Provo una repulsione profonda per la felicità immotivata, per la gioia incondizionata per la vita. All’università ho conosciuto – si fa per dire – una ragazza, che per questione di privacy chiamerò Elettra. Perché elettrizza le mie ovaie. È una figlia di papà un po’ anomala, perché non si veste firmata, non cammina con le chiappe a ritmo, non tratta noi vestiti in felpa da poveri pezzenti. E detta così sembra da: wow, facciamoci amicizia! Errore. Innanzitutto i social network sono fonte di disagio, il suo profilo instagram è un tutt’ uno con il profilo personale della sua auto: e la foto al tramonto, e la foto in autolavaggio, e la foto sotto la neve, e il video in mezzo al traffico, e la foto degli interni, e la targa nemmeno oscurata perché tanto chi se ne frega. Per l’appunto, ha un’Audi. Ma andiamo oltre. Elettra ha un’energia spastica che si può percepire anche a dieci chilometri di distanza. Quando io sono in aula puntuale e lei sta ancora partendo da casa, nella periferia più inculata della provincia, io la sento. Sento che arriverà carica di vibrazioni positive, ed io sarò ancora incavolata perché a colazione mi si è rovesciato il caffè. Che poi, io non ho nessun problema con la gente felice. Il problema ce l’ho con la gente esageratamente felice. Elettra emana allegria spensierata ventiquattr’ore su ventiquattro, abbraccia la qualunque a mo’ di koala, ti stritola come se fossi un peluche, ti chiama da lontano e ti corre incontro come un cucciolo di cane, sembra una bambina di cinque anni nel corpo di una ventenne un po’ bassa. E questa cosa mi urta il sistema nervoso. Perché io alle otto del mattino ho ancora una palpebra mezza chiusa, il segno del cuscino in faccia, il trauma della mezz’ora di autobus ancora fresco, nessuna voglia di scrivere dieci pagine di appunti per ore, e magari sono pure nel periodo del ciclo mestruale e vorrei mangiarmi anche il tavolo. In tutto questo, lei piomba come un’Heidi qualunque saltellando a destra e a sinistra, urlando nel mio orecchio destro e abbracciando le trenta persone attorno a me. Capite i miei istinti omicidi? La mia voglia di prenderla a zainate sui denti? Che poi io mi domando pure come faccia ad essere sempre e dico SEMPRE felice. Tutti abbiamo dei momenti no, dei momenti in cui ci innervosiamo per una mosca che ronza o la punta della matita che si spezza, dei momenti in cui ci fa piangere anche la foto di una torta o il video di un gatto. Lei mai. Non l’ho mai vista nervosa, non l’ho mai vista triste, non l’ho mai vista nemmeno neutra. Certo, vive confinata in un angolo di paradiso della periferia, in una bella casa con piscina che profuma di soldi. Forse anch’io avrei la tendenza ad indossare un sorriso a quarantadue denti. Ma ci vuole un contegno. Sono arrivata al punto da non tollerare più nemmeno le sue foto sui social, perché mi sembra di sentirla ridere sguaiatamente anche dallo schermo. È un incubo. Mi irrita. Lo so che è un mio problema e che beata lei se è così lieta di vivere! Ma alle otto del mattino ho bisogno di vedere occhiaie, bronci e facce incarognite. Tra simili ci si intende, no? E non mi spiego come il suo umore non cambi mai. Sembra un manichino di Calzedonia che ha preso vita, perennemente con la stessa espressione e perennemente avvinghiata a qualcuno. Mi sembra un ibrido tra una cavalletta e una zanzara, il cui livello di fastidio è elevato al quadrato. Tra l’altro pare che ragioni come una quindicenne in età liceale, esalta i professori nullafacenti, i 30 regalati senza imparare niente, passa metà delle lezioni al cellulare, a fare acquisti online o stalkerare gente sui social. Ogni giorno mi ritrovo una foto nuova, delle aule della facoltà. Ma vi pare una cosa normale? Lo so bene dove ti trovi, ti sento, sei esattamente dietro di me (purtroppo)! E il bello è che catalizza l’attenzione di tutti. È una specie di oracolo. Ridono alle sue battute, applaudono alle sue avventure, urlano con lei, si abbracciano in un’orgia apocalittica. Oh, evidentemente agli altri fa piacere, buon per loro, se la tenessero pure. Ma mi lasciassero il mio silenzio e la mia pace interiore, perchè di vedere e sentire venti persone ammassate idolatrare ‘sta tizia, anche no.
