Sette giorni d’agosto, un’amica storica, e la promessa di farci insieme una vacanza culturale. È nata così l’idea di fermarci a Napoli, punto strategico per arrivare alla Reggia di Caserta e a Pompei. Abbiamo trovato l’alloggio, acquistato i treni, e a poche settimane dalla partenza ho ideato l’itinerario. Napoli mi aveva sempre incuriosita, sarà stato per i racconti di mio padre, o per quei compagni conosciuti all’università, ma non avevo mai avuto occasione di visitarla davvero. Ci sono passata anni fa, per imbarcarmi sul traghetto diretto ad Ischia, ma non si può certo paragonare ad una vacanza di una settimana.
Abbiamo camminato 132,71 chilometri. Mica male, no? Sveglia alle sette e trenta, un caffè della moka lasciata in dotazione, e un percorso su Google Maps da seguire. L’addetta ero io, per cui si potrebbe dire che la colpa sia mia. Ma in tutta sincerità, siamo state fiere di quei chilometri, e di tutte le belle cose che abbiamo potuto vedere. Era la vacanza che volevamo, nell’ultima estate da universitarie, un viaggio che non fosse soltanto in un luogo di mare, perché a ventiquattr’anni si ha voglia di scoprire il mondo, con una lista di mete in mano e il sogno di visitarle tutte.
Napoli era più nella mia lista che nella sua, ma il compromesso ha voluto che scegliessimo il suo centro storico, in un appartamento piccolo e curato trovato su Airbnb. Dylan, il proprietario, si è fatto trovare sotto casa per aiutarci con le valige, e la zia si è adoperata per pulire al meglio l’intera casa. Ospitalità napoletana, qualcuno la chiamerebbe così. Poi la vacanza è iniziata, e con qualche minuscolo cambio di programma siamo riuscite a vedere tutto ciò che volevamo. Il centro storico, la cittadella, il Vomero, il lungomare, un passaggio nei quartieri spagnoli, e la vista di Posillipo dalle scogliere. Siamo state alla Reggia di Caserta e a Pompei, e per non farci mancare nulla siamo finite anche a Procida. Sembra tantissimo per soli sette giorni, e a dirla tutta ci sembrava di essere a Napoli ormai da mesi. È il bello di queste vacanze, quando sfrutti ogni momento per scoprire un posto nuovo, e arrivi a fine giornata stanca, ma con la curiosità di ricominciare sempre la mattina dopo.
Il clima non è stato granché favorevole, con un’umidità esagerata che ci ha investite già dalla stazione. È stato impegnativo, abbiamo bevuto litri e litri d’acqua, ci siamo concesse una granita al limone quotidiana, eppure la fatica passava ogni volta in secondo piano. In quella settimana ha anche piovuto, ma non ci siamo certo fatte spaventare. Fa sorridere che per cinque giorni qualche goccia l’abbia sempre fatta, perché la media di pioggia di agosto era ben inferiore, ma in fondo un anno addietro abbiamo portato la mareggiata a Gallipoli, e abbiamo imparato a prenderla con filosofia. In fondo tutto spariva davanti ad una città che nasconde tesori ad ogni angolo.
In tutta la settimana siamo state scambiate per sedicenni, per turiste inglesi, per due sorelle, per due fidanzate. La verità è che lei era l’amica giusta per questa vacanza, una persona che conosco ormai da dieci anni, che di me sa tutto, e con cui condivido tanti sogni e progetti. Non siamo uguali, ed è normale, ma siamo così compatibili che dopo sette giorni non eravamo ancora stanche di passare insieme ogni minuto. Per me vuol dire tanto, e forse questa vacanza è stata un po’ il nostro regalo, il nostro modo di dirci che in futuro ci saremo sempre, qualunque strada ci porterà a percorrere la vita.
A Napoli ho lasciato un pezzetto di cuore. Lei, invece, lo ha lasciato a Meta di Sorrento, in quella spiaggia posta nell’insenatura, scoperta per caso su suggerimento di un’amica napoletana. Volevamo ritagliarci una giornata di mare, e dopo un’ora di tragitto in treno, sulla Circumvesuviana affollata senza poterci sedere, lo scorcio della costiera sorrentina ci ha ripagate di tutta la fatica. L’ultimo giorno ci siamo caricate di limoncelli, taralli e cornini portafortuna, e abbiamo salutato il centro storico con nostalgia. Una settimana è sufficiente per sentirti a casa, per abituarti alle chiacchiere del portiere, e per affezionarti alla vista del Vesuvio sul mare. Solo che poi è difficile lasciarla andare.
