Anche questo è stupro

In questi giorni stanno circolando in rete notizie talmente nauseanti che non riesco nemmeno a trovare parole per commentarle. Non entrerò nei dettagli della vicenda, vi basti leggere quello che riuscirò a commentare, combattendo contro il disgusto davanti a questo questo aberrante fenomeno. Parliamo di Telegram, ennesimo social network di una lunga serie, con regole meno stringenti degli altri, dove chiunque può contattare chiunque e condividere tutto. Esistono chat di gruppo, su Telegram, dove hanno cominciato a circolare delle foto. Foto rubate, foto prese da altri social network, foto ritoccate. Foto di donne, di ragazzine, in alcuni casi minorenni, poco più che bambine. E poi nomi e cognomi, indirizzi, tutte le informazioni che si possono reperire in questo mondo chiamato internet.Davanti a tutto questo rimango inorridita. Non è solo la perversione sessuale, ma anche la violenza, l’elogio del femminicidio, la pedofilia, tanto orrore nascosto in una chat di gruppo a cui tutti possono avere accesso. Cinquanta mila persone. Non due, non dieci, ma cinquanta mila. E potrebbero esserci le foto di chiunque. Le nostre, quelle dei nostri familiari, quelle dei nostri amici. Circolano perfino le foto delle loro mogli, o delle loro figlie. Le figlie. Pochi anni, sangue del loro sangue, e gettate in pasto a degli animali. Rabbrividisco al pensiero che esistano certi esseri disumani. Mi sembra tutto assurdo, un terrificante film dell’orrore. Ma è reale. Padri di famiglia, che potrebbero abitare nell’appartamento accanto, e che trattano le proprie figlie come un oggetto sessuale. Bambine. Sono solo delle bambine.Poi, se ci penso, la verità è che tutti potremmo essere stati violati, usati come copertine di una rivista per soddisfare un sudicio piacere sessuale. E non lo possiamo sapere. Non possiamo difenderci. Possiamo cercare di proteggere quello che abbiamo pubblicato online, ma per ogni ostacolo ci sarà sempre qualcuno bravo ad aggirarlo. Possiamo spiegare ai nostri figli i pericoli dei social network, possiamo parlarne con gli amici, ma la verità è che non ci sono leggi nell’universo sconfinato di internet. Possiamo segnalare il gruppo, gli utenti che ne fanno parte, ma il giorno dopo ne avranno già creato uno nuovo.Possiamo, possiamo…Troppe teorie e tanta impotenza davanti questo orrore. È una realtà talmente atroce che sembra quasi difficile crederlo.Ma non è altro che un vero e proprio stupro. Uno stupro in una realtà virtuale, in cui persone reali si nascondono per commettere i loro reati. Una violenza verbale e psicologica, un’umiliazione resa pubblica davanti a migliaia di persone, e fa male, tanto, perché tocca un nervo scoperto, e ci fa sentire infinitamente vulnerabili. Pensiamo sempre di essere al sicuro, di non fare niente di sbagliato, di condividere quei momenti sui social per conservarli come un ricordo. Non immaginiamo che qualcuno possa rubarci quei momenti, trasformarli, toglierci i vestiti con un click, e violarci così, a distanza, senza nemmeno farci sentire il dolore. No, non si può immaginare. Fa solo schifo. Foto di ragazzine, bambine, sporcate con il sangue invisibile di un messaggio osceno, di un insulto, o semplicemente del silenzio. Perché quel silenzio può significare tutto.È così che diventiamo una proprietà. Un oggetto da manipolare, da violentare, da stuprare. Qualcuno cerca di giustificarlo, sostiene che ce la cerchiamo, che non dovremmo rendere pubbliche le nostre foto, e magari sono le stesse persone che vorrebbero impedirci di indossare una gonna. Ma non può funzionare cosi. Mi rifiuto di pensarlo. Esiste una libertà ed esiste una consapevolezza. Tutti sappiamo che le foto pubblicate sui social possono essere viste da tutti, salvate sui propri cellulari, modificate con un qualunque taglia e incolla. Lo sappiamo. Ma questo non autorizza nessuno a masturbarsi su quelle foto, o a fare commenti osceni, perché è una violazione della sfera privata, personale, della nostra libertà. Cosi come sappiamo che la gonna lascia scoperte le gambe, ma se abbiamo deciso di indossarla non è per sentire il clacson suonare mentre camminiamo. Non siamo libere di vestirci come vogliamo? Non siamo libere di condividere i nostri ricordi?Sono stanca di dovermi sentire più vulnerabile degli uomini. Sono stanca di dovermi giustificare, o sentirmi dire che in fondo me la sono cercata. Dovremmo avere gli stessi diritti, le stesse tutele, la stessa dignità. Ma ci sarà sempre un uomo pronto a guardarci, a scavare sotto i nostri vestiti, a ferirci con uno sguardo, o con le sue lerce parole. E mi fa ribrezzo, perché non ci è nemmeno dato sapere se qualcuno lo abbia già fatto. Possiamo solo aver paura, limitarci da sole la nostra stessa libertà, ed è un controsenso, perché è come se fosse la nostra stessa natura a punirci. L’essere donna. Cosa c’è di sbagliato? Perchè è così diverso dall’essere uomo?E paradossalmente siamo quasi fortunate a conoscere i rischi, ad avere un impercettibile margine di vantaggio, mentre ci sono bambine e ragazzine a cui questo non è concesso. Nell’innocenza della loro età, forse pensano che sia tutto un gioco. Ma come si fa a… usare in quel modo il corpo di una bambina?Marcire in galera, questo meriterebbero quei cinquantamila subumani. E dovrebbero togliere loro la patria potestà, impedire loro di vedere i figli, e togliere ai figli il loro cognome, perché è il cognome di un disgraziato criminale. Non auguro loro niente di peggio dello sguardo di un figlio pieno di disgusto.A nome di tutte le donne, vorrei rispetto. Uguaglianza. Libertà. Non chiedo tanto, soltanto quei valori che ci spettano in quanto esseri umani. E non voglio più essere l’anello debole, il corpo da guardare, l’oggetto del desiderio sessuale. Fa schifo. Io pretendo di essere una Persona. Una Donna. Con un corpo tante volte imperfetto, e dei sentimenti da donare a chi è pronto ad accoglierli. Io pretendo di vivere la mia vita, senza dovermi porre dei limiti soltanto perché sono una donna.Arriverà mai il giorno in cui tutto questo si avvererà?