Poi non lo so eh, magari sono l’unica al mondo che mal sopporta le accoglienze da matrimonio meridionale, le esternazioni di affetto anche per il palo della luce, l’iperattività a qualsiasi ora del giorno e della notte. Me ne sono allontanata da quando ero all’asilo, e me la devo ritrovare tra i piedi dopo vent’anni. Vorrei davvero capire, perché magari è solo ed esclusivamente un problema mio. Ma mi irrita, e se una cosa mi irrita mi irrita.
Irritante è il minimo… ma hai provato mai a chiederle ragione di simile adesione così entusiastica alla vita?Ma una vera ragione: non il banale la vita è bella, perchè questo lo sappiamo quasi tutti.
Mai chiesto, non ci tengo più di tanto hahah, secondo me sarebbe capace di rispondere proprio “la vita è bella”
Beata lei che è contenta.
Anche a me irrita l’entusiasmo a quei livelli 😅 e mi sembra finto… O magari è un buddha reuncarnato eh 😂
Anch’io non amo parlare appena sveglia 😅
Esatto, finto! Ci intendiamo 😅
Sì sì! 😄🔝
Se ti può consolare mi hai fatto divertire e risollevato l’umore con questa storia.
Beh almeno è divertente da raccontarsi 😅
Sei in buona compagnia, te lo assicuro! 😀
Meno male!
Povera Elettra, lei che ti vede sempre triste e demoralizzata e fa di tutto per tirarti su il morale, anche quanto non ne avrebbe voglia si spiccicata in faccia un bel sorriso e ti corre incontro…
😉
Eh lo so, che ingrata che sono…
😂
😂😂😂
La rubrica ‘Penny la tocca piano sul sociale’ mancava. Applausi.
Al netto dell’uso di cocaina, sono convinto che uno psicologo bravo possa trovare l’assenza nella sua vita che E. rielabora in manifestazioni di giubilo dissennato. In parole povere, avrà delle beghe anche lei come tutti noi comuni mortali ma dissimula bene.
Riguardo il tuo malumore -diciamo così-, prima delle 8 del mattino la legge dice che puoi cinghiare a piacere chiunque non sia depresso.
Hahaha piaciuta??
Allora ammiro la sua capacità di dissimulare, a me non riuscirebbe nemmeno prendendo lezioni… per le cinghiate, per ora evito reazioni vendicative e mi limito a grugnire 😂
Guarda, io ho un collega irritante che sta sempre ridendo e sorridendo con chiunque, e in ufficio (fortunatamente NON con me) canticchia e fischietta. Non sempre, ma spesso.
Per quanto lui sia “luminoso” e sempre positivo, alla fine ti sta sugli zebedei, perché… suvvia… non è possibile.
Certo, è bello essere felici, ma il troppo… non va bene.
Esatto! In qualunque situazione non è possibile, non è nemmeno umano bah
Tra l’altro ha avuto anche sfighe a casa, e nonostante tutto eccolo che fischietta “don’t worry be happy” nei corridoi.
Ah pure! Eh ma allora cuore di pietra nel vero senso del termine
No, mi sono spiegato male io.
Lui non è assolutamente un “cuore di pietra”, è solo perennemente positivo e “cuorcontento”.
Ah allora uguale a questa ragazza, nonostante le sfighe
Proprio così.
Ti rispondo così, con un aforisma un po’ generalista: chi sta male cerca di star bene, chi sta bene si ritrova a stare male.
Beh non fa una piega
Trovo persino strano che una persona del genere possa esistere 🙄
Ti assicuro che esistono, avevo un elemento del genere anche alle superiori in classe… stessa irritazione 😅