Tra tutte le mode del momento, ce n’è una che proprio non mi spiego. Ebbene sì, parlo del tema scottante dell’armocromia. Quella che pare più un esame medico specialistico, invece è una consulenza d’immagine che sta spopolando in tutto il paese. Ormai la notte siamo tutti presi da un quesito cosmico: ma sarò una stagione calda o fredda? Sarò estate o inverno? Quale sarà mai il mio sottotono? Premessa: hanno provato a spiegarmi il concetto tredici volte, ma da un orecchio mi entra e dall’altro mi esce. Nun ce la fo’. L’armocromia è una di quelle cose che fai una sola volta nella vita. Eh, certo, visto che per mezz’ora di consulenza ti chiedono un lingotto d’oro senza fattura. Saldato il pagamento, il primo passo consiste nell’avvolgere la testa in un turbante bianco, e nel farsi legare un bavaglio gigante al collo dello stesso colore. Insomma, due minuti per trasformarti in un Emirato. Dopodiché la consulente ti guarderà in faccia, notando punti luce che tu hai ignorato per trent’anni, e inizierà a sfoderare una serie di stracci e teli colorati da piazzarti addosso. Facile, direte voi. No, perché mica tira fuori un giallo e un verde, i bei colori primari che s’imparano a scuola. Lei tira fuori otto gialli e quattordici verdi, tra cui: giallo citrino, giallo paglierino, giallo Napoli, giallo di cadmio, poi verde cacciatore, verde ufficio, verde persiano, Chartreuse. Roba che neanche per scegliere la tinta del divano ti erano state mostrate tante varianti. Colori di cui non sapevi neanche l’esistenza, nomi che paiono i titoli dei miti greci, sfumature impercettibili all’occhio umano che possono rivoluzionare il tuo aspetto… Non puoi che ammirare in silenzio una tale opera d’arte moderna. Nel mentre la consulente comincia a testare i tessuti: li mette e li toglie, li mette e li toglie, appuntandosi a mente le sostanziali differenze che tu non vedi. Al termine della procedura se ne uscirà con il verdetto: autunno soft. Boom. Esistenza rivoluzionata. Ma visto che i comuni mortali hanno dato prova di ignoranza abissale davanti alle settanta tonalità di verde, insieme al verdetto ti consegnerà anche una palette di colori “che si armonizzano con la carnagione della pelle, il colore degli occhi e il colore dei capelli” (cita Wikipedia, non io). La teoria vorrebbe che da domani tu girassi con la palette in tasca, e al reparto magliette di un H&M qualsiasi ti mettessi a confrontare il tessuto con il quadratino-campione, perché guai a confondere il rosso farun con il rosso veneziano, non penserai mica di essere una summer cool?! Così per comprare una t-shirt monocolore ti servono almeno quaranta minuti di analisi cromatica, da duplicare in caso di luci soffuse, luci al neon, luci a led, o blackout energetico. Ma vuoi mettere riuscire a vestirsi in palette? Oggi non sei mica nessuno se non conosci la tua palette. Se qualcuno ti chiede la stagione, tu devi essere pronta a rispondere. Se ti domandano il tono della pelle o il colore delle vene, non devi esitare. Pena: essere sottoposti ad una seduta di armocromia improvvisata e senza possibilità di appello. L’ultima esperienza simile ha decretato che io fossi autunno, mi dovessi vestire di marrone, dovessi indossare unicamente gioielli oro, e dovessi buttarmi sui rossetti pesca. Ora, parliamoci chiaro: il mio armadio è composto da nero1, nero2, nero3, e qualsivoglia ulteriore tonalità di nero a me ignota, l’unico gioiello oro che possiedo sono gli orecchini di quando avevo 12 anni e ho deciso di farmi forare i lobi, e gli unici rossetti che uso sono scuri. Capirete lo sforzo sovrumano per mantenere un’espressione calma e pacata. Che poi in realtà non ce l’ho con l’armocromia, né con i consulenti che guadagnano cifre atronomiche maneggiando degli stracci colorati. Buon per loro, in un’altra vita avrei potuto pensarci anch’io. Ma trovo assurdo che all’improvviso nessuno sia più in grado di fare shopping da solo. Un tempo entravamo nei negozi, prendevamo tre o quattro magliette, le provavamo in camerino e sceglievamo la preferita. Oggi questo metodo obsoleto è guardato con gli stessi occhi di chi fissa un Nokia 3310. Devi ragionare per palette, per sottotoni, per gradazioni di colore che non studiano neanche all’Accademia delle belle arti. Non puoi tornare a casa e dire “Ho comprato una maglietta blu”. Blu quale? Blu di Prussia? Blu pavone? Grigio di Payne? [Sì, è un blu anche se si chiama grigio, se no dove sarebbe il divertimento]. Ormai non esiste più lo shopping di una volta, no. Anche perché gli armocromisti, mica scemi, hanno iniziato a diversificare: ora fanno servizio anche online. Tutto quello che devi fare è inviargli una serie di foto con più requisiti di una fototessera, in primo piano, con luce naturale, i capelli legati, senza trucco, e senza sorridere. Le foto più brutte che potrete mai scattare in tutta la vostra vita. Immagino già i consulenti intenti a sbellicarsi davanti a questi obbrobri, che sembrano quelle foto che ti ritrovi in galleria quando si apre per sbaglio la fotocamera. Per non parlare dei servizi aggiuntivi che si stanno aggiungendo ai listini, come la fantomatica consulenza facial shape, che ti misura maniacalmente la faccia e il corpo per poi uscirsene con: “il tuo fisico è una pera“. Ah, okay. Ecco i 150 euro che le devo.
La penso esattamente come te. Io ho mia figlia che tenta e ritenta di spiegarmi, mi ha iscritto pure a un gruppo fb di armocromia ma, francamente, la trovo una boiata e comunque m’interessa meno di niente.
Ma capisco anche che per alcuni abbia un senso, però proprio va oltre la mia logica 😅
Non conoscevo questa nuova moda… La trovo una cosa da pazzi. 🙄
Comunque il tuo post è esilarante. 😂
Grazie! Per lo meno mi ha ispirata 😅
A me quasi affascina anche se non ci capisco nulla xD
Fascino misto a fastidio nel mio caso 😂
Quando alcuni anni fa ho cambiato la cucina, mi hanno fatto scegliere il colore delle ante sfoderando un catalogo di 64 pagine. Colori, pantoni ed abbinamenti che io non sapevo neppure potessero esistere.
Ecco, allora puoi averne un’idea 😅
Grazie, grazie, grazie…avevo proprio bisogno, oggi, di farmi una bella, grassa, risata! Beh, io dipingo e conosco bene molte, moltissime gamme dei vari colori e come si ottengono mescolandoli fra loro. Per quanto invece riguarda gli acquisti dei tessuti, alla larga dai commessi troppo saccenti e che vogliono imporsi con i loro consigli non richiesti: indico loro un tessuto, quello che voglio io, e li zittisco. Dopo l’aromaterapia, la cromoterapia, la cristalloterapia, ora si sono inventati anche l’armocromia? Se aspettano me moriranno di fame.
Grazie a te, era questo lo scopo! 😊 Devo dire che è anche affascinante vedere quanti colori esistono che nel mio vocabolario si possono chiamare tutti allo stesso modo 😅