Domani darò l’ultimo esame. Domani finirà la vita universitaria. Certo, rimane la tesi da scrivere, ma non ci sarà la promessa di rivedersi a settembre, le battute su un nuovo anno che deve cominciare, gli arrivederci a prendere il posto degli addii. La verità è che tanti non torneranno, e forse domani sarà davvero un’ultima occasione. Tutti mi dicono che è una notizia bellissima, un traguardo unico nella vita. Ed è così, non lo posso negare. Ma il tempo è passato talmente in fretta che non sono riuscita neanche a realizzare.
Vorrei poter cambiare alcune scene, modificare pezzi di sceneggiatura, ma ormai i giochi sono fatti, i ricordi sono al sicuro, e non c’è ragione per fermarsi adesso, tentennare o guardarsi indietro. È stato un bel viaggio, un percorso di crescita velocissimo, come un treno da cui distingui appena il panorama. Sono stati cinque anni stupendi, nonostante gli ostacoli, le guerre e le pandemie, cinque anni di emozioni uniche, di soddisfazioni, di incazzature, di piccoli momenti che allora erano tutto, perché l’università ti protegge davvero, come se fosse un rifugio.
Non è facile lasciarla andare. Perché davanti al bivio, ciascuno di noi prenderà la propria strada, e chissà quanti spariranno, quanti smetteranno di rispondere ai messaggi, quanti alla fine verranno dimenticati. Perché in fondo l’università è un po’ una parentesi, in un ambiente dove si è forti insieme, e si impara a condividere tutto anche con chi s’incontra per caso. Gli amici restano, ma un po’ ci si affeziona, e salutarsi per l’ultima volta mette un po’ di malinconia.
Pensare che fino a pochi mesi fa non vedevo l’ora che arrivasse l’estate. Domani saremo tutti lì, per l’ultima volta davanti all’aula, con l’astuccio e il documento in mano, a guardarci con la consapevolezza che un’istantanea non basterebbe a rallentare l’orologio. Un’ora, il tempo dell’esame, magari un pranzo tutti insieme, poi ognuno tornerà a casa, e resteranno solo i mesi estivi, tra una vacanza al mare e un aperitivo, una foto al tramonto e un capitolo della tesi. E chissà se ce lo racconteremo mai.
E’ un po’ il brutto di essere quella che rimane e vede tutti gli altri andare via. Nata e cresciuta in una città universitaria, dove le culture si incontrano e si tendono la mano, studenti da ogni regione, o in Erasmus per un paio di mesi, un clima accogliente e vivace, di cui ho imparato ad andare fiera. Eppure abitarci non è la stessa cosa. Non hai bisogno di uscire ogni sera, di scoprire strade nuove, di orientarti tra le facoltà, di esplorare i bar della zona per trovare lo spritz più economico, di organizzare le domeniche perché non ci sono i genitori.
Ad abitarci ti affezioni a chi sai che potrebbe non restare. E lo so che ci sono i telefoni, i social network, i treni ad alta velocità, lo so che le occasioni non mancano, e si possono sempre costruire, ma non sarà mai la stessa cosa, non basterà scriversi la mattina per trovarsi al parco a studiare, non basterà una chiacchierata per organizzare una giornata al mare. Crescere vuol dire anche questo, lo so. Ma è normale che un po’ mancherà.
Così domani darò l’ultimo esame. Ho studiato malissimo, mi sono persa nei miei pensieri per ore, mi sono distratta per qualunque foglia, e per la prima volta in cinque anni mi sono portata i libri ai giardini. Sembrerà assurdo, ma mi importa così poco… Quando arrivi a un metro dal traguardo non stai a pensare alla velocità, alla postura, a come metti piedi, accetti il rischio di inciampare, certo, ma continui a correre godendoti la sensazione. Ecco, domani sarà la stessa cosa. Nessuna ansia, solo la voglia di conservare per sempre quei momenti, e lasciarsi con la speranza un giorno di incontrarsi di nuovo.
E’ un bel giorno domani: divertiti.
Grazie!
🤞🤞🤞🤞🤞🤞
❤❤
è strano, io non riesco a ricordare quale sia stato il mio ultimo esame…
Beh vedremo se me lo ricorderò per anni 😄
in bocca al lupo per domani
Crepi il lupo!
io ho finito la triennale questo gennaio, con la tesi già a metà e l’ultimo esame, di ingleseb2
inutile dire che all’esame c’erano tutti tranne quelli del mio corso, in quell’esame è raro beccare qualcuno che conosci perke chi lo fa per primo e chi per ultimo
Beh si poteva celebrare il penultimo in quel caso 😄