Argomento scottante, non voglio ferire nessuno…

…Ma sentivo di volerlo esprimere qui. Porto rispetto a tutti, atei, agnostici, cristiani, ebrei, musulmani, pagani, e chi più ne ha più ne metta. La religione è storica, è sempre esistita, si è sempre evoluta, e si è sempre fatta portatrice dei valori più puri dell’essere umano. Bontà, altruismo, carità, amore, pace, non esisterebbe società civile senza un rapporto con il prossimo, non esisteremmo noi, vinti dalle guerre e dall’egoismo, e forse non crederemmo nemmeno ad un Dio, giudice delle nostre azioni e rifugio nelle sofferenze. Non sono credente, ma conosco le religioni, le accetto e le rispetto, con tutta l’umiltà di una persona troppo razionale per riuscire a capirle. Visito chiese, moschee, luoghi di culto, riconosco l’immenso patrimonio, sia artistico sia culturale, che rappresentano, cerco di osservare le regole, non mi sono mai azzardata ad entrare in ciabatte, o con un cappello in testa, o senza un telo con cui coprirmi se necessario. Sono sempre entrata da turista, con il capo chino mentre gli altri pregavano, e senza disturbare con il click della macchina fotografica. Insomma, non sono una santa, ma ho delle buone intenzioni. Capita di non essere d’accordo, di rifiutare alcune idee, ma pensavo che tra tutti quei bei valori di cui si parla ve ne fosse uno imprescindibile: l’uguaglianza. A prescindere dalla religione, dalle origini, dal colore della pelle o dalla lingua, io credevo nell’uguaglianza, nei pari diritti, nella pari dignità, nel rispetto reciproco in quanto esseri umani. È chiedere tanto?

Sono entrata nella Cattedrale di Trieste, e davanti ad una cappella buia era affisso un cartello:

Chi ha fede adori. Chi non ha questo dono passi con rispetto e riverenza.

Forse sono io che ho interpretato male, ma in quella netta distinzione non ho trovato l’uguaglianza. Ho trovato disprezzo, ostilità, una strana forma di discriminazione, come se il dono fosse un’esclusiva degli uomini migliori, come se non credere in una religione ti togliesse un valore. C’è modo e modo di dire le cose, basterebbe un po’ di cortesia, di attenzione, basterebbe riflettere su quello che a noi darebbe fastidio, e cercare di trattare gli altri altri come vorremmo essere trattati noi. Uguaglianza. Quella di cui tutti si riempiono la bocca quando fa comodo, ma se si tratta di applicarla diventa difficile. Quella che non giudica i non credenti come inferiori, diversi, privi di qualcosa. Non è una colpa, e non è giusto essere chiusi in una gerarchia, sentirsi dire di abbassare la testa con riverenza, venire esortati al rispetto, come se tutti i non credenti ne fossero privi.

Sì, quel cartello mi ha infastidita. Ma non è stato solo il cartello. C’è una cosa che mi ha colpita: in ogni angolo, accanto a ogni colonna, in decine di spazi della chiesa, una piccola targhetta chiedeva un’offerta. Vuoi accendere questa candela? Un euro e mezzo. Vuoi illuminare l’affresco? Un euro. Vuoi illuminare la volta? Un euro. Vuoi vedere il presepe? Cinquanta centesimi. Vuoi lasciare un’offerta per ristrutturare la chiesa? Minimo un euro. Tutto rigorosamente prezzato, senza IVA. Non ho niente contro le offerte, anzi, sono la prima ad offrire agli altri, spontaneamente, in assoluta libertà. E proprio per questo quei numeri mi hanno intristita. Che senso ha? Non è un’offerta sincera, non è dettata dal buon cuore, è come un acquisto, al pari di un souvenir o di una maglietta. Non è un’offerta se mi viene chiesta insistentemente, se ovunque io mi giri c’è una targhetta che chiede soldi. Non è un’offerta se non so nemmeno a chi la sto facendo. E mi dispiace, perché non sono la persona che chiude il portafogli in faccia agli altri, non sono quella che guarda con disgusto i più bisognosi. Ma se perfino in luogo di culto, in una chiesa cristiana, prevalgono gli interessi economici, come posso uscirne serena? Sì, mi aspettavo di trovare altri valori. Poi non lo so. Magari davvero non ho il dono, magari sono fin troppo razionale, pignola e ipersensbile, ma resto federe al mio credo: dell’uguaglianza, nel rispetto e nell’amore per l’arte.

Chiedo scusa a chiunque si sia sentito turbato o ferito in qualche modo, ma non è mia intenzione giudicare o men che meno criticare le religioni altrui. Per quel che mi riguarda potreste anche pregare il dio gatto, e avreste ugualmente tutto il mio rispetto.

22 pensieri su “Argomento scottante, non voglio ferire nessuno…

  1. Classica frase degli integralisti… il fascismo diceva “o con me o contro di me” per farti un altro esempio.
    Ti direi che è quasi normale, quindi non sentirti offesa o altro. L’integralismo è quasi sempre così, ci si fa poco Penny. Te sei una persona vedo di larghe vedute, perciò non ti curar di loro. 😃😃😄💘

  2. Forse non è stato scritto nel modo migliore, ma probabilmente il cartello era per i maleducati, non per le persone rispettose come te che non hanno bisogno di essere richiamate all’educazione. Mi fai ricordare una situazione lavorativs in cui noi che eravamo arrivati in orario fummo rampognati al posto dei ritardatari e ciò mi infastidì. Piuttosto hai assolutamente ragione per la faccenda dei soldi. Se si chiede non c’è il dono ma la pretesa. Vero che ci sono tante spese, ma se avessero più trasparenza ci sarebbero meno critiche. Te lo dico da cattolica praticante, ma critica e razionale.

