A te

Giuro che ci provo, ma il più delle volte non ti capisco. Eppure ci conosciamo da anni, abbiamo condiviso momenti importanti, ci siamo state ai compleanni, alle ricorrenze, alle feste, e anche se siamo diverse abbiamo sempre cercato di convivere in pace, volendoci bene a modo nostro, affezionandoci senza parole.

Pensavo che fosse questione di tempo, che un giorno ci saremmo capite. Ma forse stiamo solo alzando quel muro che vorremmo abbattere, con gli occhi bassi e i pensieri in tasca, incapaci di tirarli fuori. Non nego le mie colpe, lo so di non esser facile. Sono un enigma, un cruciverba senza definizioni, un rebus senza immagini e nessuna soluzione. Se potessi mi scuserei ogni giorno per questo. Ma penso che in fondo nemmeno tu mi abbia mai capita davvero.

Ricordi quando mi hai detto, qualche settimana fa, “Gio, ma non dici mai niente“? Avrei voluto chiederti cosa ti aspettavi che rispondessi. Ancora adesso ci ripenso, e mi domando come avrei potuto riempire quel mio silenzio. Potevo dire tante cose, e invece sono stata zitta. Ho cercato un rifugio con lo sguardo, colpita in quella cicatrice che da anni non smette di farmi male.

Hai ragione. Parlo di rado. Il più delle volte ascolto. E non sai quanto sia difficile per me irrompere nella conversazione, dire la mia, andare oltre il mio “sì” o contraddire qualcuno. Hai ragione, e tante volte ho sognato di poter cambiare carattere, ma non si può. Così ho imparato a conviverci, a combatterlo, a smussarlo, a non odiarlo, a volergli quasi bene. Quindi sì, è vero, non dico mai niente. Ma ci provo. Non sempre ci riesco, eppure ci provo. Ogni singola volta che mi senti dire qualcosa, è perché ci sono riuscita. E ogni volta che mi vedi restare in silenzio, è perché la mia timidezza ha vinto di nuovo. Quindi non chiedermi una spiegazione, non farmi notare che ho perso la battaglia, me ne rendo conto da sola, ma cosa posso dirti? Scusami se sono io?

Vorrei spiegarti perché con te non mi sento mai a mio agio. Vorrei spiegarlo anche a me stessa, e perdonarmi per non riuscire a costruire un’amicizia vera con te. Ma è come se tu fossi la freccia ed io un bersaglio di legno troppo fragile. Tu sei diretta, dici quello che pensi, e lo fai spesso in quel modo brusco che suona come uno schiaffo. “Sei in mezzo“. “Butta la pasta, sei capace?“. So che non lo fai apposta, che c’è un motivo se sei cresciuta così. Ma forse i nostri caratteri sono più incompatibili di quanto pensiamo.

E’ che io do un peso ad ogni parola, rifletto per giorni su di una frase, mentre tu non ti accorgi nemmeno di quanto mi potresti ferire. Probabilmente ci incolpiamo a vicenda, o cerchiamo altrove una spiegazione che possiamo trovare solo dentro noi stesse. Non ci capiamo, e restiamo a guardarci da lontano come due sconosciute, pensando che in fondo quel volto ci è familiare. Tu vorresti scavarmi dentro, io vorrei che tu mi chiedessi il permesso. Tu vorresti che fossi io ad aprire la porta, io vorrei che tu prima bussassi. Tu ti aspetti che sia io a cambiare, io vorrei che a farlo fossi tu. Non c’è spazio per un legame sottile come un filo, tirato al massimo come un elastico pronto a spezzarsi in due.

Ti voglio bene, per tutto quello che insieme abbiamo vissuto. E ci sarò sempre, ad ogni compleanno, ricorrenza o festa, se vorrai uscire o partire per le vacanze, ci sarò perché è così da sempre, ma forse davvero amiche noi non lo saremo mai. Perché amicizia vuol dire conoscersi, venirsi incontro, comprendersi, tenersi per mano, ma a noi un muro ci divide, e non siamo ancora riuscite a trovare una fessura.

Ti chiedo scusa se non sono stata all’altezza dell’amica che avresti voluto. Ma ti assicuro che in tutto questo tempo non ho fatto altro che provare ad esserlo.

19 pensieri su “A te

  1. Spesso è questione di chimica. O spesso è più che una amicizia. E allora gli intenti con la realtà non collimano.
    Forse non deve andare e basta.
    Non crucciarti, non è solo un de-merito o qualcosa che dipenda solo da te.

  2. I rapporti non sono mai facili. Si impara ad andare d’accordo ma bisogna anche essere in grado di venirsi incontro. Non tutte le amicizie con persone con carattere opposto al nostro sono possibili. Le tue parole sono molto belle e so che questo genera amarezza ma probabilmente doveva essere così ❤️

      • Per esempio io e la mia migliore amica per tante cose abbiamo un carattere simile ma non nel modo di esternare la rabbia: io tendo a tenerla dentro, lei la butta fuori in maniera esplosiva e la prima – e per adesso unica – volta che è successo io mi sono spaventata perché non mi aspettavo che mi scrivesse un messaggio così tanto pieno di rancore per un errore che in realtà era “collettivo” del gruppo. Io come te sono incapace di gestire la rabbia degli altri e mi sento sopraffatta, la assorbo letteralmente. Lei mi ha detto che dopo quel momento grazie a me ha imparato a mitigare questo aspetto del suo carattere e per fortuna per ora non è più capitato perché prima di sfogare la sua rabbia su di me preferisce smettere proprio di parlare finché non si calma. Non credevo di riuscire a fare questo effetto sugli altri e mi ha molto colpito quello che mi ha detto. Non sarà così con tutti ma con lei è stato bello sapere di esserci riuscita spontaneamente 😍

  3. Ma che bella lettera. Mi sono rivista in un’amicizia. Io ero come la tua amica in modo diverso, più sorella maggiore che avrebbe voluto aiutare l’amica- sorella a togliersi dai problemi e lo facevo com’ero: con il mio Modo brusco quando “si sedeva”. No, non eravamo compatibili. Non facevo sempre così anzi! Ma mi ero resa conto che qualcosa in lei mi irritava sempre e, nonostante passassi parecchio tempo con un approccio modificato era solo qualcosa di trattenuto è sempre…zacchete.. arrivava la situazione in cui io me ne uscivo nel solito modo. Abbiamo dato un sereno taglio a questa amicizia, forse nata in un momento di condivisone che poi è passato. Credo stia benissimo e si sia liberata di un peso e credo che come a me siano rimasti i bei ricordi delle cose fatte insieme. Comunque,sinceramente, penso di essere un po’ rompicoglioni e piuttosto insofferente in generale.🤷‍♀️🤓

  4. Un amico/a a volte è un po’ come un fidanzato/a: non sempre ci si piace al primo sguardo e spesso bisogna imparare a conoscersi e ad accettarsi un po’ per volta, plasmando i caratteri, azzerando le divergenze, sforzandosi sempre di trovare un modo per venirsi incontro a metà strada. ❤

      • Esattamente come succede con un partner.
        E’ triste, ma fa anche questo parte del gioco della vita, l’importante è continuare a tentare e non lasciarsi abbattere, almeno in ambito dell’amicizia, per le pene di cuore, non metto becco. 😉 xD

  5. Le tue parole sono bellissime e profonde.
    Ma io non ho più vent’anni e, in generale, nella vita non voglio perdere tempo prezioso, per cui ti dico come la penso: quando si è incompatibili, darci un taglio è meglio. Si evitano molte frustrazioni e qualche delusione di troppo.
    Ciao, penny. 🙂

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