Dopo tre settimane di stage

Dopo un mese seduta a questa scrivania, mi chiedo se il mio posto non sia altrove. Forse non è stata la scelta giusta, forse è stata solo la solita sfortuna, ma quelle attese vuote interrotte dalle tastiere sono un peso che non ho voglia di portare. Lascio in ufficio la frustrazione di una giornata buttata, perché chi dovrebbe insegnarmi non si fa neanche sentire. Attorno a me vedo gente soddisfatta, affiancata da chi ha voglia di aiutare davvero, e mi domando se abbia senso andare avanti chilometri, mentre il ritmo del mio passo si scontra con quello dell’orologio. A volte è come se fossi in attesa di un autobus che non arriva mai. Vorrei essere utile, imparare qualcosa, vorrei almeno provarci, perchè ogni responsabilità è un passo verso la crescita, ma per adesso ho potuto solo guardare. Mi sento sciocca a rincorrere chi non ha voglia di dare, a bussare a una porta senza mai entrare, perché non è fine a sè stesso, non per me, ma a costruire un castello d’aria sono capaci anche i bambini. Io vorrei di più. E’ sbagliato pretendere un’occasione a scatola chiusa? O quantomeno l’essere ogni tanto considerati? Ci vengono assegnati punti di riferimento che sfuggono alle righe buttate sul foglio, e non resta che trovare un senso ad un disegno informe che ci appartiene a metà. Questo siamo noi. Stagisti che forse in pochi vorrebbero davvero, perché il sogno di tutti è che la gente nasca onniscente e già capace.

12 pensieri su “Dopo tre settimane di stage

  1. sono quasi sicura che si tratta di una grande azienda. Guardati intorno, non sempre è così, cerca altrove, cattura con gli occhi tutto ciò che ti può essere utile e considera anche questa un’esperienza di vita. Rendila comunque utile

  2. Sei capitata nel posto sbagliato e/o con le persone sbagliate.
    Mi spiace.
    Come già detto, anche da me vengono parecchi stagisti per periodi dalle 2-3 settimane fino anche 6 mesi ed oltre, e per la maggioranza di essi l’esperienza è positiva, ma non per tutti (occhio e croce gli insoddisfatti possono essere il 25-30%).

  3. Te la butto lì… Sei giovane… Hai mai pensato ad un’esperienza all’estero??? Entreresti subito in modo attivo nel mondo del lavoro e faresti un’esperienza di crescita personale davvero notevole… Se non ora quando? Fidati, io mi sto amaramente pentendo di non averlo fatto molto prima

  4. Di affiancamenti ne ho fatti a valangate, tutt’ora per cambio mansione ne sto facendo un’altro anche perché oramai in Italia, va di moda rendere un po’ tutto un affiancamento, con tanto di protocolli da rispettare e tabelle da compilare ma poi puntualmente la realtà si dimostra essere un’altra. Tra gente che ti guarda come se fossi un animale raro, tutor che non ti seguono, responsabili troppo presi a far andare la produzione tu risulti quasi essere un intralcio. Consiglio che ti posso dare, sgomita con delicatezza (del resto sei l’ultimo arrivato) , fai domande, proponiti e fai vedere che hai una personalità, il rispetto della tua persona viene prima di tutto. Fatti vedere sempre disponibile e dai una mano su tutto. Lo so purtroppo è faticoso ma alla lunga paga.

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