In questo periodo mi perdo spesso tra i ricordi, e ogni volta mi torna in mente una persona, una di quelle che si incontrano per caso, che camminano al tuo fianco per pochi metri, ma che in poco tempo riescono a darti tantissimo. Chiara è stata la mia tutor per un tirocinio universitario, e siamo state insieme per esattamente 150 ore. Un conto matematico che non può riassumere quanto il suo ricordo sia importante per me. Ma tutto quello che ho imparato in quelle ore, tutto quello che ho vissuto, tutto quello che rivivo a distanza di anni, è una ricchezza che non pensavo di portarmi a casa, non in soli due mesi, in un ufficio che sapeva che non sarei potuta restare. Chiara mi è stata accanto come pochissimi tutor si impegnano a fare. Mi ha fatta sedere al suo fianco, mi ha spiegato tutto ciò che poteva, mi ha dato i consigli che solo un’amica ti potrebbe dare, e forse non l’ho mai ringraziata abbastanza per questo, ma quello che più ricordo, quello che oggi mi sfiora come una carezza, è la sensazione che per lei io valessi davvero qualcosa. Mi ha sempre dato un’opportunità, la possibilità di sbagliare, la facoltà di imparare dalle responsabilità. E’ rarissimo, e forse l’ho scoperto tardi, ma il ricordo di quelle giornate mi fa ancora sperare di incontrare persone così. Persone come Chiara, che negli occhi degli altri vedono la voglia di crescere, il desiderio di imparare, l’entusiasmo di un’età fragile e piena di vita. Io da lei mi sono sempre sentita accolta, magari protetta, magari un po’ cucciola, come ogni tanto mi chiamava, eppure quello che mi ha lasciato è di un valore inestimabile, e me lo porto dietro da allora, come una foto sgualcita da tenere sempre in tasca. Insieme abbiamo riso, scherzato, parlato tanto, ci siamo aiutate, raccontate pezzi delle nostre vite, e nei piccoli momenti quotidiani ci siamo regalate i nostri sorrisi. Una storia scritta a due mani, che potrei rileggere all’infinito. In quell’ufficio non sono mai stata una tirocinante, ma una collega pronta a dare una mano, ed è questo che ha fatto la differenza. Essere coinvolti, sentirsi apprezzati, guadagnarsi la fiducia ogni giorno, e lasciarsi accompagnare in quel mondo nuovo tenendosi per mano, è un viaggio bellissimo, di quelli che ti formano e non vorresti lasciare mai. Mi sono presa i miei complimenti e i miei rimproveri, e sono tanti i momenti che non posso dimenticare, ma una frase risuona nella mia testa più di tutte le altre: “Per fortuna che c’era Giorgia”. E tutte le 150 ore hanno assunto un altro significato. Sembra assurdo che possa accadere, ma è stato difficile lasciare quell’ufficio, spegnere il computer per l’ultima volta, restare fino all’ultimo per vedere il progetto completo, e salutarsi con la promessa un giorno di tornare. Quella sera ci siamo dette un grazie reciproco, e da allora non l’ho più rivista. Poi un giorno ho trovato il suo profilo Linkedin, ho cliccato sul bottone “Collegati”, e lei mi ha scritto un messaggio. Magari sarò stata soltanto un nome, magari dopo di me ci saranno stati altri tirocinanti, ma il solo fatto che non mi abbia dimenticata per me significa tanto. Significa che forse un ricordo lo abbiamo costruito davvero. E se la incontrassi le direi grazie di nuovo, forse più di allora, perché in pochi sono riusciti a capirmi e ad apprezzarmi come ha fatto lei.

Ti capisco. Anch’io mi sono legata molto alla mia tutor del tirocinio magistrale. È stata un’esperienza bellissima e non posso credere che sia già passato un anno ❤️
Alcune persone riescono d’istinto ad andare oltre al proprio ruolo 🥰
trovare persone speciali è una fortuna, certe persone hanno il potere di cambiarti la vita, un caro abbraccio, buona serata…🤗👍😊😉
Condivido in pieno!
Cose belle in un mondo che frana…..
Sono quelle che ti fanno credere ancora nell’umanità
Ne ho bisogno tanto