Caro Covid, non sono fatta per stare quarantenata, ma questo penso tu lo abbia notato. Del resto ho recuperato l’antistress a forma di cervello dopo neanche ventiquattr’ore. Ma sì, quello che durante il primo lockdown lanciavo a ritmo contro il muro, per testare la pazienza residua dei miei vicini! Stavolta l’ho lanciato in aria, ma giusto perché siamo all’inizio. Che io ti sopporti è un parolone, ma devo darti atto di una cosa: non mi stai dando troppo fastidio. Beh, considerato che i sintomi più intensi sono un giramento sfrenato di balle e un po’ di raffreddore. Con questo non ho intenzione di scusarti, o men che meno farti soggiornare più a lungo dei canonici sette giorni. Sia ben chiaro. Soprattutto perché non so in che condizioni psichiche arriverei, visto che dopo due giorni c’è mancato poco che aprissi la finestra e parlassi con i vicini. Avrei potuto fare il sequel di quel tizio che nel 2020 ha lanciato il malocchio a tutti, col suo dannato “Ce la faremooo!”. Ma dove. “Non ce la faremo maiii!”. Prossimamente sui grandi schermi. Per il resto, che dire? Conviviamo. In una stanza esposta al sole per tutto il pomeriggio, senza uno straccio di ventilatore. Insieme all’antistress ho dovuto recuperare anche un ventaglio, souvenir di un matrimonio di due anni fa. C’è ben poco da fare, studio, faccio una pausa, esploro l’angolo nord-ovest, percorro il lato est, mi affaccio al balcone, con vista panoramica sugli altri balconi, mi spingo fino in bagno, wow che emozione!, ‘che quasi mi sento di dovermi vestire carina per quanto è nuovo. Una vita così, tra quattro mura, o meglio, tre mura e una porta. Intanto rispondo ai 638582 messaggi che chiedono come sto, compresi i genitori dal divano di casa. E il covid rimane lì, presente come un cumulo di polvere dietro un armadio di legno massiccio, che non si sposta neanche con una gru. Ma confido che riuscirò a mandarlo via. Seguiranno presto aggiornamenti.
Pensiero della sera: visto l’andazzo, almeno potevo andare ad un concerto, farmi una giornata al mare, abbracciare uno sconosciuto per una botta d’adrenalina, almeno lo avrei preso con una logica.
sì, quello che fa incazzare è quando te lo prendi per nulla, senza aver fatto cose strane o incontri particolari, che potrebbero quanto meno giustificarne la presenza. Leggendo il tuo diario mi è tornato alla mente il lungo periodo di lockdown del 2020, in quei giorni tutto era strano, c’era gente che cantava dai balconi, quelli che parlavano sui tetti, tutto era strano e inquietante allo stesso tempo. Di quei giorni ricordo le vie deserte, quelle città che avevo ripreso ad essere all’interno della natura, si sentivano gli uccellini anche in centro città….
Esatto! Anche a me lo ricorda, ma in versione peggiore, perché stavolta non posso nemmeno girare per casa 😅
poverina, un caro abbraccio, coraggio 🤗🤗🤗🤗🤗👍👍👍👍
Anche a ma, durante la quarantena, andare in bagno pareva di essere al luna park
😄😄
Io ho ancora strascichi di febbre ,naso che cola e dolori articolari…quando mi parte lo sclero ho per fortuna il cortile
Ci vuole una pazienza mado’ 🤬🤬🤬🤬🤬
Beata te! Io mi affaccio al balcone 😅
e almeno tu studi
pensa chi lavora
Tutti, chi prima e chi dopo, abbiamo provato la stessa frustrazione. Covid ne usciremo mai? l’importante è comunque uscirne in breve tempo e senza consguenze e meno male che nella calura estiva avevi almeno un ventaglio, retaggio di un passato che amo molto!