Mente chiusa vuole che chi ha studiato canto lirico non possa fare altro genere se non quello. Ma le eccezioni sono tante, e tra queste posso certamente nominare Naomi Rivieccio, ragazza napoletana ed ex concorrente della dodicesima edizione di X Factor. Naomi nasce come soprano, si è diplomata in Teatro musicale d’opera al Conservatorio Martucci di Salerno, ed ha avviato una carriera da solista di tutto rispetto presso la “Nuova orchestra Scarlatti”. Ha la classica voce che rompe i bicchieri, quella che oggigiorno soltanto in pochi apprezzano, quella che sta scomparendo assieme al teatro stesso, ormai lusso di chi può permetterselo e di chi ama l’opera. Ma con quella voce, quella tecnica, quello studio solido sulle spalle, può permettersi davvero di cantare qualunque cosa. Attenzione, ho detto cantare, non interpretare. Perché l’interpretazione è quell’aggiunta personale, quel tocco che riesce a dare un senso alla canzone, a trasmettere determinate emozioni, a renderla unica in un universo di cover intonate. Nel 2018 Naomi si è presentata a X Factor, riuscendo nell’ardua impresa di arrivare fino in finale. Perché la definisco ardua? Perché il talent ci aveva già provato l’anno prima, coronando vincitore il lirico Lorenzo Licitra, ma il giovane è praticamente scomparso dallo scenario musicale. E poi perché il genere, qui in Italia, non funziona. Basti pensare ai tre tenori de Il volo, che all’estero macinano concerti sold out mentre nel nostro paese vengono insultati dalle sale stampa di Sanremo. Sorge quindi un’ovvia domanda: e Naomi? Naomi ha avuto a sua disposizione otto puntate, e da metà percorso ha tirato fuori dal cilindro un’arma infallibile, assolutamente efficace, che in brevissimo tempo ha portato il pubblico dalla propria parte. Il rap. Ebbene sì, Naomi rappa perfettamente, ha il fiato e la tecnica per poter affrontare colossi come Eminem, e questo non è talento naturale, questo è il risultato di anni di studio al conservatorio, anni di lavoro con la musica e con la voce, che ripagano sempre. Non ha vinto X Factor e non ha scoperto nessun amore platonico per il rap, si è divertita, ha ottenuto visibilità, ha inciso un singolo, scritto, tra gli altri, anche da Federico Zampaglione. Non ha avuto un successo esponenziale, anzi, le aspettative erano forse fin troppo alte, e la canzone, “Like the rain (unpredictable)”, ricorda un po’ la colonna sonora di un musical, un genere lento e romantico pressoché ignorato dalle masse. Ma il sapere ti permette di poter giocare diverse carte, e così la stessa Naomi che rappava al Mediolanum Forum di Assago, si è cimentata nel doppiaggio del film Disney “Aladdin”, remake del cartone originale. È sua la voce nel brano “Il mondo è mio”, caposaldo delle colonne sonore storiche, è lei che ha potuto registrare nello studio tra i più prestigiosi degli Stati Uniti, è lei che ancora una volta ha saputo spaziare tra i generi musicali, risultando sempre credibile e, ancora più importante, sempre all’altezza. Studiare è la base per fare tante cose.
Link per gli interessati:
Naomi Rivieccio – Canale Youtube
Naomi Rivieccio Instagram Account
La sua canzone nel film di Aladin mi piace da morire. È davvero brava 💪💪
Lo penso anch’io!