35 pensieri su “Anche questo è stupro

  1. Mi metto nei panni delle vittime e il dover anche assistere a questo sciacallaggio credo sia una ferita in più. Approvo il diniego totale di questi scempi. Esistono i carabinieri, le associazioni, etc. Mi chiedo: un articolo del genere serve a chi? Chi non frequenta quei luoghi (come la sottoscritta) non certo inizierà a farlo dopo questo articolo (che non mi si apre dal tuo link). Chi lo faceva prima di questo articolo verrà sicuramente indagato (per fortuna). Di conseguenza la mia opinione è che fare revenge media per scopi politici utilizzando come strumento delle vittime mi fa forse più vomitare di questa notizia che non è certo scoprire l’acqua calda. La rete è un luogo bipolare. Decisamente. Detto ciò complimenti all’infiltrato, non deve essere stato facile.

    • Il mio intento non era certo quello di “fare sciacallaggio” o “revenge media”, probabilmente è stato frainteso o non ho trasmesso a pieno quello che volevo. Ma di sicuro penso che sapere, piuttosto che non sapere o non volerlo sapere, possa aiutare, anche chi non frequenta quei luoghi. Le vittime di cui ho parlato non sono un mio “strumento”, la mia è una denuncia di quello che è successo, non ho fatto nomi, e non volevo certo aprire una polemica al riguardo. Ho sempre scritto di tanti argomenti, anche molto delicati come questo, e con il solo scopo informativo, una presa di coscienza che possa aiutare. Poi so che posso essere male interpretata, ma questo era il mio reale intento

      • Non mi riferivo a te ma chi alla base, ha redatto questo articolo (e ho anche fatto i complimenti perché non deve essere stto facile). La mia era un’analisi personale ed ho espresso la mia opinione, non devi giustificarti. Fai quello che ritieni giusto, io ho il mio pensiero. Che piaccia oppure no, lo esprimo.

