Greta Thumberg

Forse attirerò su di me le ire di molti. Ma in tutta sincerità, a me l’ambientalismo radicale di Greta Thumberg non convince per niente. Chi è Greta Thumberg? Una ragazzina di sedici anni, attivista svedese, figlia di un attore e una cantante d’opera, affetta dalla sindrome di Asperger, che provoca disturbi ossessivi-compulsivi, mutismo selettivo e il disturbo da deficit di attenzione/iperattività. Ma non è questo che mi lascia perplessa. Greta nasce come personaggio di protesta pacifica nel 2018, quando, al suo nono anno di scuola, ha deciso di sedersi per giorni davanti al Parlamento di Stoccolma, per manifestare contro le emissioni di anidride carbonica. Un gesto simbolico, un gesto dalla forte risonanza mediatica, alimentato dal fatto che fosse soltanto una ragazzina. Da quel gesto è nato il mito di Greta Thumberg, invitata al vertice delle Nazioni Unite, al Forum Economico Mondiale, al Parlamento Europeo, è stata ascoltata non più come una ragazzina in età scolastica, ma come una portatrice di insegnamenti e un esempio da seguire. Ma la domanda mi sorge spontanea. Avevamo bisogno di una Greta Thumberg che pronosticasse la fine del mondo, per capire che consumiamo troppa plastica? Per accorgerci dei cambiamenti climatici? Per renderci conto del buco nell’ozono? Serviva una Greta Thumberg per insegnarci a fare la raccolta differenziata? A muoverci più spesso in bicicletta? Ad accendere di meno il condizionatore? Me lo chiedo sul serio. Perché in effetti mi rispondo che sì, serviva una Greta Thumberg per farci prestare attenzione, per farci aprire gli occhi e sturare le orecchie, per convincerci ad ascoltare i paroloni sul clima e sul riscaldamento globale. Se al posto di Greta ci fosse stato un Tizio in giacca e cravatta, oggi non ne parlerebbe nessuno. È questo il nostro problema. Siamo attratti dai personaggi, come se fossero cartoni animati in tre dimensioni, diamo fiducia ai personaggi perché catturano la nostra attenzione, sono strani, diversi da tutti, e allora forse meritano di essere ascoltati. Ma a tutti gli effetti, Greta, classe 2003, cosa può sapere in più degli altri? Il mondo la segue, la ammira, la applaude, e tutte le persone che dietro di lei lavorano sul serio, studiano l’ambiente, compiono analisi scientifiche importanti, vengono sostanzialmente dimenticate. Perché non si chiamano Greta Thumberg, perché non sono ragazzini vegani che predicano il rispetto degli alberi, perché non sono personaggi ma soltanto persone. Non do la colpa a Greta, per questo. Lei è solo un anello di una lunga catena, uno strumento creato ad arte, forse con lungimiranza, forse cogliendo un’occasione, quella di una ragazzina seduta davanti al Parlamento per protestare contro i cambiamenti climatici. Non avrei niente in contrario se si limitasse ad essere la ragazzina della sua età, se le bastasse ricordarci come vivere al meglio, rispettando il pianeta Terra e proteggendo l’ambiente. Ma forse il gioco si sta spingendo troppo oltre. Con la traversata dell’Oceano Atlantico, ad esempio. Quindici giorni di viaggio a bordo dello yacht di Pierre Casiraghi, dotato di pannelli solari che portano le emissioni a zero, per partecipare al summit dell’Onu sul clima. Ho capito il messaggio. Davvero. Ma era necessario? Che messaggio può dare questo gesto a tutte quelle persone che la ascoltano e la acclamano? Persone comuni che vivono una vita comune, e che di certo non possono permettersi lo yatch a emissioni zero di Pierre Casiraghi. Greta ormai non è più la ragazzina seduta davanti al Parlamento, è diventata una pedina del sistema, finanziata dai poteri forti per lanciare accuse ai poteri forti. E onestamente, ho perso interesse in quello che ha da dire. Apprezzavo la sua onestà, la sua semplicità, il suo impegno pulito e schietto, ma non ritrovo più tutto questo in lei. Forse c’è, ma è nascosto dalle sovrastrutture che hanno deciso di montare attorno a lei, ridotta a personaggio di denuncia e spedita su yatch milionari in America, a urlare contro il presidente Trump. Non riesco più a prenderla sul serio. Quasi… mi irrita, perché penso quanto sia facile parlare da uno yatch lussuoso e ultratecnologico, attorniata dai personaggi più influenti del pianeta, consigliata, gestita e protetta da persone adulte. Perchè non attraversare l’oceano con le tre caravelle? Colombo ci era riuscito. Per di più a emissioni zero. Non voglio essere cattiva, ma vorrei che si tornasse a parlare di qualcosa di veramente concreto. Non di barche rivestite di pannelli solari, ma di quotidianità. Di alimentazione, di allevamento e agricoltura, di raccolta dei rifiuti, di come sostituire e riciclare la plastica, di quelle piccole accortezze che, se moltiplicate per la popolazione mondiale, potrebbero davvero cambiare qualcosa. In fondo Greta Thumberg è ancora un solido personaggio, e non vorrei che venisse sprecato per inutili dimostrazioni di potere. Del resto è semplice accusare l’intero genere umano di fregarsene dell’ambiente, certo, lo farei anch’io. Ma i miei genitori non mi hanno mai permesso di saltare giorni e giorni di scuola per scioperare. Brava Greta che si è costruita un’immagine idilliaca. Brava e fortunata, permettetemi. Ma sto perdendo di vista il suo reale intento di quei giorni.

