Ultimamente penso spesso alla musica, lo avrete notato, ironizzo sui personaggi più discutibili e critico i messaggi per me sbagliati. Oggi penso a una cantante, che prima di essere cantante è una Donna che ammiro. Penso a lei perché è comparso sui social un suo messaggio, un fulmine a ciel sereno che nessuno si aspettava, non adesso e non così.
Non mi importa che sia una cantante, potrebbe anche essere il fruttivendolo sotto casa o una tizia di passaggio in auto. Ma non è giusto. Sarà che ho sempre provato una sorta di empatia per lei, ho sempre invidiato il suo coraggio, il suo esporsi senza timore, ho ammirato la sua forza, la sua voglia di lottare per cambiare le cose. Ha già sconfitto un tumore dieci anni fa, si è ripresentato e lo ha vinto di nuovo. E ora? A cosa sarebbe servito tutto questo, se la malattia può ritornare quante volte vuole e provarci, provarci all’infinito a portarti via? Mi fa rabbia, perché non se lo merita nessuno, ma una persona così se lo merita ancora meno. Me ne frego del personaggio pubblico, penso ad una donna giovane, con una vita intera davanti a sé, con un passato pieno di battaglie e dei sogni ancora da realizzare, una donna normale, come potrebbe essere il fruttivendolo sotto casa o la tizia di passaggio in auto. Una donna legatissima alla sua famiglia, che appena può torna a casa per riabbracciare mamma e papà, che se non riesce ad esserci per i compleanni ci sta male, che vive per i piccoli momenti di amore, come tutti. E’ una persona con dei valori bellissimi, che non si fa problemi a difendere gli altri, ad aiutare chi ne ha bisogno, a gridare in faccia la sua verità, e nella sua umanità avrà fatto anche qualche sbaglio, come tutti. Ma non si merita questo. Mi fa rabbia perché la seguo da quando vinse Amici, nel lontano 2009, quando ancora i talent show erano una perla rara, e chi usciva da quelle porte aveva davvero qualcosa da dire. Mi fa rabbia perché da quella malattia che aveva sconfitto aveva tratto il messaggio giusto, l’importanza della prevenzione, dei controlli regolari, e si è battuta per parlarne a cuore aperto, per raccontare di quanto sia stato difficile. In un mondo di tabù e silenzi, lei ha sempre preferito parlare, senza filtri, anche con quel tono un po’ incazzato che a volte a tutti scappa. Replica alle offese più gravi, interviene nei fraintendimenti, si mostra sui social anche in pigiama e senza trucco… In quanti lo fanno? In quanti non temono il giudizio cinico delle folle, che da un giorno all’altro potrebbero farti crollare? E’ una donna di cui ho sempre ammirato la forza, e non parlo per luoghi comuni o del semplice fatto di aver sconfitto due volte il cancro. Parlo della forza di reagire alle situazioni, di trasmettere quell’amore per la vita, quella voglia di vivere appieno ogni giorno, di non tirarci indietro davanti alle difficoltà, di andarci a prendere quello che ci viene negato. Mi sono resa conto che tante volte non lo riusciamo a capire. Per tanti motivi, perché pensiamo ad altro, perché ci lamentiamo di cose futili, perchè ci arrendiamo alla prima cazzata, perché crediamo di poter vivere in eterno. Invece ci sono problemi che sono alti come montagne, e che non immaginiamo esistano o possano capitare proprio a noi, ma quando arrivano, per superarli, ci vuole una forza enorme. Affrontarli ti apre gli occhi. Ti fa rendere conto di quanto ogni giorno sia prezioso, di quanto le persone siano preziose, di quanto i momenti siano preziosi. Ed io, al di là della musica, in Emma ho sempre trovato questo, il desiderio di farci capire quello che davvero conta nella vita. Del resto i suoi non sono quasi mai discorsi preparati, studiati a tavolino, sono sfoghi sinceri che vogliono solo dire. Dire qualcosa, dire senza stare in silenzio. Ed oggi voglio solo ascoltare.
