Mentre la nostra Nazionale vinceva una stupenda e sofferta partita contro l’Austria, passando ai quarti di finale, da un’altra parte quattro ragazzi italiani ci regalavano questo:
Durante il mese del Pride, in uno stato, la Polonia, con un governo tra i più avversi ai diritti LGBT+, due ragazzi si scambiano un bacio sul palco, simbolico, per ricordare a tutti che anche un piccolo gesto può fare la differenza.
Italia 1 – Polonia 0
E forse quei ragazzi potrebbero spiegare l’importanza dei gesti ai nostri calciatori azzurri, che hanno vinto una partita, sì, ma che hanno rifiutato di inginocchiarsi per il Black Lives Matter, con la giustificazione di Chiellini:
“Non c’è stata nessuna richiesta, quando capiterà e ci sarà la richiesta dell’altra squadra, ci inginocchieremo per sentimento di solidarietà e sensibilità verso l’altra squadra. Ma cercheremo sicuramente di combattere il ‘nazismo’ (al posto di ‘razzismo’, ndr) in altro modo, con delle iniziative insieme alla Federazione nei prossimi mesi”
A riprova che si può essere dei bravi atleti, ma vivere la vita in una bolla.
Molto bene
Bravi!
Vero!
Il mio pensiero.
Difendere il pensiero LGBT mi sembra doveroso, lo trovo non solo giusto, ma “normale”, perché di normalità si tratta. Il bacio sul palco, tuttavia, non è che mi smuova troppo, si tratta di un gesto simbolico (ed in quanto tale lo trovo positivo) ma se si cerca di “provocare” a tutti i costi mi piace di meno.
Qui a Padova l’iniziativa LGBT è molto sentita, con un Padova Pride Village che durerà oltre 2 mesi.
Capisco il tuo punto di vista, anche se comunque il bacio era funzionale al discorso che è stato fatto “pensiamo che questo dovrebbe poter essere fatto da tutti senza paura”, quindi non era propriamente fine a se stesso, specie se collocato nel contesto. Poi sono dell’idea che se qualcosa può servire a smuovere anche solo una persona, allora ben venga.
Ottima iniziativa quella di Padova!
A Padova lo fanno ogni anno o quasi, è una festa aperta a tutti anche se ovviamente la comunità LGBT detiene la maggioranza delle presenze.