A star is born

[Attenzione agli spoiler]

Standing ovation per Lady Gaga nelle vesti di attrice, e un applauso a Bradley Cooper per aver dato vita ad un film in cui la musica è la indiscussa protagonista. Inutile girarci attorno, la colonna sonora è un prodotto di qualità, un album che spazia tra i generi, tra le voci, tra le emozioni, seguendo la trama stessa del film che si evolve.

Allie lavora in un night club, si esibisce mascherata per un pubblico ubriaco, vive nell’ombra scrivendo canzoni in un quaderno. Jack è un cantante rock, che si esibisce per platee scatenate in varie città degli Stati Uniti. Due pianeti diversi, opposti, due modi di vedere e vivere la musica che sembrano quasi inconciliabili, eppure in una notte Allie e Jack si incontrano, si conoscono, finiscono a cantare insieme. Inizia così la carriera di Allie, una carriera destinata a snaturare completamente la sua idea di musica, a trasformarla in una star costruita, perfetta, coordinata con le ballerine, truccata come una donna, vestita di paillettes e strass. Un abito da star che Allie indossa con innocenza, forse abbagliata da quei sogni che sta realizzando e inconscia di tutto quello che la vita le sta portando via. Jack ed Allie si sposano, convivono, nonostante i problemi di alcolismo di lui ed i passati difficili, si fanno forza a vicenda, ognuno ai concerti dell’altro. La carriera di Allie cresce sempre di più, fino ai tanto ambiti Grammy Awards, quando sale sul palco accompagnata da un marito assente e sull’orlo del collasso. Jack è sempre più divorato dalle sostanze stupefacenti e dalle sue dipendenze, non riesce a parlare con quella che è sua moglie, non riesce a dirle che vorrebbe sentirla cantare ancora al pianoforte, da sola, senza luci, ballerine e paillettes. Passerà due anni in un centro di disintossicazione, sarà pronto a ricominciare, a sostenere Allie in tutto, come quando osservavano il primo cartellone pubblicitario del tour. Ma il cinico manager di Allie, il suo costruttore, come un artigiano che lavora la creta, ha continuato a plasmare la sua stella e macchina da soldi. Jack è un ostacolo, una macchia attorno alla vita di lei, che non ha mai voluto lasciarlo nemmeno nel suo periodo più nero. Quel manager meschino segnerà la fine di tutto, o forse semplicemente un nuovo inizio per Allie, spogliata improvvisamente degli strass che sul palco brillavano, seduta di nuovo dietro un pianoforte nero, sola con la sua voce. Perché Allie in fondo è sempre stata questa. È un po’ una rappresentazione tragica del mondo della musica odierna, quella ricerca costante del personaggio, anche finto e costruito, che sappia calcare i palchi e far ballare, il voler per forza commercializzare tutto, mettendo in primo piano i soldi, gli affari, le vendite. Allie è l’esempio di un talento maltrattato, sfruttato male, rovinato da persone che non hanno saputo proteggerlo. Il pianoforte era la sua dimensione, la sua seconda voce, il suo coro e la sua musica, non era fatta per i corpi di ballo, le luci, i cartelloni pubblicitari sui grattacieli. Jack lo aveva capito, ma non è stato in grado di farglielo capire.

Non è un caso che la miglior canzone ed esibizione sia Shallow, duetto di Lady Gaga e Bradley Cooper, primo brano di Allie e Jack sullo stesso palco, un simbolo di tutto il film e vincitrice di un Oscar. Nulla è un caso. Perché è proprio questa canzone a chiudere l’ultimo concerto di Allie, un punto e a capo che segna una svolta nella sua vita e che canta senza Jack al proprio fianco. È una Lady Gaga che in pochi si aspettano, chi la conosce dai tempi di The Fame forse fatica a riconoscerla, eppure quest’altra faccia della cantante è una piacevolissima sorpresa: è un’artista completa, forse al più alto vertice della sua carriera, e si possono muovere tutte le critiche del mondo alla recitazione o alla regia, ma la colonna sonora ha dato una struttura ad un film che poteva crollare.

Alla cerimonia di premiazione degli Oscar, Lady Gaga e Bradley Cooper ci hanno regalato una toccante esibizione sulle note di Shallow al pianoforte, dimostrando ancora una volta che la semplicità, molto spesso, regala le migliori emozioni.

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Tutto questo è parte di un duro lavoro. Ho lavorato a lungo, per tanto tempo e non si tratta di vincere ma si tratta di non arrendersi. Se avete un sogno combattete per realizzarlo. Ci vuole disciplina per la passione. Non importa quante volte siete stati respinti, siete caduti o siete stati sconfitti. Importa quante volte vi siete rialzati e siete stati coraggiosi ad andare avanti.

Standing ovation. Di nuovo.

6 pensieri su “A star is born

  1. Una Penny è nata!

    Ho intenzione di fare una quadrilogia di libri su Penny:
    1 – Le origini di Penny
    2 – Il blog di Penny
    3 – Penny vs tutti
    4 – La fine della Penny (bruttissimo ma come vi è un progolo, vi è l’epilogo).

    Che ne pensi? Apice del trash? 🤣

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