Chiunque è liberissimo di dissentire da quanto ho scritto, perché fortunatamente viviamo in un paese libero e le opinioni le rispetto tutte, senza alcuna eccezione.

55 pensieri su “Greta Thumberg

  1. Grazie per questo post perché è attento, razionale, documentato e soprattutto ponderato. Condivido i tuoi pensieri e i tuoi timori (posso darti del tu) soprattutto perché prevedo che il passaggio di Greta Thumberg sarà come un brivido sulla schiena, poi nient’altro. Temo anche che questi movimenti d’opinione siano strumento duttile nelle mani di chi muove fili ben più complessi. Hai ragione su tutto: era necessaria Greta? Forse, ma non basterà; e vedere con puntualità cronometrica le pile dei suoi libri in libreria non aiuta a dissipare i dubbi su cosa vi sia dietro.
    Mi permetto solo di ricordare il saggio La sesta estinzione, di Elizabeth Kolbert, vincitrice del Premio Pulitzer, un testo che purtroppo passa sotto silenzio ma che non si fonda su istintività ed emotività ma su un’attenta ricerca scientifica. Ad ogni modo è importante che vi sia chi preme il pulsante della sirena, di tanto in tanto.

    • Grazie mille del commento, certo che puoi darmi del tu! Condivido i tuoi timori, il saggio non lo conoscevo (e ci si guarda bene dal pubblicizzarlo vedo) se si potesse unire l’operato di una come Greta alla conoscenza scientifica saremmo a cavallo… ma ad oggi siamo ben lontani da questo, oltretutto dubito anche che chi di dovere la ascolti davvero

      • L’ho letto “La sesta estinzione”. Un libro davvero approfondito e che permette di connettere fatti storico-geologici con l’attuale presente. Un viaggio davvero dettagliato! Prende in analisi intere specie estinte e inevitabilmente l’esistenza del fattore “tempo” in questo saggio diventa una ruota. Grazie per averlo citato

  2. Mi permetto solo di aggiungere una dimenticanza, che comunque già il post sottolineava: se è vero che fra 20 o 30 anni i combustibili fossili saranno esauriti, saremo pronti? In questi giorni si sta collaudando una navicella spaziale spinta da vele solari, sulla terra con cosa ci sposteremo?

  3. Abbiamo bisogno di Penny! È una ragazzina ma dice le cose come stanno. La sensibilizzazione sull’inquinamento è notevole ma ancora non basta.
    Se la Penny si incatena di fronte a Montecitorio, andrò a sostenerla 😏😏😏😍

  4. Macché contrario anzi a me non è mai piaciuta, così come non mi piacciono tutti quei lobotomizzati dalle mode che solo adesso sono caduti dal pero e che si sono accorti che… toh… il mondo è inquinato! Ma buongiorno cari sveglioni, dove eravate quando lo urlavano gli scienziati???

