Un cantante bambino, il più giovane artista ad aver firmato per la Universal Music, classe 2007, di origini inglesi. Non sto parlando di una rivelazione della musica, non potrei mai dirlo, del resto è ancora una voce bianca che ha tanto da imparare. Ma è piacevole da ascoltare, da guardare, perché per lui è tutto incredibilmente semplice e divertente. Ha iniziato a studiare pianoforte a cinque anni, per poi aggiungere la chitarra acustica, l’ukulele e la batteria. A sette anni ha pubblicato la sua prima cover su instagram, in un account gestito totalmente dai genitori, e nel corso dei mesi si è cimentato con capolavori della storia della musica, da Elton John fino ai Queen e ai Guns ‘N Roses. Certo, fa strano vedere un bambino con una chitarra in braccio, a momenti più grande di lui, e ci si chiede se capisca davvero quello che canta, se qualcuno gli abbia spiegato il significato delle canzoni, ma lui lo fa in maniera talmente naturale, talmente sincera e semplice, che alla fine ci credi. La sua è una vita normale, va a scuola, in bicicletta, a spasso con il suo cane, a lezione di canto, in vacanza con i genitori, la sola differenza è la sua passione per la musica, che lo ha portato a farsi strada in un mondo enorme e difficile, a ritagliarsi il suo modesto spazio, a fare quello per cui probabilmente è nato. Ha pubblicato cinque brani inediti, canzoni che non faranno la storia della musica, ma sono orecchiabili, al pari di tante hit famose che diventano tormentoni estivi. Sono testi leggeri, che riflettono la mentalità ancora innocente di un dodicenne, il suo desiderio di esprimersi come sa fare, di raccontare in musica la sua infanzia e la prima giovinezza. E se guardiamo i suoi testi con questa consapevolezza, allora ne abbiamo trovato la giusta chiave di lettura.
We don’t talk at all / And it’s killing me / But I’m staying here / I don’t wanna leave / Now all you got / Is a hold on me
(Non parliamo affatto / E mi sta uccidendo / Ma io resto qui / Non voglio andarmene / Ora tutto ciò che hai è una presa su di me)
Oscar è un ragazzino, e proprio questo lo rende un artista efficace, comunicativo, una calamita per chi lo ascolta e si domanda cosa avrà da dire. Non è uno sprovveduto, è preparato, seguito, ha tanta voglia di migliorare e di lavorare, forse non conosce quanto la discografia possa essere a volte spietata, ma è un bene per lui, perché si goda il momento più spensierato della sua vita e sia felice dei suoi traguardi. Ci sono casi in cui è meglio non sapere, camminare nell’incoscienza e raccogliere i propri risultati. E Oscar ne raccoglie eccome. Ha registrato il videoclip della cover di “Sweet child ‘o mine”, ha fatto un tour di concerti con il cantautore Kristofer Greczula, ha suonato a Copenaghen davanti a diecimila persone per il movimento FridaysForFuture. Il merito è suo e dei suoi genitori, che lo hanno cresciuto con una buona cultura, messaggi positivi, un supporto sano e sempre equilibrato. Tanti alla sua età potrebbero atteggiarsi da pop star affermate, perdere il contatto con quella realtà dura a cui vanno incontro, mentre Oscar è rimasto un ragazzino umile, grato a chi gli permette di realizzare i suoi sogni. E questo lo distingue da tantissimi bambini definiti prodigio, che non vengono preparati a dovere e finiscono per farsi male.
Una nota di merito voglio però darla al suo ultimo singolo, uscito nel 2019. Si intitola “We march”, ed è una lettera aperta per la difesa del pianeta, una denuncia contro il riscaldamento globale e l’inquinamento. Non gli servono numeri o termini tecnici, questa canzone è nata da alcuni appunti scritti a caso su un taccuino, pensieri a cui è stata data una forma senza però snaturarli, ottenendo così un testo semplice e d’impatto, un manifesto di una generazione che vede il pianeta morire giorno dopo giorno, e che vorrebbe poter fare qualcosa.
It’s pretty easy / Changing our ways ain’t sacrifice / Our planet is heating / Should my generation pay the price? / Living in harmony with Mother Earth / She’ll be giving us back more than money is worth
È abbastanza facile / Cambiare i nostri modi non è sacrificio / Il nostro pianeta si sta riscaldando / La mia generazione dovrebbe pagare il prezzo? / Vivere in armonia con la Madre Terra / Ci restituirà più di quanto il denaro vale
Forse non basterà la sua richiesta di aiuto, quella di Greta Thumberg e di tutti i membri del movimento FridayForFuture, ma avere il coraggio e l’intelligenza per scriverlo, farci una canzone e cantarla, non è da tutti. Ci vuole maturità e consapevolezza, a dodici o tredici anni è raro averle, ma quando una persona le possiede, allora forse ha davvero una marcia in più degli altri.
Qui sotto il testo completo di “We march” in lingua originale.
I want a clean sea
And swim without plastic in my mouth
The air that we all breathe
To not be a big chemical cloud
Emissions are rising and so do the seas
We’re changing the climate and cutting down the trees
To our leaders: Don’t want you to talk, want you to act
And so we march
Taking back the future that is ours
Movement’s strong and growing way too large
To be ignored by those who sit in charge
And so we march
And so we march
It’s pretty easy
Changing our ways ain’t sacrifice
Our planet is heating
Should my generation pay the price?
Living in harmony with Mother Earth
She’ll be giving us back more than money is worth
Let’s heal it
We can all live that better life
So we march
Taking back the future that is ours
Movement’s strong and growing way too large
To be ignored by those who sit in charge
And so we march
And so we march
Got our leaders right under our watch
Close our wallets, open up our hearts
Millions standing pounding the alarm
And so we march
And so we march
Animals are dying
But we depend on their existence
Been cookin’ up a crisis
But now we’re building a resistance
Together we will fight it
We haven’t done enough
And so we march
Taking back the future that is ours
Movement’s strong and growing way too large
To be ignored by those who sit in charge
And so we march
And so we march
Got our leaders right under our watch
Close our wallets, open up our hearts
Millions standing pounding the alarm
And so we march
And so we march
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