“È tanto più difficile essere artisti quando tutti tentano di affossarvi, e il vostro fianco è scoperto e tutti vogliono infilzare l’ultima lama. Voi quella cosa non la dovete permettere. È lì che dovete dimostrare di essere veramente artisti, e devi sfoggiare il tuo sorriso migliore perché la gente non aspetta altro da voi che vedervi crollare, “vedi è arrivato il momento”, e invece il momento della fine non deve mai arrivare, perché il nostro mestiere è trasformare le cose brutte in bellezza. Sempre, anche quando tutto sta crollando, anche quando tutti vi dicono che non sta andando bene, che state fallendo, solo perché non siete ai vertici delle classifiche o perchè non state vendendo una vagonata di dischi o non state vendendo i vostri biglietti a teatro. È proprio lì che dovete essere artisti, perché si è artisti fino in fondo, non solo quando le cose vanno bene”
“Solo chi non ama non sbaglia. […] io te lo dico da cantante, anche a me capita di non riuscire nonostante tutte le copie vendute, le classifiche scalate, i Sanremi vinti, mi è capitato di salire sul palco e di non riuscire a continuare a cantare una canzone, perché prima di essere un’artista sono una persona e sono una donna. Può succedere di sbagliare le parole, può succedere di piangere e di dover far cantare il pubblico, ma si è artisti anche nella verità, perché l’artista dev’essere vero”
“Smettila di massacrarti, smettila di umiliarti da sola, smettila di non amarti, smettila di non accettarti, smettila. Io non sono bugiarda, e ti devo dire come stanno le cose fuori da qui, perché è una guerra tutti i giorni, perché ogni giorno qualcuno troverà qualcosa da ridire. […] sto cercando di farti capire che lo so che è dura, lo so. Smettila di vederti non all’altezza, non fare quello che faccio io, non lo fare perché non è giusto. Non lasciare mai mai a nessuno il minimo dubbio di dire “forse non è all’altezza”. Sei tu che decidi quanto sei all’altezza, sei solo tu. Devi mettertelo in testa. Perché tante volte nella vita non faccio delle cose per paura di non essere all’altezza, e mi perdo dei pezzi di vita. Vuoi fare la cantante o vuoi essere una cantante? Perché c’è differenza”
“Mi arrabbio da morire quando sento i bu, perchè non si fa. Essere fan vuol dire tifare per le persone che ci piacciono, non vuol dire mortificare e urlare contro chi non ci piace […] se non ti piace basta stare in silenzio e non battere le mani”
“Se la gente per strada mi dà della lesbica non la vivo come un’offesa. Sono cresciuta in una famiglia dove i miei genitori mi hanno sempre detto: che tu torni a casa con un uomo o con una donna per noi non fa differenza, a noi importa quando tu torni a casa felice. E purtroppo non tutti i ragazzi hanno la fortuna di crescere in famiglie così aperte, così umane, così sensibili, quindi io porto avanti le mie battaglie per loro, per tutte le persone che non hanno la possibilità di esprimersi, di dire quello che pensano e di tirare fuori anche la sofferenza di una società che non li sta aiutando. Perché io trovo veramente assurdo che anche determinati ministri parlino dell’omosessualità come se fosse un problema, una malattia quasi da sconfiggere, io trovo che sia aberrante, proprio anacronistico, e mortificante per la nostra società e l’essere umano in generale. Le cose prima o poi dovranno cambiare”
E riguardo alla malattia, infine:
“Viviamo in una società che vuole essere supertecnologica e ultramoderna ma in cui c’è ancora un fondo di bigottismo e ignoranza dettati dalla paura di sembrare imperfetti e deboli. Per la società dobbiamo invece essere perfetti sempre e comunque, quindi una malattia è una cosa da non raccontare perché ci rende imperfetti e vulnerabili nei confronti di chi ci sta vicino. In realtà non è così e anzi bisognerebbe parlare di più delle imperfezioni e delle diversità perché ci rendono unici, senza le quali saremmo un ammasso di cose tutte uguali che non sanno dove stanno andando”
“Mi sono sentita in dovere di dirlo perché mi rendo conto di essere seguita da tante persone, giovani e adulti, che mi dicono di essere un esempio (e mi mettono anche un po’ di ansia, pressione e responsabilità). Ma più che parlare della malattia ho voluto parlare della prevenzione, il messaggio che ho voluto lanciare era quello di andare dal medico non solo quando si sta male ma sempre perché noi alla fine siamo delle macchine e ogni tanto abbiamo bisogno di una revisione. Così dovremmo fare tutti noi, uomini e donne. Più che coraggio – perché non trovo niente di male – ho sentito il piacere e il dovere di dare un aiuto, un pensiero in più, un passaggio”.
Hai scritto delle parole stupende, mi ci sono ritrovata moltissimo… grazie 💝🌹
Grazie a te ❤
Ciao cara Ehipenny. Sono poco presente… ti mando un caro saluto
Un saluto e un abbraccio 💕
Credo che siamo tutti solidali con Emma, credo e spero che ora risolvi definitivamente il suo “problema”. Anche se temo si tratti di una decisione dolorosa.
Lo spero tanto anche io