      • Allora scusami non avevo capito! L’articolo l’avevo messo in aggiunta ma dopo aver già scritto il mio e aver letto sugli altri social varie testimonianze, poi è ovvio che sta a al lettore leggere o meno, ci mancherebbe 🙂

      • magari non si apre a me, non so cosa dirti. Però scusa perché lo togli? Se TU che sei l’artefice del tuo articolo, ritieni che sia utile, non capisco perché toglierlo. Posso dirti di non farti influenzare? Ognuno avrà la sua opinione in merito, è giusto che tu segua quello che senti tu. Scusami se mi permetto di fare la nonna 🤗 Ad ogni modo, scrivi sempre molto bene e riesci a trasmettermi i tuoi sentimenti. Non ti fermare per un dissenso! Ciao.

      • Non si apre nemmeno a me, penso sia stato cancellato, per questo l’ho tolto 😅 comunque ti ringrazio, ogni confronto è sempre utile, anche se di dissenso 😘

      • ok allora ho appena fatto una papera 🤪 meglio così! Al di la delle varie forma mentis utilizzate spero che chi di dovere indaghi. La privacy non è un’opinione. Buon sabato

  2. Penny non sei la prima che leggo su questo argomento da ieri (mi domando perché il tutto è venuto fuori solo ieri). Evitando commenti inutili su questa gente, a cui dovrebbero tagliare pene, lingua e vista, vorrei sapere come fa ad esistere ancora questo canale. Non sono su telegram quindi non conosco il funzionamento, ma la censura è il ban non esistono? E poi sarebbe il caso che queste ragazzine smettessero di pubblicare senza alcuna restrizione personale, foto intime.

    • Io sono su telegram solo per inviare le registrazioni delle lezioni all’università, troppo pesanti per tutti gli altri mezzi informatici. Telegram è sostanzialmente privo di regole, puoi segnalare un gruppo ma gli utenti possono averne già fatto uno di riserva, poi non so come andrà a finire questa vicenda perché è davvero grave, ma finché autorità con un certo peso non intervengono non si riuscirà a risolvere.. per quanto riguarda le foto, so che circolano anche normalissime foto vestite, ma è ovvio che dovrebbe comunque esserci più controllo

  3. Il vero degrado è questo. Qua siamo oltre alla crisi e alla malapolitica. Tutto parte dal web che da sfogo ai più squallidi individui. Ma la polizia postale che fa? 😴😴😴🤔

  4. La prima domanda che mi pongo ogni volta è: “se ci può arrivare un utente qualsiasi, perché non ci arriva la polizia postale che dovrebbe vigilare ogni f****to giorno su queste cose?”
    Il resto penso non sia nemmeno da commentare, c’è qualcosa di sbagliato e di malato, è un guasto mentale. Di gruppo, per altro.

  5. Questa volta non posso mettere il “like” ma solo perchè mi associo alla sensazione di schifo che provi e che provano tante donne. E posso solo dire che odio questa gente, la odio e la detesto. Ed odio ancor di più quelli che giustificano e che dicono te la sei andata a cercare. Andata a cercare cosa?? Gli esseri ignobili sono loro, quelli che tradiscono la fiducia di altre persone. Non c’è nessuna giustificazione. E, soprattutto non c’è nessun moralismo da fare su chi, in piena libertà vive la propria sessualità confidando di trovare dall’altra parte persone responsabili. Cazzo…ma come può anche solo venire in mente a qualcuno di fare ciò? Poi, quando a farlo sono addirittura padri, madri, fratelli e sorelle ti accorgi di quanta parte di umanità sia veramente schifosa. Posso solo dire che da parte mia va tutta la solidarietà e comprensione alle vittime. Spero solo che non ne vengano travolte e che non credano di essere loro in difetto perchè loro non hanno fatto nulla di male.

