Sfoghetto

Ma posso dire che la questione del calcio e di ‘sta serie A che pare il pilastro dell’universo ha già stancato?Ci sono categorie di lavoratori, sportivi, impiegati nel mondo dello spettacolo, e sì, perdonatemi, ma anche studenti universitari, che sono abbandonati a sè stessi e che nessuno nomina mai. Gente che paga le tasse ma riceve un terzo di quello che dovrebbe, o in alcuni casi addirittura niente. Mentre ogni sera i telegiornali ci ammorbano con questi che dormono vestiti da calcio come se si potesse riprendere domani. Poverini, loro si vogliono allenare, fremono per giocare, perché altrimenti il milione in tasca non arriva, e come la paghi la benzina della Lamborghini? Però, un mese fa, il problema erano i runner che correvano sotto casa.Ma fatemi la cortesia di prendere quel pallone e tirarvelo in testa.Se solo il calcio non muovesse miliardi di euro come se fossero spiccioli…Mai una volta che si spendano parole per quelli che il futuro cercano di costruirselo, poi ci lamentiamo della fuga di cervelli e dei giovani che se ne vanno all’estero. Per come la vedo io, giovane cervello di questo paese, mi sento meno considerata di un pallone di plastica. E non è che se non facciamo circolare miliardi e non abbiamo un sindacato potente, allora ci dobbiamo sempre arrangiare. Quello lo stiamo facendo da almeno due mesi. In silenzio.

44 pensieri su “Sfoghetto

  1. Sono pienamente d’accordo con te, su tutta la linea, chi invece gestisce i conti non vede un semplice sport come lo vediamo noi, vede la quinta azienda a livello nazionale per introiti e questo temo possa spiegare l’interesse morboso per la questione.
    Ubi maior…

  2. Girano talmente tanti soldi in questo settore che loro non possono accettare di fermarsi.
    Ma a rimetterci sono i giocatori di squadre piccole e lavoratori minori, ossia quelli che lavorano dietro le quindi di questo baraccone e percepiscono stipendi da operai, questi rischiano.
    E pensare che le star del calcio, quelli che percepiscono milioni di euro all’anno solo di ingaggio più tutte le sponsorizzazioni, quelli che comprano dieci Ferrari da milioni di euro, potrebbero rinunciare per un anno ai loro compensi per salvare un po’ di poveracci.

    • Infatti, e pensare che quelli hanno rinunciato a parte degli stipendi sono stati visti come buoni samaritani, e per carità, ho apprezzato, ma parliamo di una piccola parte..

  3. LA GLORIA, L’ORO E DIO ALLA PENNY’S COMPANYYYY

    Vediamo se riconosci il pezzo. Ho solo modificato la fine col tuo nome. Film Disney.

    Risposta di Penny: ADE SEI UNA MERDA BY PENNY

  4. Il calcio nostrano non è più uno sport… è un’industria che macina soldi… tanti soldi… e il “virus della corona” gli ha rotto le scatole.
    Le ha rotte anche a tutti noi.
    Buon Pomeriggio Ehipenny.
    Quarc

    • Si ho letto anche io, immagina se dovesse ripartire la serie A davvero… i ricchi non saranno immuni dal virus, ma un occhio di riguardo per chi genera introiti a milioni indossando una maglia sponsorizzata, quello c’è sempre

  5. Beh, io dedico il mio tempo libero, sempre e solo per il settore giovanile, sia per il calcio che per la pallacanestro e quindi vivo in modo abbastanza diretto anche questi ambienti posso dire che lo sport in tutto questo non ha nessun tipo di coinvolgimento. Non svelo ovviamente nulla di nuovo ma si tratta puramente di questione economica e l’economia è sempre più superficiale nell’impatto delle nostre vite, dove per superficiale non intendo che non ha impatto ma che non prende in considerazioni fattori che non muovono denaro… Si parla sempre e solo di calcio perchè è il solo sport (purtroppo per la società civile ma purtroppo anche per il calcio stesso) che è in grado di muovere e far parlare la maggioranza delle persone (anche, sopratutto a sproposito). Basta vedere cosa succede quando ci sono i grandi eventi calcistici, anche che non interessino la nostra nazione e quando magari i nostri atleti vincono in sport e discipline diverse dal calcio, la differenza di echo è abissale… il calcio è pubblicità allo stato puro e a 360°… e questa purtroppo è una responsabilità di ogni singolo cittadino del nostro paese che storicamente ha fatto scelte che hanno permesso questo… secondo me, ovviamente

    • La penso come te, è evidente quanti soldi questo “sport” riesce a muovere soprattutto se parliamo di serie A (le serie B e C sembrano non esistere in questi giorni). Sponsor, diritti televisivi, spazi pubblicitari, biglietti per lo stadio, e chi più ne ha più ne metta, parliamo di numeri che noi comuni mortali non vediamo nemmeno in tutta una vita… Colpa della tendenza a sfruttare tutto quello che appare come una macchina da soldi, con il risultato che non è più uno sport ma un pilastro del Pil europeo. Mi mette tristezza

