Ah, la serata cover! Quella in cui si alternano obbrobri e capolavori, senza possibili vie di mezzo. Una serata che ha finalmente raggiunto i soliti standard, prolungandosi fino all’una di notte passata, con Giusy Ferreri relegata in fondo alla classifica, e privata del suo megafono per risvegliare gli spettatori. Insomma, una maratona di 25 cover, ospiti e monologhi, roba che servirebbero dodici pagine di sproloqui, motivo per cui ho deciso che le mie votazioni saranno brevi e lapidarie. Sempre con la speranza di strapparvi un sorriso, procediamo dunque con quanto accaduto durante la quarta serata.
Bonus: Maria Chiara Giannetta – Voto 10 e lode
L’ho amata nella serie TV “Blanca”, forse la migliore mai prodotta dalla Rai. Ma questa ragazza è un talento davvero, anche solo per come ha sceso le temutissime scale, di corsa come chi ha la pentola sul fuoco. Spigliata, spontanea, saluta Foggia in foggiano, presenta Yuman a velocità x2 e poi ricomincia perché il pianoforte non è pronto, e ci regala lo sketch più divertente di tutto il Festival (Checco, prendi nota). Il dialogo con Maurizio Lastrico usando i titoli delle canzoni batte per manifesta superiorità un’ora di battute di Zalone e Pio e Amedeo. Datele subito un programma!
Noemi con “(You make me feel like) A natural woman” di Aretha Franklin – Voto 5 e mezzo
Vestita come un evidenziatore Stabilo fucsia, Noemi accende l’Ariston reinventando Aretha Franklin. Certo che Noemi, tesoro, potevi scegliere qualcosa di un po’ più semplice. Che poi il risultato è anche apprezzabile, sembra un po’ un’altra canzone, ma è apprezzabile. Solo che fa un po’ l’effetto di una Loredana Bertè che coverizza la Pausini: error 404, vocalità non riconosciuta.
Giovanni Truppi e Vinicio Capossela con “Nella mia ora di libertà” di Fabrizio De Andrè – Voto 4
Vedere Truppi per la terza volta in canotta ballicchiare su De André mi ha leggermente disturbata. Sono comunque di parte, vista la mia appartenenza a quei radicali che vieterebbero da Costituzione qualunque cover del grande Fabrizio. Per me è no, sempre.
Yuman e Rita Marcotulli con “My way” di Frank Sinatra – Voto -1
Perdonami Truppi, ma non avevo ancora sentito Yuman oltraggiare Frank Sinatra. Una versione sussurrata mentre ciondolava sul palco, in una lingua antica ancora da decifrare. Ho riconosciuto il brano durante gli ultimi 20 secondi, e ho capito che stesse cantando in inglese al verso finale. Un record.
Le Vibrazioni, Sophie and the Giants e Peppe Vessicchio con “Live and let die” di Paul McCartney – Voto 7
Prima ovazione del pubblico, e non è stata per l’internazionalissima Sophie: come unisce l’Italia Peppe Vessicchio, nessuno. Ed io ancora mi chiedo perché non sia stato eletto Presidente della Repubblica. La cover non è male, anche se un grande merito va dato a Sophie, che a guardarla sembrerebbe Pippi Calzelunghe col caschetto, poi canta e tira fuori una voce spaziale. Seconda ovazione quando ha tirato una pizza in faccia a Sarcina, perché sì.
Sangiovanni e Fiorella Mannoia con “A muso duro” di Pierangelo Bertoli – Voto 7/8
Sangiovanni è un po’ come quello studente che prende 4 tutto l’anno, poi a maggio si mette a studiare. Ad Amici ha distrutto colossi della musica italiana, e l’ho guardato salire sul palco col terrore negli occhi, immaginando un testo riscritto o una qualche stonatura, invece… Invece mi è piaciuto. Ha scelto il brano giusto, s’è portato dietro l’immensa Mannoia, e si è mosso sul palco con la beata innocenza dei diciotto anni.
Emma e Francesca Michielin con “Baby one more time” di Britney Spears – Voto 8
Degne di un remake da mandare su MTV, con tanto di coreografia robotica che sembrava rubata da Just Dance. Potevamo essere io e la mia migliore amica in un qualunque pigiama party. Però che voci. Che sintonia. Hanno risvegliato l’Ariston dal torpore, portando un simbolo della musica dance anni Novanta. E pensare che quando usciva questa canzone, nel 1998, io stavo per nascere.
Gianni Morandi, Jovanotti e Mousse T con un medley delle loro canzoni – Voto 10
Tutti in piedi. Mano sul cuore. Loro due, vestiti con lo stesso completo da barman, si scatenano come quindicenni al karaoke, saltellano, si abbracciano, e fanno cantare perfino il pubblico di svenuti. E noi, con la copertina sul divano, possiamo soltanto ammirare. Vincono la serata cover, tra le polemiche di qualche invidioso, ma vi dico che potessi invecchiare come Gianni Morandi, che a 77 anni si rimette in gioco tra i ragazzini, io ci metterei la firma anche adesso.
