È cambiato un po’ tutto, ma in realtà è come se non fosse cambiato niente. Non per me, che vivo a Bologna da quando sono nata, che non mi sono mai trasferita, e che tra pochi mesi avrò finito l’università. Noi eravamo quelli che a lezione c’erano sempre, quelli della terza fila, a volte seconda, a volte quarta, e a volte sparsi perché l’autobus tardava. Eravamo quelli che si tenevano il posto, quelli che si aspettavano per un caffè, quelli che dopo lezione si fermavano nel parcheggio. Ci siamo conosciuti così, in un saluto e qualche parola, un invito spontaneo per una cena, e non ci siamo più separati.
Eravate la mia abitudine, il mio piccolo mondo in mezzo a trecento persone. Eravamo noi, l’amicizia di cui andavo fiera, perché me l’ero costruita io, scavalcando quei muri che da tanto tempo colpivo. I primi amici maschi, il primo gruppo di cui ho fatto parte, le prime gite organizzate insieme, e quella spensieratezza che ho imparato da voi. Non mi avete mai fatto pesare niente, né il mio carattere, né le abitudini, né quei voti più alti dei vostri, e forse è proprio questo che mi ha fatta restare, anche quando tra noi vedevo un abisso.
Ci vedevamo sempre. Prima a lezione in facoltà, poi a parlare nel cortile, e infine a casa per una cena improvvisata. I due anni più belli, il ricordo più limpido, le emozioni più intense, e tutto quello che non ho mai saputo raccontare, perché la vita correva sempre più veloce. Stavamo crescendo, senza nemmeno rendercene conto. Poi è arrivata la pandemia, ed è sfumato il sogno di un’ultima foto davanti all’ingresso, come quella del second’anno che conservo nel cassetto. Non ci siamo detti addio, ma neanche promessi di restare. Forse non ce n’era bisogno, non avrebbe avuto un senso, e non eravamo così.
Alla fine siamo rimasti davvero, nonostante i percorsi diversi, un fidanzamento finito, la partenza di un’amica per Torino e di un amico per la Germania. La laurea triennale e la scelta della magistrale hanno spinto ognuno di noi verso la propria strada, con quella forza egoista e un po’ piena di paura che prima o poi tutti scopriamo. Ci siamo abbracciati, riabbracciati, persi e ritrovati, la casa che ha ospitato le nostre cene è stata venduta, nelle aule della triennale non ci sono più tornata, e in qualche modo abbiamo chiuso un capitolo, lasciandoci lo spazio per iniziarne uno nuovo.
Oggi i nostri momenti sono diventati più rari. Riusciamo a vederci un weekend al mese, quando il treno da Torino riporta il pezzo mancante del gruppo, e in quei due giorni ci regaliamo tutto il tempo possibile, tornando a vivere quei ricordi di quando stavamo insieme per ore. Facciamo i salti mortali per esserci, anche a costo di dormire poco e chiudere i libri per un paio d’ore. Perché in fondo non ce lo siamo detti, ma per me varrà sempre una promessa: anche se sarà difficile, noi ci proveremo. Non servono intere settimane, non serve chiamarsi tutti i giorni, quello che conta è ricordarsi chi siamo, e riconoscere che ne vale la pena.
Magari un giorno finirà tutto davvero, non avremo più voglia di cercarci, o discuteremo per qualche motivo. Nessuno può sapere cosa riserva il domani. Ma proprio per questo ho capito quanto sia importante vivere l’oggi. Questo mese la cena l’ho organizzata io, con la mia ansia da prestazione nello scegliere il locale, e sono contenta se almeno un po’ è piaciuta, se tutti sono stati bene, e se a Torino è arrivata un po’ della Bologna che porto nel cuore.
Anche se spesso non lo so dimostrare, io ci tengo davvero.
prezioso è questo tempo, preziosi gli amici e il loro riso…preziose le emozioni… batte un cuore di bellezza tra queste righe Penny ❤
Grazie mille davvero!
🙂 troppo tenera questa pagina per non apprezzarla! ❤
proprio bella questa tua pagina di vita! Fai bene a goderti ogni attimo, a stringerti a quei legami di amicizia che hanno rappresentato molto per te. Nel corso della vita ci si perde, un po’ per via del lavoro, un po’ per via della famiglie, ma i ricordi bellissimi di questi anni di gioventù ci accompagneranno fino a farci commuovere ogni volta che i ricordi torneranno a farci visita.
Attraverso il tuo scritto mi sono visto anch’io lì con voi, fra quell’amicizia che negli ultimi anni è venuta a mancare…👍👍👍👍👍👍😊😉
Wow grazie mille! È proprio vero, o comunque spero tanto sia così 💚
Ero a Bologna proprio sabato 🙂