    Questa ragazzina è stata per i genitori (sopratutto la madre) una fenomenale macchina da soldi. Il libro scritto ha fruttato da solo più di 2 milioni di dollari senza contare tutto il merchandising dietro abilmente orchestrato e spenna gonzi, che a questo mondo a quanto pare non sono mai abbastanza.

    Ora l’ultima trovata del viaggio in America su una imbarcazione da gara “perché gli aerei inquinano”. Peccato che Casiraghi, il padrone della barca, abbia una società di elicotteri (mezzi notoriamente ecologici e assolutamente non inquinanti) che fanno centinaia di viaggi avanti e indietro durante l’anno, ma l’aereo è il cattivone di turno adesso quindi via in barca.

    Ci sarà un motivo perché gli chiamano gretini…

  5. Un’analisi corretta. Io apprezzo i giovani che spinti dal proprio entusiasmo cercano di far sentire la loro voce, anche solo per sensibilizzare. Spesso noi adulti guardiamo con sufficienza perché prevale la nostra parte cinica e disillusa. Greta può essere anche solo fonte di ispirazione per i suoi coetanei, non importa se non arriverà a fare la differenza,. Però è anche vero che ora il tutto sembra troppo un’operazione pubblicitaria, commerciale, la trovata della traversata non mi ha colpito positivamente. Peccato, poteva essere qualcosa di diverso

    • Esatto penso la stessa cosa, parlo da ragazza di poco più grande di lei, finché si trattava di esprimere idee, dire la propria, era apprezzabilissimo, ma con la trovata della traversata si è superato un limite… ai miei occhi ha perso credibilità

  6. Credo che di miti oggi se ne creino abbastanza e inutilmente. ben venga ogni voce che si alza dal coro, ma aspetta a noi restare con i piedi in terra.

  7. Non so Penny, sensibilizzare a che costo? Il fine giustifica i mezzi (a emissione zero)? Quanto è vero e quanto strumentalizzato?
    Greta ha il pregio, a 13 anni, di aver trovato la giusta via mediatica per risvegliare le coscienze, di contro mi sembra uno strumento fin troppo facilmente manipolabile. Urlare al mondo che stiamo sbagliando ha senso, lei questa sera era in barca nell’oceano per un ideale e io al jappo a sfondarmi di temaki.
    Greta 1
    J 0

    Fatte le dovute premesse, tutta questa mediaticità intorno ad una ragazzina di 13 anni mi fa scattare l’allarme ipocrisia, non credo alla tesi dei ‘poteri forti’ ma una spintarella verso -diciamo- una certa direzione, magari l’ha avuta.

    • Beh se ragioniamo sull’io, si potrebbero elencare infinite persone che erano a sfondarsi di temaki o pizza o che altro… ma vale di più che queste infinite persone gettino i rifiuti a dovere, limitino il consumo di plastica, al ristorante vadano in bicicletta, o vale di più il suo viaggio su una barca che nessuno si potrà mai permettere eccetto casiraghi? Riguardo la tesi dei poteri forti, non mi riferisco certo ai vertici più alti, ma qualcuno di molto furbo e molto ricco sa come muoverla

      • Sì, sono d’accordo, una parte che avevo scritto e poi rimosso riguardava proprio il fatto che ognuno di noi ha un compito importante. Sarebbe anche bello che tutti i Paesi rispettassero gli accordi sulla riduzione delle emissioni…

      • Eh allora poi, sarebbe un mondo idilliaco! Magari ci si rispettasse e si rispettasse il pianeta, il problema è che prevalgono gli interessi economici e/o politici,

      • Scusa ho inviato il commento a metà per errore 😅 dicevo, che sarebbe la soluzione a una marea di problemi, mi auguro che arrivi una generazione in grado di comprenderlo e imporlo

  8. Il problema è che noi guardiamo Greta, mentre invece dovremmo rivolgere le nostre attenzioni ai temi da lei portati.
    I danni ambientali ed ecologici che stiamo provocando sono gravissimi, e lei è solo una ragazzina che si è presa l’impegno di ricordarci quanto siamo sbagliando.

