A volte hai bisogno di staccare da tutto. Isolarti tra quattro mura, in quella stanza che non chiudi mai. Nessuna musica, nessuna voce, solo i suoni soffusi di un mondo in affanno, che non puoi dimenticare. A volte hai bisogno di guardarti in faccia, in quelle foto appese alla parete, e ricordare chi sei. Ne hai talmente tante che due album non ti sono bastati a raccoglierle tutte. C’è la tua vita, chiusa tra quelle copertine. E sfogliarla ti fa rendere conto di quanto tempo sia passato, di quanto tu sia cresciuta, di quante persone siano rimaste al tuo fianco, e di quante tu ne abbia lasciate andare. Ecco, a volte hai bisogno di fare un bilancio, capire a che punto del filo ti trovi, e quanto sia profondo quel vuoto che cerchi di attraversare. Il fatto è che ferma non ci sai stare. Devi correre, realizzare, progettare, pianificare, non ti basta ripensare al passato, perché quello non lo puoi cambiare, ma fai fatica a sognare il futuro, perché non sai come scrivere. A volte… A volte hai davanti un libro interrotto, da un lato pagine piene di parole, dall’altro fogli bianchi da riempire. E vorresti qualcosa da raccontare, subito, seduta stante, ma dentro una stanza c’è ben poco da appuntare. E’ che non sei quel tipo di persona. Quella che cerca gli altri, che fa il primo passo, che ti scrive “Ciao, come stai? Ti pensavo“. Io aspetto. Ho aspettato anche all’infinito. E chi ha scelto di sparire, alla fine lo ha fatto davvero. Ma è quando ti fermi a pensare che te ne accorgi, perché il viaggio è sempre tutto una maratona, rumoroso e pieno d’imprevisti, affollato come un concerto, e attorno a te si accalcano figure plastiche, alcune le prendi per mano, altre le cerchi con lo sguardo, e alla fine, a luci spente nella sala vuota, vi promettete di restare. Ma non ci sono tutti. Non tutti rimangono. Non tutti ti hanno sentita. Poi la corrente ti regala una scintilla, un attimo di bagliore, e riconosci quei volti che ti hanno davvero cullato nell’amicizia. Possono essere pochi, da contare sulle dita di una mano, possono essere due, o una sola persona, non importa. Quello che conta è che non sei da sola.
A volte hai bisogno di ricordartelo. Di ritrovare quegli abbracci nel buio. Di ripeterti che ne varrà sempre la pena. A volte basta fermarmi un attimo, rallentare la corsa, e godersi la vita così.
Eh no.. Stai facendo uno sbaglio enorme. È proprio un questi momenti che ti devi perdere nella musica. I Cure ed i Diaframma se preferisci la musica italiana sono le colonne d’onore perfette x questi momenti
La prossima volta ci provo, anche se la musica di solito non mi manca 😄
Devi scegliere la musica giusta. I momenti intimi o tristi si associano di solito (anche x contrastarne l’effetto ma é davvero così, e ci sono libri a spiegarlo) con una musica dark, cupa… Come quella dei due artisti citati