albero della Dolcezza in MozambicoSì, praticamente sono 20 metri di infinita dolcezza! La Marula è  un albero sacro, che nutre coi frutti e cura con foglie e corteccia. La Marula è considerata l’Albero della Dolcezza, per i frutti golosissimi, simili alle nostre prugne, e perché regalarne uno rappresenta – da tradizione – un atto di amore e proprio di dolcezza.

Per quell’amica che ha sempre un’attenzione in più, che ti chiede sempre qualcosa di te, e che in ogni contesto o situazione riesce a tirare fuori un sorriso, insegnandoci anche a prenderci in giro con bontà.

  • Albero della Vita ad HaitiChe albero, che valori! Si tratta della Moringa, ma da tutti viene chiamato l’Albero della Vita. Perché? Una simbologia legata alle nuove stagioni della vita (alla nascita, ai cambiamenti), un frutto miracoloso per curare tanti malanni. 10 metri di altezza, e una fioritura che può essere ripetuta 4 volte in un anno (wow!).

Per quell’amica che studia per proteggere quelle vite, anche se deve ancora capire che strada prendere al bivio, perché ogni nuovo capitolo sia migliore del precedente, e frutto di scelte sincere di cui non pentirsi mai.

  • Albero della Pace in NepalUn albero simbolico come non mai. La Canfora è praticamente sacra in Giappone. Sai perché? Fu il primo albero a ricrescere dopo lo scoppio dell’atomica di Hiroshima! Emblema di pace e di rinascita.

Per quell’amica che ha sempre vissuto una vita un po’ frenetica, tra mille cambiamenti improvvisi e situazioni complesse da gestire, perché è tanto impulsiva ma crede nei giusti valori, e si merita la pace che le posso augurare così.

  • Albero dei Bambini in KenyaÈ un Ulivo che verrà piantato in Kenya, albero longevo e resistente, simbolo di eternità. Il tronco, anche se tagliato, è in grado di buttare nuove gemme. Ma soprattutto è un progetto speciale: per ogni Albero dei Bambini acquistato doneremo un euro a Mission Bambini per sostenere l’operato di quest’associazione e per fare qualcosa di concreto a sostegno dei progetti di formazione in Italia rivolti ai più piccoli.

Per quell’amica che studia per diventare insegnante, e che riesce a guardare i bambini con occhi diversi, amando la loro nascosta intelligenza, la loro folle esuberanza, e la loro infinita semplicità.

Non sono regali utili, probabilmente non sono regali memorabili, ma di rado mi sono sentita così fiera per un pensiero di Natale.

D’impulso, poi, approfittando del Black Friday, un albero me lo sono regalata anch’io.

19 pensieri su “Ecofactory | Per Natale ho regalato degli alberi

  1. Mio fratello mi ha regalato un ulivo in Puglia, con tanto di coordinate per rintracciarlo. All’ulivo è stato assegnato un nome, e – così dicono – è stata affissa all’ulivo una targhetta con il nome. Se passo da quelle parti posso andare a vederlo.

    • Bella idea anche questa! In effetti anche su Ecofactory avrei potuto scegliere alberi in Italia, ma l’idea di piantarli in luoghi in cui possono aiutare mi attirava di più 🙂

  2. Che pensiero tenero! Regali con abbinamenti così personalizzati a me fanno commuovere, anche se non li posso toccare o vedere.
    L’anno scorso tramite Treedom ho ricevuto un albero proprio per Natale, è una calliandra in Kenya e ogni tanto me la vado a guardare sul suo diario, ma ancora è piccolina.
    P.s. a proposito di moringa, ho un bagnoschiuma a base di questa pianta che è diventato il mio preferito in assoluto.

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