    • Infatti il cartello alla fine l’ho interpretato come te, nonostante il modo in cui è stato scritto mi abbia dato fastidio. Le tante spese ci sono sicuramente, ma non penso che sia l’euro della candela a sostenerle, nel mondo della chiesa il denaro circola e gode anche dei vantaggi fiscali, se avessero scritto che la moneta sarebbe andata, che ne so, per la mensa dei poveri, forse l’avrei anche data più volentieri

  3. ciao

    non vorrei entrare nel merito del tuo commento (ognuno ha le proprie idee ed è giusto così) ma devo dirti che ho “pesato” quanto hai espresso ed ora ti dico cosa ne penso io.

    Quel cartello mi ha infastidito ben poco.
    Invece ci sono centinaia di altre cose, atteggiamenti, frasi, comportamenti riguardanti la religione (almeno per come la intendiamo comunemente e che non è certo la “spiritualità”) che mi infastidiscono molto;
    tu dici (cito): “la religione è storica, è sempre esistita, si è sempre evoluta, e si è sempre fatta portatrice dei valori più puri dell’essere umano. Bontà, altruismo, carità, amore, pace ” … io penso che le cose che hai citato sono molto belle e positive (e rare) ma anche che con la Chiesa ed i suoi “addetti” non hanno mai (e ribadisco mai) avuto molto a che fare … e questa è storia millenaria.
    Ed il “prezzario” di cui hai parlato non fa che corroborare la mia visione.
    Ma forse pedofilia, abusi, ricchezze, stragi (di indios, ad esempio), guerre per il potere, ipocrisia comportamentale ripetuta, caccia alle streghe, torture (inquisizione) etc etc etc incidono troppo sul mio giudizio …

    buona serata (e settimana) …

    • Mi hai riportato alla mente una breve chiacchierata con mio nonno, lui mi avrebbe risposto come te, la storia al primo posto, e quello che testimonia è una serie di delitti e peccati imperdonabili. Sono dell’idea che la religione vera debba nascere unicamente tra il singolo e Dio, risolverebbe tanti di quei problemi… se pensiamo a quanto tempo ci abbiamo messo a svelare il dramma della pedofilia o a quanto sono stati vittime di censura, persecuzione, esili e via dicendo..m

  4. Sappiamo che il clero ha sempre lucrato sui fedeli, infatti lo “stato chiesa” è carico di ricchezze che non usa certo per i fedeli bisognosi.
    Bontà, carità, amore, rispetto ed altri nobili valori stanno diventando miscunosciuti per gli umani.

  5. Io sono credebte, e cmq questo cartello lo trovo molto fastidioso.

    Intanto l’imperativo: “adori”.
    Minchia, posso anche pregare in silenzio, o non dire nulla.
    A me gli imperativi non piacciono. In chiesa poi..

    “Chi non ha questo dono” mi pare un’altra cazzata. Uno può avere una fede diversa, no? Ma anche chi non dovesse aver fede, credo che sappia cosa significa rispetto per la sacralità.

    • Allora la pensiamo allo stesso modo, quando ho letto il cartello mi è salito un nervoso… inutile poi predicare bene e razzolare male, da quel cartello si capisce benissimo che ci sono benvenuti e malvenuti

  6. sai che non so cosa dire? Da un lato il cartello ha ragione, dall’altro infastidisce un po’ anche me. Forse si spiega meglio con la traduzione in inglese: la chiesa cattolica ha avuto il merito, in Italia, di difendere e conservare tanti capolavori dell’arte. Oggi turisti da tutto il mondo arrivano più per questi che per il luogo sacro (comunque la si pensi), e allora si è pensato di dare qualche istruzione per l’uso 🙂

    • Infatti la versione inglese è tutto un altro concetto, non è neanche una traduzione.. È vero, il patrimonio artistico è immenso, e anche le istruzioni per l’uso necessitano di essere ascoltate, per questo vanno illustrate in modo diverso secondo me 🙂

  7. ormai tutto ha un prezzo… …. ma… quei cartelli per me, sottogliano una diversità e sono inutili, perchè chi non crede non ha certo bisogno che gli venga detto cosa fare, lo sa già… caso mai dovrebbero esserci quelli per la buona educazione, che in questo caso non viene più insegnata… basta vedere cosa c’è in giro… scusa lo sfogo ….

  8. Se posso permettermi: il messaggio sul cartello non deve essere interpretato come offensivo, riduttivo per nessuno e nei confronti di alcuno. La fede è un dono di Dio, niente di più né di meno. Gesù disse “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi”. Non vuole certamente essere esclusiva né circoscrivere una élite. Ecco, su questo mi sentirei di rassicurare tutti.

    • Ma sono convinta che l’intento non fosse propriamente escludere, resta il fatto che la traduzione in inglese risulta molto più rispettosa e facendo il confronto mi viene da chiedermi perché allora non abbiano mantenuto quella frase

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