Oggi è la festa della donna, e ogni anno spendo parole, chissà se invano, per ricordare che merita rispetto, attenzione, amore, e non perché speciale o diversa dagli altri, semplicemente perché uguale: un essere umano come tutti, con una forza enorme dentro di sé, che non si nasconde dietro i muscoli ma in un viso asciutto dalle lacrime. Perché noi donne sappiamo essere determinate, sappiamo combattere, e sappiamo difenderci, anche se a volte i sentimenti ci fregano, come un tallone d’Achille troppo esposto.
Oggi, però, vorrei rivolgermi a tutte quelle donne che non ricorda mai nessuno. Donne che ogni giorno sono impegnate a salvare vite umane. Eroine senza costume, ma di questi tempi con la mascherina in volto. Donne che stanno combattendo contro un male ignoto, anche per dieci, dodici ore di fila, tra le pareti bianche di un ospedale. Donne che hanno sacrificato tutto per il bene degli altri, donne che ogni giorno lavorano per il bene di una nazione. Donne che oggi chissà se riceveranno le mimose, ma io voglio fare loro gli auguri, perché oggi è la festa della donna, e loro la passeranno dedicandosi agli altri. Donne che ci insegnano il vero valore della vita, l’importanza del tempo che ci è concesso, l’altruismo, e la passione per un mestiere duro, logorante, e non perché serva chissà quale forza fisica, ma perché si ha tra le mani il futuro di tante persone, le speranze dei loro parenti, il destino dei loro figli. Quindi grazie, a tutte.
Buona festa della donna!
Mi associo volentieri a quanto hai scritto… anche perché so cosa vuol dire lavorare in ospedale tante, tante ore di seguito senza sosta.
Ciao.
Quarc
Mi fa piacere 🙂
Grazie. Da qualche anno partecipo a un gruppo che si chiama Toponomastica femminile. Lo scopo è quello di dare rilevanza, con i nomi delle strade, alle tante donne che hanno fatto la storia, l’arte, la scienza. Che lo hanno fatto nonostante i disagi dell’essere donna, le maternità, la fragilità. L’otto marzo è dedicato anche alle tantissime di cui si è persa memoria
Bellissima iniziativa!