Bozze

Impressionante quanto le bozze degli articoli mai conclusi si accumulino. Ne ho 185. La più vecchia è del 27 gennaio 2017, e si intitola “Giornata della memoria non finito”. Ormai non mi ricordo più di cosa parlino quelli senza un titolo, o cosa volessi scrivere quando ne salvai uno con scritto solo “supermercato”. La mia libreria digitale è confusionaria come quella che ho in casa, dove i libri spingono per venire fuori, e dove i manuali dell’università si mescolano ai romanzi del Novecento, senza alcun ordine o criterio.

E’ che io non butto mai niente di scritto. Vestiti, oggetti, cianfrusaglie, quelle sì. Ma dove ci sono parole, c’è quasi sempre verità, e io non voglio buttare via la verità. Così mi ritrovo con una scatola piena di biglietti di auguri, una busta con gli aforismi dei Baci Perugina, una carpetta con i miei testi del 2014, le fotocopie di alcuni miei vecchi temi in classe, e un paio di quadernini in cui avevo improvvisato dei romanzi brevi. E’ tutto ancora lì, nella mia stanza, lontano da occhi indiscreti. E’ la mia storia, lunatica come sono io, disordinata come sono io.

Poi c’è il blog, che mi rispecchia più di una qualunque fotografia. C’è lo pseudonimo, Penny, nato perché temevo che qualcuno mi riconoscesse. Ci sono le mie vacanze. Ci sono le mie amicizie. Ci sono i ricordi del liceo, dell’esame di maturità, dei mesi di scuola guida, dell’università, della laurea. C’è tutto di me, a trecentosessanta gradi, più di quanto io abbia mai donato alle persone. Mi piace pensare che se qualcuno volesse conoscermi, gli basterebbe capitare qui, e leggere tutto quello che ho scritto dal 2014 ad oggi. Certo, è un bell’impegno, parliamo di 4500 articoli. A volte non mi sembra vero di aver avuto così tanto da dire.

Ultimamente sono stata capace solo di guardare il mondo, e con occhi seri e disillusi parlarne male. Un po’ come quelle pettegole di paese che s’incontrano in piazza, e tra un giudizio e l’altro ripercorrono i bei tempi che furono. Già, bei tempi. Chi non li ha rimpianti almeno una volta? Ecco, un po’ mi manca avere qualcosa da dire. Ma qualcosa di vero, di emotivo, di mio. A volte ho l’impressione di aver già esaurito tutte le idee, eppure so che non è possibile, che le idee non sono in numero finito, e che forse basterebbe affacciarsi alla finestra e guardare il cielo per trovarne una. Magari quando ho scritto “supermercato” è stato per paura di perdere quell’idea.

Il problema è che le idee fuggono dalla mia testa, oggi più che mai. Fatico a concentrarmi su quello che non è un dovere, tutto mi sembra futile, come tempo sprecato. E’ ridicolo, perché a scrivere io ci ho sempre passato ore. Cos’è cambiato? Che sono più grande? Che vorrei qualcosa di più? Che non stiamo vivendo quella che si può definire normalità? Eppure leggo gli altri blog e trovo tantissime idee, sogni bellissimi, progetti nuovi, traslochi, fotografie di viaggi passati, racconti di vita. Perché non riesco a trovarlo dentro di me?

Ho 185 bozze da finire. Possibile che non me ne piaccia una?!

Beh, tecnicamente sì. E’ un po’ come quando noi donne facciamo shopping, ma il giorno dopo non abbiamo niente da mettere. E’ tutto nella nostra testa, tutto un blocco mentale. Non è vero che non ho niente da dire, semplicemente non lo riesco a trovare. Sono così concentrata sul futuro, su quello che voglio imparare, e su quei rari momenti che mi fanno tornare a due anni fa, che tutte le idee mi scivolano tra le mani, e non riesco a scrivere nemmeno una parola per potermele ricordare.

Ma sapete una cosa? Io voglio ancora finirle, quelle bozze. Lì in mezzo ci sono film da recensire, romanzi di cui parlare, esperienze da raccontare e abitudini di cui ironizzare. Forse lo farò aggrappandomi alla mia labile memoria, e forse le trame dei film le dovrò rileggere su Wikipedia, ma non voglio buttare via quelle belle idee, perché in fondo… in fondo erano le mie.

Tutto questo sproloquio è partito da una sciocchezza. Da un curriculum vitae scritto un paio di settimane fa. Ho scritto tra i miei interessi che scrivo in un blog , e tra le competenze informatiche la piattaforma WordPress. Ho inviato il curriculum ad un’azienda di Cardiff per trovare un tirocinio nell’ambito del progetto Erasmus, e sono stata presa. Non solo, al colloquio è stata apprezzata la mia conoscenza di WordPress.

Ecco, è stato allora che l’ho capito. Non è tempo perso, non è qualcosa di futile, e non è solo una passione fine a sé stessa, perché a milleseicento chilometri di qui una persona lo ha notato, e forse mi ha scelta anche per questo. Se ripenso a quando mi vergognavo di dire alla gente che avevo un blog in rete… A ventidue anni l’ho raccontato a un perfetto estraneo, che potrebbe diventare per due mesi un mezzo datore di lavoro.

E poi, questo è un articolo completo. Ha una fine. E non l’ho scritto anni fa per poi scordarmi di pubblicarlo, no, l’ho scritto ieri, di getto, pensando che a volte quello che ci manca è proprio sotto al nostro naso.

25 pensieri su “Bozze

  1. Sono tante. Io non riesco a tenerne nemmeno una per più di ventiquattro ore 🤣🙈 complimenti per il tirocinio. Anch’io avrei trovato la struttura ma ora devo recuperare la delegata tirocini che risponde quando le pare 🤦🤦

  2. Complimenti intanto per il tirocinio!
    Anche io amo conservare le parole. Sono piena di documenti, diari e quadernini, ognuno in teoria dedicato a un argomento specifico, e infatti sono tutti a metà e magari li riprendo dopo anni.
    Ma non mi farei troppi problemi per tutte le bozze rimaste indietro 🙂 Credo che a volte sia giusto che rimangano anche pensieri tronchi, idee informi appuntate qua e là. Come mille strade formate dalla nostra mente, che si intrecciano a formare un labirinto.
    Qualcuno forse alla fine riuscirà a vedere la luce, qualcuno no, chissà!

    • Grazie mille! Sono d’accordo con te, non penso che tutti i post troveranno una fine, e forse è giusto cosi. Nel frattempo continuo a conservarli, sono pur sempre qualcosa da rileggere 😊

  3. “temevo che qualcuno mi riconoscesse”
    Lo stesso vale per me.
    Nessuno dei miei amici/colleghi/parenti sa del mio blog, anche se gira da 10 anni.
    🙂

    Bozze: ne ho anch’io, infinite, ma le tengo su file DOC

  4. Ciao, bellissime le tue riflessioni! Davvero. Anche io ho un blog, anche io ho delle bozze che dovrei sistemare. Ora ancora non ci riesco: la concretezza delle cose che devo fare mi stanno rubando il tempo. So però, che nulla di quello che si fa, si dice e soprattutto si scrive è inutile. Auguri per il Tuo futuro.

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