      • Guarda io ho amato e vissuto per questo sport per almeno 10/15 anni e penso di poter dire che questo sport abbia salvato la mia vita perchè mi ha impedito di prendere strade pericolose, arrivato ad un certo punto però ho perso lo sport… mi allenavo perchè amavo farlo ma attorno a me vedevo moltissime cose ma pochissime che andavano a braccetto con i valori dello sport in generale, così come un innamorato tradito il mio cuore ha smesso di pulsare… ho continuato ancora per un pò poi ho mollato tutto, ma tutto proprio per 10 anni… ora da un pò ho ripreso con il veto di interessarmi solo di bambini e nel frattempo ho iniziato a studiare anche la pallacanestro.. un altro mondo… ma questo è un altro discorso.. purtroppo in questo paese abbiamo grandissimi sportivi ma una visione ristrettissima dello sport e per mia esperienza posso dire che non si sta facendo nulla per invertire la tendenza… le scuole fanno sempre meno perchè hanno meno mezzi e i veicoli di informazione meno che meno.. c’è un sacco di gente che ci mette anima o cuore ma anche tra questi la visione è ristretta… se gli sport si amassero tra loro si potrebbe unire le forze e contrastare il dominio inesorabile del calcio, andando perfino a salvarlo da se stesso.. ma non so perchè lo sport invece che autosostenersi si autodistrugge…

      • Io seguo poco sport e ancor meno ne pratico, ma c’è un momento in cui mi rendo conto di quanto ampio sia, e di quanto ci venga tenuto nascosto, ed è durante le Olimpiadi. Parliamo di sport a livello professionistico, ma tutte quelle discipline che vediamo potremmo praticarle tutti, e invece sembra quasi che vengano dimenticate. Sarà che la passione nel praticarle supera gli interessi economici, e allora se bisogna scegliere si sceglie spesso il denaro.. non so, ma da anni vado sperando che le tendenze si invertano, o che comunque torni a predominare il lato positivo dello sport

      • bello ciò che dici, almeno nella tua speranza… io ho sempre vissuto amando lo sport, un pò tutti in generale perchè è un autentica scuola di vita, insegna moltissimo se lo si vuol guardare con occhi attenti. Purtroppo negli anni è aumentato moltissimo il divario in termini di pari opportunità a causa dell’incremento di materiale tecnico, strutture e tecnologie, una volta la gara era più paritetica fin dal settore giovanile e dilettantistico (che non vuol dire che ci fosse assoluto equilibrio ma probabilmente più colmabile di quello che è oggi) solo per citare un esempio, e i soldi sono la discriminante che in questo modo hanno ferito gravemente la passione ed acceso l’opportunismo.. le Olimpiadi dovrebbero esser considerate un evento fondamentale e invece sono praticamente un evento di nicchia in termini di grandi numeri…

      • Già, infatti anche alle Olimpiadi quello che mi scolpisce è l’atleta sconosciuto che riesce a emergere, che sia per una vittoria o per il comportamento corretto, anche se dovrebbe essere la norma.. la speranza non la perdo 😀

      • guai a perderla, se le persone “normali” perdono la speranza è finita per tutte quelle cose che vivono di sentimento, passione, cuore e che provocano una delle cose più belle della vita ovvero le emozioni!!!

  6. Non condivido esattamente le tue idee, in quanto un calciatore prima di arrivare a livelli professionali fa veramente una fatica immensa e questo tutti, certo, tutti come loro possono sacrificare tempo libero, le relazioni con parenti e amici, ma credo che il calciatore sia uno delle professioni più al limite, inoltre il loro lavoro è di certo sport ma sopratutto intrattenimento di un pubblico, per questo, pubblicità, sponsor e da questo derivano anche le grandi somme di denaro, in parte.
    Se a 3/4 della popolazione italiana interessa maggiormente il calcio è ovvio che nei telegiornali e programmi di ampia portata si parli di questo, in quanto “soddisfano le richieste dei clienti” se non si vogliono notizie di questo genere è possibile scegliere tg e programmi più locali o selettivi.
    Riguardo ai “buon samaritani” credo sia giusto premiare le buone azioni perché, come hai scritto, sicuramente non sono così frequenti, e per appunto far si che più gente possibile assimili il buon gesto bisogna premiare l’azione; questo andrebbe applicato e molto spesso è così, per ogni cosa, perché non si dovrebbe fare per le donazioni da parte degli sportivi? Inoltre molte volte i calciatori non donano per fama, popolarità o attenzioni ma come nel caso di Danilo D’Ambrosio( giocatore dell’inter) questi che sono frequentemente seguiti da giornali e riviste , finiscono sui giornali da i giornalisti che vengono a sapere della notizia e ne fanno uno scoop;
    Non sono solo i calciatori quelli ricchi che non donano, ma in Italia i calciatori sono molto più spesso sulla bocca delle persone, infatti è più facile parlare di Cristiano Ronaldo anzi che di Jeff Bezos(amministratore delegato di Amazon e uno degli uomini più ricchi al Mondo).

    • Faccio fatica a condividere quello che dici, probabilmente sarà anche il fatto che non lo seguo.. non dubito che dietro al calcio, come dietro ad ogni sport, ci sia impegno e anche sacrificio, ma non trovo proporzionato il loro guadagno a questo impegno e sacrificio ecco. Ci sono persone comuni che si sacrificano il quadruplo, che fanno lavori di fatica e portano avanti famiglie, ma guadagnano drasticamente meno. Sulle donazioni forse non è giusto nemmeno sindacare, alla fine sono volontarie, ma se si facessero due conti, e se tutti i ricchi facessero una buona azione, io credo che qualcosa in più lo si potrebbe ottenere. Purtroppo non riesco a cambiare questo mio pensiero, ma accetto il tuo punto di vista e apprezzo il confronto 🙂

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