Quella sensazione

Quella sensazione che tutto possa precipitare, mentre tu ancora ti chiedi cos’hai fatto di male…

Ci pensavo oggi, mentre camminavo nel bosco e nessuno diceva una parola. Pensavo che lì saremmo stati bene. Al riparo da tutto. Dalle notizie nefaste. Dalla paura.

“Non faccio in tempo a finire la sessione che scoppia la guerra”, ha poi esordito.

È così.

Le nostre vite non sono cambiate, siamo bloccati in una bolla, mentre fuori infuria la bufera. Si parla di morti, di assalti, di nucleare, eppure nessuno dice niente, nessuno prova a spiegare.

Tutto scorre immutato, con quello stridore in sottofondo che non dà pace.

Usciamo, facciamo progetti, promesse, telefonate, incontriamo persone, stringiamo loro la mano, le abbracciamo, e tante cose le rimandiamo, sperando di avere sempre tempo.

Ma non lo sappiamo.

E in quel bosco, cullata da un silenzio pieno di rispetto, pensavo che da giorni non ero così felice. Nessuno sentiva il bisogno di parlare. Ma tutti avevamo nel cuore la stessa sensazione.

2 pensieri su “Quella sensazione

  1. Penso a quei popoli che vivono in zone sperdute della terra, che non pensano nè a virus nè a guerre nè a altro. Vivono la loro vita di caccia e pesca, magari non avranno la tecnologia, ma almeno non pensano – come noi – a tutto ciò che stà accandendo in questo mondo completamente alla deriva.
    Ciao, buona serata

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