Tornerò. Lo so. Perché c’è ancora tanto da visitare. E perché ci sono città che non puoi dimenticare. Mi restano le tante fotografie, i biglietti usati della metro, e il messaggio di Dylan, il proprietario di casa, che ci ringrazia per aver lasciato tutto pulito. E per adesso mi basta.
Continua..
Bel reportage, complimenti. Se posso, quale cosa ti ha colpito di più di Napoli?
Grazie mille! Ho preparato per i prossimi giorni una serie di post di riepilogo 🙂 Sembrerà banale, ma mi viene da dirti che più di tutto mi ha colpito il clima, diversissimo dal nord, molto più espansivo, più “rumoroso”, più pronto alla battuta. E poi la quantità di luoghi storici conservati benissimo e che, almeno per i giovani, sono più che accessibili a livello di costi
Si, l’impatto con la storia è da brividi. A me la prima volta colpirono i profumi di cibo provenienti dalle case (più che dai ristoranti). La seconda volta l’impatto della città con la pioggia. Sublime. Grazie per rispondermi. Buon fine estate. Fritz.
Essendo ad agosto di pioggia ne ho vista poca, più che altro bombe d’acqua 😅 mi piacerebbe tornarci magari in un’altra stagione, anche in inverno magari, dev’essere un’altra prospettiva
Grazie a te per la visita!
Adoro Napoli!
Da parte di Ade: Pe Pe Pe Pe Pe Pe Penny!
Scusa, si era incantato il disco! Ah ah!
Ogni tanto ci si rivede! Ciao Ade!
Napul’e
che bello questo tuo racconto!! Sul fatto di camminare siamo molto simili, anch’io quando mi prefiggo mete, faccio tutto di corsa e riesco a vedere l’impossibile anche solo in un paio di giorni, leggendo le varie narrazioni sul mio blog ti renderai conto nei mesi di quante cose abbia fatto solo in 2 settimane 😊😊
Bello avere un’amica con cui condividere così tante cose, io se ci penso non ho mai avuto un amico o un’amica con la quale condividere la maggior parte delle cose, il 90% della mia vita e dei miei viaggi l’ho fatto da solo…😉👍👍
Grazie mille! Continuerà in questi giorni più nel dettaglio 😊 Ho iniziato grazie ai miei genitori ad apprezzare questo tipo di viaggi e vacanze, e ho avuto la fortuna di trovare una persona che li condivide con me. Però apprezzo chi sceglie di partire anche da solo, è un’esperienza completamente diversa ma piuttosto che rinunciare.. 🙂
Questo è uno di quei viaggi che vorrei fare anche io… Pensare che avevo anche amiche di quelle zone che mi avevano proposto di andare con loro in estate quando tornavano a trovare la famiglia… Ma ogni occasione è andata persa per un motivo o per l’altro…
Sono belle le amicizie così! Ti auguro che riusciate a mantenerla anche quando le vostre vite cambieranno e ci saranno di mezzo lavoro, famiglia, figli…
Te lo consiglio assolutamente! Merita tanto, sia per i luoghi che per l’ambiente in sè 🙂 Sono stata fortunata a trovare una persona con cui condividere questo tipo di esperienze, non si sa mai cosa riservi la vita ma abbiamo una serie di progetti che spero di realizzare insieme
Ehipenny! in uno di questi giri sei passata sotto casa mia! (no..non è Posillipo ahimè :D) Quando torni se ti becco in strada, ritieniti prenotata per un caffè!
Uh ma guarda quant’è piccolo il mondo, non lo sapevo! Quando tornerò ti farò un fischio 😀
orecchie attente e☕☕già pronto! 😀
🥰🥰
Davvero fantastico questo post, una ventata rigenerante di freschezza ed entusiasmo!
Un caro saluto 👋
Valeria
Grazie mille davvero! Lo è stato anche per me 😀