Parliamo di un ragazzo australiano, classe 1999, autodidatta, che ha raccontato di aver imparato a suonare la chitarra dai video di YouTube. È sbarcato sulle scene televisive già nel 2013, all’età di quattordici anni, partecipando giovanissimo alla quinta edizione di X Factor Australia. Aveva ancora la voce bianca di un ragazzino, intonatissimo e angelico, capace di trasmettere tanto pur senza sovrastrutture, solo un lieve pizzicato della chitarra e la sua voce. È salito su quel palco come una perla grezza, luminosa e bellissima. Poi, durante il programma, è stato plasmato a prodotto pop commerciale, sulla scia di un Justin Bieber ancora in erba, stravolgendo la sua figura di cantautore con la chitarra, fermo sul suo sgabello e con i pinocchietti addosso. Poche puntate che possono cambiare tanto, e forse è per questo che sono spesso contrariata dai talent show, da come lavorano, da come gestiscono le piccole gemme che hanno in mano. È rimasto un ragazzino intonatissimo, ma vestito da grande, piazzato sul palco a intrattenere, a sfiorare il pubblico delle prime file in visibilio, ma a quattordici anni forse è un po’ troppo presto. Sì, è sicuramente troppo presto. Si classifica terzo, firma un contratto discografico con la Sony, e il suo singolo di debutto, “Your eyes”, viene certificato disco d’oro. A questo seguono tre Ep pubblicati a distanza di circa un anno l’uno dall’altro, mentre le braci del successo esplosivo post-talent show vanno scemando, e Jai non è più il ragazzino angelico dalla voce bianca, bensì un adolescente dalla voce matura in lotta nel mondo della musica.
Nel 2018, finalmente maggiorenne, esce “Lost in you”, un brano intimo e sincero, in cui emergono le difficoltà di Jai e i momenti bui che ha dovuto attraversare. Ha raccontato pubblicamente di averla scritta su “qualcuno che ho incontrato in un momento oscuro, che mi ha affascinato a tal punto che la mia vita ruotava improvvisamente attorno a questa persona. […] vivevo per qualcun altro“. Ha dichiarato apertamente in un’intervista che “non riusciva a trovare la felicità in niente“, ha lottato per combattere la depressione, ed è diventato ambasciatore dell’Australian Suicide Prevention Foundation per la campagna You are not alone. Il caso di Jai dimostra quanto spesso sia difficile affrontare situazioni più grandi di noi, riuscire a gestire una vita che ci è stata cucita addosso troppo presto, perchè ogni momento richiede che la persona sia pronta, ma non sempre si è disposti ad aspettare. Non era un bambino prodigio, ma a quattordici anni era un bambino, punto. Un bambino scagliato sul palco col proprio talento, e poi abbandonato a se stesso. È stato bravo a chiedere aiuto, coraggioso a parlarne, a raccontarlo, perchè chi ascolta possa trovare la forza di lottare.
Nel frattempo è cresciuto, è diventato un bel ragazzo, e ha continuato a cantare. Nel 2019 è uscito il singolo “Friends”, scritto con James Agnus, con cui ha anche prodotto il disco. E ha dichiarato a proposito del brano: “Spesso diciamo online cose che non diremmo nella vita reale, e Friends parla di una situazione in cui mi è successo“. È un cantante pop, così come è stato in parte costruito dalla televisione, ma effettivamente ha qualcosa da raccontare, dei messaggi propri da trasmettere, che appartengono al suo mondo e alla sua generazione. Difficile da capirlo senza averlo vissuto, così com’è difficile non rimpiangere quella voce bianca delicata, accompagnata dalla chitarra, giovanissimo, emozionato ed emozionante. Ma era un bambino…
Nice blog
Anche questa canzone è più emozionante che mai:
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Ammetto di non essere fan della musica italiana, però non sapevo che Lodovica cantasse! Il testo è molto bello
Mi fa molto piacere che anche tu abbia colto la sua profondità. Colgo l’occasione per dirti che ho appena pubblicato un nuovo post, dedicato a un mito della mia infanzia… spero che ti piaccia! 🙂