Elisa ed Elena D’Amario con “What a feeling” di Irene Cara da “Flashdance” – Voto 10
Questa è Elisa. Una che potrebbe cantare anche la lista della spesa, e noi saremmo comunque lì ad applaudire. Se poi le affianchi una ballerina come Elena D’Amario, con un fisico scolpito da Botticelli e un talento certificato da una compagnia di New York, beh, lo spettacolo non può che migliorare. Un po’ piccolo il palco per quella coreografia, ho un po’ temuto per i violini in prima fila, e a vederla scalza mi sarei aspettata da Elisa almeno un passo… La lode la conservo per la prossima occasione.
Achille Lauro e Loredana Bertè con “Sei bellissima” di Loredana Bertè – Voto 9
Inutile cincischiare, certe canzoni saranno sempre da brividi. Così come le gambe della Bertè saranno sempre quelle di quando aveva vent’anni. E così come sul palco continuerà a salire scosciata, con la borsa a tracolla e i capelli blu. Achille Lauro non sfigura, e lascia a lei il compito di cantare il ritornello: sei bellissimaaaaa aaaaah. Onesto, non avrebbe potuto farlo nessun altro. Bello il suo omaggio alla fine dell’esibizione, con una lettera in cui chiede scusa a nome di tutti gli uomini che le hanno fatto del male.
Matteo Romano e Malika Ayane con “Your song” di Elton John – Voto 9
Ma guarda un po’ te questo ragazzino. 19 anni, la faccia angelica, e una voce da far invidia. Di gran lunga la migliore scoperta di questo Festival di Sanremo. Non è mica da tutti prendere “Your song”, metterti accanto Malika Ayane, e non sfigurare. Bravo Matteo.
Irama e Gianluca Grignani con “La mia storia tra le dita” di Gianluca Grignani – Voto alcolisti anonimi cercasi
Johnny Depp torna nei panni di Jack Sparrow, dopo una quarantena in cantina con dieci casse di rum: signore e signori, Gianluca Grignani! In evidente stato di alterazione, assolutamente non presente a sé stesso, col cappello di Mary Poppins e la barba di Revenant il redivivo, a metà canzone smette di cantare e si lancia in platea inseguito da Irama. Attimi di panico prima di riuscire a recuperarlo.
Ditonellapiaga e Rettore con “Nessuno mi può giudicare” di Caterina Caselli – Voto #adoro
Dopo Crudelia De Mon, la Rettore cambia personaggio e si presenta vestita da Maleficent. Nel frattempo la mia testa ha già iniziato a canticchiare chimica chi-chi-chi-chi chimica. Ma che ci fanno questi over 60! Mi sono già affezionata. Voglio Dito e Rettore in tutte le spiagge la prossima estate.
Iva Zanicchi con “Canzone” di Don Backy e Detto Mariano nella versione di Milva – Voto boh
Ero deconcentrata. Al tredicesimo cantante inizia a cascare la palpebra.
Ana Mena con Rocco Hunt – Medley di “Il mondo” di Jimmy Fontana, “Figli delle stelle” di Alan Sorrenti e “Se mi lasci non vale” di Julio Iglesias – Voto sonobasita
HAHAHAHA. Che momenti surreali. Rocco Hunt sale sul palco tipo animatore dei villaggi turistici, urla “In piedi!” ad una platea mummificata, e fa partire un’esibizione degna del party di un matrimonio meridionale. Un’accozzaglia di canzoni che sono più sconnesse delle pubblicità del Carosello, reinterpretate da un accento spagnolo ed uno partenopeo, e intervallate da un “Su! Su! Su!” tipico delle sedute di acquagym. Spettacolare.
La Rappresentante di Lista, Cosmo, Margherita Vicario e Ginevra con “Be my baby” delle The Ronettes – Voto 8
La voce di Veronica è talmente precisa che verrebbe da chiedersi se la accordi prima di salire sul palco. Un po’ tipo strumento musicale. Bellissima esibizione, espressione di tutto il potenziale de La rappresentante di lista e dei suoi stupendi arrangiamenti. Lei s’è vestita da alieno artigianale, con una tuta di Domopak riflettente, mentre Dario in braghe corte pare corso sul palco dalla spiaggia. Ma si fa per ridere. Bravissimi.