    • Sottoscrivo ogni parola e non mi sento di aggiungere niente, non riuscirei a trovare altro da dire… mi auguro solo che questi criminali vengano individuati, e che un giorno questa malacultura possa cambiare…

  6. Un altro esempio del degrado della civiltà che è evidente in moltissimo campi. Questo, in particolare, è tra quelli più disgustosi possibili…

    Vorrei aggiungere che “andarsela a cercare” non esiste. Nessuno presta il proprio consenso per una cosa simile. Anche l’abbigliamento (citi le gonne, ma i capi che lasciano scoperti il corpo sono molti) non c’entra niente. Questo genere di cose non ha nulla a che fare col modo in cui una donna si veste o si atteggia, ma ha tutto a che fare con il delirio di controllo e potenza dell’uomo. Lo stupro, per esempio, è un triste fenomeno che storicamente esiste da sempre, anche in epoche storiche in cui la donna era coperta dalla testa ai piedi da strati e strati di vestiti. No, il modo in cui una donna si veste non c’entra assolutamente nulla.
    La colpa è sempre di chi stupra/molesta/violenta, mai della vittima.

  7. Bisogna denunciare, denunciare e denunciare.
    Non vedo altra soluzione.
    Credo tuttavia che queste persone di me*da siano spesso solo degli idioti che, se presi singolarmente, piangono più di un agnellino.
    Io darei pene severissime che siano di monito a tutti.

    Purtroppo non so se avverrà mai. Nemmeno per i “veri” femminicidi le pene sono deterrenti.
    Sono molto pessimista.

  8. Non ci sono parole per commentare.
    Dico solo due cose:

    1) ecco un validissimo motivo per non postare mai immagini reali di se e dei propri cari in rete, a maggior minore se si tratta di minori. Le mie viaggiano solo su WhatsApp e solo per i parenti; spero che almeno li siano al sicuro.

    2) ecco un altro validissimo motivo per schifare tutti coloro che attuano la censura sui vari social ed in rete ma solo per oscurare e zittire chi esprime una opinione diversa da quella ufficiale mainstream (cosa garantita dalla nostra Costituzione, tra l’altro).
    Contro questo schifo (per giunta possibile reato) nessuno (Istituzioni o media) si indigna, fa nulla, reagisce, agisce … 🤬

    Poi ci si meraviglia che qualcuno diventi complottista, che qualcuno non dubiti che c’è sotto qualcosa di poco chiaro e preoccupante. 🤔

    ciao

    👋

    • La cosa peggiore è proprio quella che nessuno ha fatto nulla, nonostante le segnalazioni di tantissimi utenti, sono intervenuti perfino Chiara Ferragni e consorte, e ti dirò, probabilmente loro verranno ascoltati, ma non è minimamente giusto cosi

      • Beh … la cosa peggiore la fanno loro, sono loro …
        però che non si riesca a porre fine a questo schifo mi fa pensare che non importi nulla a chi di dovere; in rete ho molte testimonianze invece di persone rispettabilissime che vengono censurate, i loro siti bloccati, i loro scritti oscurati, da persone ed algoritmi perché quello che postano non “rispetta gli standard della community” … ti rendi conto?
        Tanta solerzia in un caso ed il peggior lassismo nell’altro …
        quindi continuo a non aver parole (parolacce invece tantissime …)
        🤬🤬🤬

  9. Andrebbero segnalati .. in ogni caso c’è qualcosa di molto malato in certe persone. E’ assai avvilente per una come me, che negli ani ’70 ha cercato di contribuire a migliorare la condizione delle donne, vedere come il messaggio sia tutt’ora equivocato

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