Giuro in questo istante che lo sguardo è uno specchio, una porta a vetri dentro cui navigare, sublime e a tratti oscura.
Giuro che lo sguardo è un’arma tagliente ed affilata, irruente nella sua delicatezza, a volte quasi invisibile si può solo percepire come carezza momentanea.
Giuro che lo sguardo parla, più di un discorso dell’oratore, limpido e brillante come una stella che guida in boscaiolo, lo sguardo, se necessario, grida, con la frugalità e la misura delle strette di mano.
Giuro che lo sguardo ci appartiene, ma capita che ci sfugga di mano, e si rifugi nelle indagini segrete del cuore, a scavare tra i ricordi e le personalità remote, travestito da pellegrino.
Lo sguardo non è furbo, lo giuro, e si lascia spesso ingannare dalle apparenze, è un portone sempre aperto, a qualsiasi braccio che osi spingersi oltre la soglia, è un foglio sempre bianco, per chiunque voglia scrivere la sua storia in uno sguardo.
Giuro che è sincero, pulito, immediato, a volte ermetico, un enigma da risolvere, senza sapere se ci sia davvero la soluzione, giuro che si lascia attraversare, schiacciare contro un muro freddo e torturare, stringere fino a farlo soffocare nella cecità.
A volte ti tradisce, a volte ti ferisce, a volte ti delude senza darti in tempo di chiudere il portone, ed una lacrima fugge dallo sguardo, giuro che è salata, e brucerebbe ogni pensiero se non fosse liberata in volo, brucerebbe ogni sorriso se l’occhio non si inumidisse appena.
Giuro che uno sguardo è vivo quanto un uomo, gigante quando è spaventato, socchiusa, impercettibile quando la pace lo culla in un abbraccio.
Giuro che lo sguardo ha i labirinti dei bambini, e la capacità entusiasta di risolverli, di perdersi in sè stesso per trovare la chiave dei desideri, lo sguardo spesso si perde nell’infinito mondo delle emozioni, a sfogliare le pagine di un romanzo che soltanto lui può leggere.
E giuro che lo sguardo solo può scorgere l’orizzonte, e leggervi i colori del tramonto, il profumo della primavera, le speranze inespresse di un animo tormentato, e lo sguardo solo può navigare alla deriva in un mondo da attraversare, vinto dalle onde più violente, senza mai sferrare un solo colpo all’aria.
Giuro che lo sguardo non lascia mai il suo padrone, perché vive per lui, per i suoi sogni da sistemare nel cassetto, e per quel coraggio che soltanto lo sguardo riesce a trovare.
Lo trova in un cuore, in un abbraccio, in una spalla su cui posarsi, in un grembo in cui raccogliersi.
“La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare”
(Juddu Krisnhamurti)
E giuro che lo sguardo può.
Lo sguardo è potente, e non mente, salvo allenamento molto intensivo
Verissimo