Futuro a breve termine

Il futuro è domani. È cosa mangerai per colazione. Come ti vestirai. Che impegni avrai la mattina. Il futuro sono le ore davanti a te. Le persone che incontrerai. Le strade che imboccherai. Gli ostacoli che non potrai evitare. Eppure, nonostante tutto, il futuro è imprevedibile. Ogni ora, ogni minuto che si avvicina, potrebbe essere diverso da come lo avevi immaginato. È inutile pensare di programmare i sogni, poter prevedere le occasioni, decidere quando iniziare a vivere.

È come cercare di inseguire una farfalla. Un attimo è lì, sul fiore davanti al tuo naso, e un attimo dopo si confonde col cielo, troppo in alto per il tuo braccio, troppo veloce per il tuo sguardo. La vita scivola via come il battito d’ali della farfalla, e tu puoi cercare di seguirne il ritmo, oppure puoi scegliere di farti trasportare. Una corsa circolare sulla terra, o un volo imprevedibile nel cielo. La vita com’è scritta nel vocabolario, o com’è narrata nelle poesie.

Questo ti devi ricordare. Non l’attesa, la sofferenza, la sensazione di precipitare, lo sconforto del mondo, e niente in cui poter credere. No, ti devi ricordare che anche questa è la vita. Quella che ti sorprende sempre, che non rende mai le cose facili, che ti offre un foglio su cui scrivere ma su cui ha già scritto qualcuno. È quella stessa vita che fa bruciare il caffè la mattina, che fa tardare l’autobus quando hai fretta, che fa rompere la busta della spesa a pochi passi da casa. Ma è anche la vita che ti fa mettere i sogni in pausa, che ti dice “aspetta, adesso non si può”, che ti insegna a riaprire in cassetti anche se sono chiusi da un po’.

Io ci penso. Quando mi chiedo perché studiare ancora, a che scopo, e che cosa potrà cambiare, io ci penso. Un anno. Un anno è tantissimo. In un anno possono cambiare tantissime cose. Possiamo cambiare perfino noi. Per questo mi piace pensare al futuro come al domani più prossimo. Quello che conoscerò nelle successive ventiquattr’ore. Quello che parte da ciò che possiedo, da quanto ho costruito, dalle persone che ho accanto oggi, perchè è oggi che vale la pena vivere. E tra un anno si vedrà. Se la normalità sarà tornata, se si potrà viaggiare di nuovo, se i giovani continueranno ad emigrare, noi non lo possiamo sapere. È giusto fantasticare, per non vedere il mondo in bianco e nero. Ma forse a volte è più giusto preoccuparsi di ventiquattr’ore alla volta, perché sono questi i fogli bianchi che noi possiamo riempire.

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