Una settimana a Napoli e dintorni: quinto giorno | Lungomare e Vomero

La stazione di Mergellina è una scoperta, una facciata elegante che apre la via ad un quartiere che vive sul mare. I palazzi dalle facciate splendenti sembrano una tavolozza posata sul cielo, e la strana quiete che si respira al mattino ti fa sentire quasi in un’altra città.
Questi sono i palazzi che l’occhio non dimentica mai. Sembra impossibile che qualche banale palazzo possa diventare protagonista di un panorama, eppure da qualunque angolo, da ogni castello o terrazzo, io questi palazzi li ho sempre riconosciuti. Sarà per i colori, per le altezze tutte diverse, per l’incastro perfetto delle pareti, ma Mergellina qui diventa quasi una costellazione, che si fa trovare anche a distanza, dal Porto di Napoli, o dalla cima di Castel dell’Ovo.
Percorrendo il lungomare, non posso far altro che guardarmi intorno, insistentemente, come se temessi di perdermi qualche veduta. La serpentina di palazzi ben curati corre alla mia sinistra, mentre il mare accarezza le scogliere alla mia destra, sullo sfondo del Vesuvio sempre avvolto dalla foschia. Poche persone passeggiano a quell’ora, e il silenzio di cui si gode è riempito dal solo brusio della corrente, che fa ondeggiare le barche ormeggiate in una danza leggera.
Noi, il lungomare, lo abbiamo fatto al contrario. Da Mergellina fino a Napoli, lasciandoci alle spalle quel tratto di costa che s’inerpica sulla collina, e la decora di abitazioni sovrapposte, come un gioco di Lego. Più camminiamo più diventa difficile guardare avanti, e non farsi distrarre dai bagliori del sole che riflette sull’acqua, disegnando scie di diamanti nella corrente placida. Ci scattiamo diverse foto, davanti ad un panorama che gli occhi cercano invano di rubare. Ma nessuna foto riesce a racchiudere le emozioni che si provano a fermarsi un minuto, appoggiate a un muretto caldo, per assaporare il profumo marino e guardare la costa come si guarda un quadro.
Posillipo, il quartiere che non siamo riuscite a visitare, e che osserva la città dall’alto con le sue ville maestose. A vederlo lassù, steso sulla collina, viene voglia di spiccare il volo e raggiungerlo, per cambiare punto di vista e scoprire un’altra parte di città.
Giunte all’altro capo del lungomare si apre una spiaggia minutta, con una scogliera che blocca la vista e invita i più avventurosi a farsi scalare. Un signore qualunque si offre di darmi una mano, e seguendo la guida arrivo in cima al gruppo di massi, davanti all’ennesimo scorcio della costa, dritto fino a Mergellina. Sembra un’enorme insenatura, disegnata a matita sulla tela, e dipinta con un tratto leggero usando tutti i colori.
Lasciamo la spiaggetta alle nostre spalle, e così anche l’agglomerato di case che riposa sulla collina. Anche se in fondo, avessi potuto, mi sarei seduta su uno di quei gradini, e sarei rimasta a guardarmi intorno per ore.
La destinazione successiva è stata il Vomero, il quartiere famoso per Castel Sant’Elmo e la sua vista sulla città. Siamo salite in funicolare, ennesimo mezzo di trasporto di Napoli, e subito siamo giunte davanti a un bivio: a sinistra per il castello, a destra per villa Floridiana.
Castel Sant’Elmo è un colosso a forma di stella, che si erge sul punto più alto del Vomero e ti schiaccia con la sua imponenza. Le alte mura corrono parallelamente al percorso, e ti conducono all’ingresso attraverso un ponte di legno, da cui si riesce ad avere un primo assaggio del panorama. Non ci avrei mai scommesso un euro, invece è stato forse il castello più sorprendente.
La struttura è stata parzialmente scavata nel tufo napoletano, poi costruita in mattoni, lasciando scoperto lo stacco dei materiali a metà del castello. Una piccola curiosità illustrata sui vari cartelloni descrittivi, che allestivano l’intero primo piano e fornivano una spiegazione completa per pochi euro di biglietto.
Salendo un percorso a spirale si arriva alle prime finestre, fessure ed inferriate che lasciano entrare la luce celeste del mare, nulla di nuovo per chi lo ha già ammirato più volte, eppure c’è qualcosa, in quello scorcio, che lo rende unico alla vista, e meritevole di una sosta ad ogni angolo del palazzo.
Compresa nel prezzo è la salita sulla piazza d’armi e sui bastioni, ed è qui che ci si sente un po’ sul tetto del mondo, davanti a una vista a trecentosessanta gradi e una città che si estende come una marea. Non scherzo se dico che lì, su quei bastioni, davanti al Vesuvio e al golfo di Napoli in tutta la sua bellezza, mi sono chiesta dove altro avrei potuto trovare un paesaggio del genere. Unico, meraviglioso, emozionante. Abbiamo fatto il giro due volte, fotografato ogni veduta, cercato Piazza del Plebiscito con il palazzo reale, e riconosciuto le isole disperse nella foschia. Forse mi sono anche venuti i brividi, pensando che in fondo non era che un panorama, ma sarei rimasta ad osservarlo per ore, solo per portarne a casa un ricordo più duraturo.
Prima di lasciare il castello, un’ultima occhiata dalle aperture del muro, come fossero oblò rivolti all’orizzonte, o cartoline di un mondo fantastico che si può solo immaginare.
Ancora dotate di energie, siamo tornate nel centro storico, alla ricerca dei souvenir da portare a casa, e del famoso murales di Bansky posto in via dei Tribunali.
Qui ci ha sorprese il primo temporale, a cui è seguito poco dopo un tenue arcobaleno che pareva nascere dall’incrocio di due viuzze lontane. Quello che una fotocamera non è in grado di raccontare.

Numero di chilometri a piedi: 23,04

Continua…

8 pensieri su “Una settimana a Napoli e dintorni: quinto giorno | Lungomare e Vomero

  1. davvero bello e interessante questo tuo viaggio a Napoli, ci fai conoscere angoli che non tutti conoscono, o magari li hanno sentiti solo per nome, ed ora li vediamo attraverso le tue immagini 😉👍😊😊

    • Ah interessante! Instagram ho provato più volte a usarlo come “pagina social” del blog ma non sono mai riuscita ad essere costante… per ora è dove pubblico le foto per non dover intasare la memoria di wordpress 😂

      • io invece ho il link nel mio blog alla mia pagina instagram, per caricare le immagini su wordpress a formato grande uso google photo…😉👍👍

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