Massimo Ranieri e Nek con “Anna verrà” di Pino Daniele – Voto boh 2.0
Mi sono distratta di nuovo…
Michele Bravi con “Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi” di Lucio Battisti – Voto 7 (9 per il coraggio)
Michele Bravi ha un solo unico e piccolissimo problema: comincia tutte le canzoni con il rantolo di uno che sta morendo. Poi si riprende, eh. E di fatti affronta dignitosamente un vero e proprio colosso di Battisti, in difesa del quale esiste una seconda setta di radicali che vorrebbe proibirne le cover come per De Andrè.
Mahmood e Blanco con “Il cielo in una stanza” di Gino Paoli – Voto 6
Mi aspettavo una catastrofe. Del resto una scelta più kamikaze era difficile farla. Invece un po’ mi duole dirlo, ma non sono stati male. Lo so, sarà la quindicesima volta che ripeto lo stesso giudizio. Ma l’urto per la voce del TomTom che ha Mahmood non riesco a farmelo passare.
Rkomi e Calibro 35 con un medley di Vasco Rossi – Voto potevifaredipiù
La prima sera Rkomi aveva un tutone di pelle lucida da cubista. La seconda sera si è tolto la giacca ed è rimasto in maglietta bianca e guanti ottocenteschi. Stasera ha deciso di risparmiare, e si è presentato a torso nudo. Si vede che la nonna gli aveva detto di vestirsi a cipolla. Un medley dimenticabile, né benissimo né malissimo, ma forse sarà stata anche colpa dell’orario.
Aka 7even e Arisa con “Cambiare” di Alex Baroni – Voto 9 e una bacchettata
Aka7even, a parte il nome da Pokemon, ha un grande problema: i testi da terza elementare. Perché poi gli metti in mano un microfono, un grande brano e un’Arisa con dei capelli da Winx, e ti tira fuori una delle esibizioni più belle della serata. Petizione per trovare degli autori ad Aka7even.
Highsnob, Hu e Mr.Rain con “Mi sono innamorato di te” di Luigi Tenco – Voto mirifiuto
Ecco un’altra pietra miliare di cui disturbare il sonno. Ma che c’aveva fatto di male il povero Tenco? Ma non c’erano canzoni un po’ meno storiche da presentare? Un kamikaze che è andato abbastanza a segno, tra la voce tremolenta di Hu e le note vaganti di Highsnob. Per carità.
Dargen D’Amico con “La bambola” di Patty Pravo – Voto 0
Dargen, fattelo di’, quegli occhiali dorati da trenino di capodanno sono terrificanti. Ma colleghiamoci ora con Patty Pravo per sentire cosa pensa dell’esibizione. O per sapere se almeno lei abbia riconosciuto la canzone. No, perché a me sembrava la versione remix da balera per anziani, con delle aggiunte poetiche del calibro di: “Sei la merda nei parchi“. Wow. Profondo. E la gente si scandalizza per i culi nel brano de La rappresentante di lista.
Giusy Ferreri e Andy dei Bluvertigo con “Io vivrò senza te” di Lucio Battisti – Voto 0
Tenco e Battisti avevano palesemente delle pene da espiare, altrimenti non si spiega. Chi ha pensato che fosse una buona idea accoppiare una perla del genere con la voce da laringite di Giusy Ferreri dev’essere come minimo denunciato. Per di più ha cantato all’una di notte, e con delle evidenti interferenze nel ritornello, tipo radio che non prende. No.
Fabrizio Moro con “Uomini soli” dei Pooh – Voto distinto
Fabrizio Moro è bravo. Non mi fa mai alzare dal divano gridando al miracolo vocale, ma è bravo. Non ho altro da dire.
Tananai e Rose Chemical con “A far l’amore comincia tu” di Raffaella Carrà – Voto vergognati
Raffaella, scusaci. L’intenzione c’era. Solo che all’ultimo l’intonazione ha scioperato. E un tizio coi capelli rosa, delle scarpe ortopediche coi tacchi, e la faccia dipinta come il banco del liceo, ha fatto irruzione sul palco, cantando “Ti rimorchio su Linkedin” e altri versi che per sopravvivenza ho rimosso. Un oltraggio più che un omaggio. Per fortuna che la serata è finita.
Non seguo Sanremo da anni, ma le tue recensioni sono FAVOLOSE. ❤
Grazie 🥰 mi diverto a scriverle, se possono strappare un sorriso ben venga 🙂
Penny sei troppo forte, 😀 Condivido la tua pagella!!! :*
Grazie! 😅
:*
Le tue recensioni sono meglio di molte delle canzoni! Grande! 😁
Grazie mille! 😊
Anche a me la Giannetta è piaciuta davvero molto. Non la conoscevo affatto.
Ma mi è sembrata naturale, brava, lo sketch con lastrico davvero ben riuscito, il discorso sui non vedenti davvero molto sentito. Ottima.
Io la conoscevo per Blanca, la serie mi è piaciuta molto, ma non sapevo fosse anche così spigliata