Quella vacanza senza selfie

È stata la nostra vacanza al mare, i nostri tre giorni di svago, la nostra fuga dalla quotidianità. È stata quella promessa che abbiamo deciso di mantenere, un po’ all’ultimo minuto, come facciamo sempre noi. Tre giorni passano in fretta, mi sembra di essere partita ieri, e in mezzo quelle ore diverse da tutto, sdraiate in spiaggia o a nuotare in mare, come se dovessimo restare per una vita. Siamo arrivate a Cesenatico dopo un viaggio sotto la pioggia, quella che non si vedeva da mesi, e che di prima mattina ha deciso di prenderci un po’ in giro. Poi è spuntato il sole, e la vacanza ha preso forma, in una routine che a mala pena siamo riuscite a costruire. Tre giorni sono pochi, è vero, ma in fondo parliamo di settantadue ore. E si possono fare tante cose in settantadue ore. Si può ridere sulla sabbia, giocare tra le onde, chiacchierare per ore, dormire all’ombra tutte vicine, o guardare insieme l’orizzonte, lasciando che il silenzio ci avvolga nello stesso abbraccio. Poi la sera si riscopre il bello di questa età, quando si può cenare con una coppa gelato, fermarsi per un aperitivo in spiaggia, e scatenarsi in discoteca fin quasi al mattino. Con le persone giuste, anche le cose più semplici diventano speciali. E con loro è stato esattamente cosi. Non eravamo mai partite insieme, e per me non è scontato trovarmi a mio agio, per quel carattere che rifugge le situazioni nuove, ma convivere è stato talmente spontaneo che mi è sembrato di conoscerle da una vita. Ci si prende in giro, ci si presta i vestiti, ci si aiuta a piantare l’ombrellone, tanti gesti che sembrano niente, ma che valgono più di tante parole. Davanti al bilancio di quello che è stato, penso a quanto avrei voluto conoscerle prima. Invece è stata la nostra prima vacanza, dopo appena tre anni di amicizia, e forse è proprio questo che l’ha resa per me così preziosa. Questo, e il fatto che non ci siamo fatte neanche una foto. Forse un giorno ci penserò con rammarico, ma oggi mi rendo conto che sarebbe potuta andare soltanto così. Non siamo il trio che si mette in posa, che si immortala per conservare il ricordo a colori, siamo quelle che il momento lo vivono e poi si ringraziano per esserci state. Ed io sono certa che non lo dimenticherò.

Domani si riparte, dopo un compleanno senza passare da casa, due lavatrici e una lista da evidenziare. Perchè l’ultima estate da universitaria io me la voglio godere.

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