    • Certo questo è innegabile… ma non mi piace come è gestito il tutto, non credo basti e anzi, tirando la corda si rischia di ottenere l’effetto contrario.. bisognerebbe prendere gli esperti del settore uno per uno, dati alla mano far loro spiegare quanto stiamo sbagliando e quali conseguenze stiamo provocando…

      • Guarda che gli esperti hanno già detto tutto, rimanendo inascoltati.
        Protocolli disattesi, accordi procrastinati, decisioni inascoltate.
        Ed il mondo peggiora giorno dopo giorno.
        Fossero stati ascoltati non ci sarebbe stato bisogno della piccola Greta.

  9. Hai scritto un articolo molto bello. Complimenti. Non posso darti né ragione e neppure torto… perché non ho seguito quella bimba… perché penso sia manipolata… anche se sincera.
    Penso che servirà poco… qui a Lugano continuano, in certi posti, a consegnare sacchetti di plastica anche quando non è necessario… per esempio.
    Sarà positivo arrivare a non più adorare il “dio denaro”… allora per la nostra Madre Terra inizierà la ripresa.
    BUONA NOTTE.
    Quarc

    • Grazie mille davvero! È un tema difficilissimo, se vogliamo dirla tutta Greta stessa ha portato bottiglie di plastica sulla barca per fare la traversata… tutti noi utilizziamo la plastica, poi ci sono i cafoni che la buttano in giro o peggio in mare, ma li considero casi irrecuperabili e altamente nocivi per il mondo… il Dio denaro è dura che venga dimenticato, è il principale interesse di tanti che sono al potere, vedi il presidente del Bolsonaro che lascerebbe bruciare l’intera Amazzonia per i propri interessi economici… siamo al limite della follia

      • Cara giovane Ehipenny,

        Bolsonaro è un caso isolato che però dimostra quanto può essere mentecatto un governante. I nostri sono dei Professori!
        Il peggio lo possiamo vedere presso gli imprenditori.
        L’esempio, che ho accennato, viene dai magazzini Manor qui in Svizzera. Qualunque cosa tu comperi te la danno infilata in un sacchetto di plastica. Lo rifiuto, e dico anche perché: “Per fare un piacere a Madre Natura”… lo capiscono raramente.
        Continua così che sei giovane… io sono vecchio ma continuerò a dire la mia.
        Buon Pomeriggio.
        Quarc

      • Togliere la plastica dal commercio penso sia un’impresa titanica davvero, certo qualche problema in meno si avrebbe se le persone la usassero a modo, non bastassero rifiuti per strada, in mare o nell’indifferenziata… ma cambiare le mentalità di tutto il pianeta è ancora più titanica come impresa

      • Indispensabile non lo so, di sicuro fa parte della vita di tutti i giorni ed è alla base di moltissimi processi produttivi e di imballaggio. Si potrebbe sostituire? Io penso di sì, del resto la stessa plastica ha sostituito materiali prima utilizzati, solo che bisognerebbe scardinare un intero sistema economico per farlo… un riciclo adeguato sarebbe già un ottimo inizio

    • Io sarei perfettamente d’accordo, ma questa è purtroppo una prospettiva a lungo termine, impone di cambiare tutti i modi di produzione di imballaggio etc, e visto quanto tempo abbiamo impiegato per imparare una banale raccolta differenziata… certo delle leggi apposite aiuterebbero ma bisognerebbe essere pronti a fare un cambiamento

      • Personalmente fino a qualche anno fa andavo con le mie bottiglie di vetro alle casette dell’acqua. Poi ho smesso. Qualcuno sa dirmi perché? Ovviamente la paura che ha incusso su di me una contaminazione dell’ acqua, come è successo a Bresso, ha fatto si che abbandonassi questa pratica. A quanti altri è successa la stessa cosa?

      • Avrei reagito allo stesso modo, ovviamente una cosa del genere non possiamo fronteggiarla altrimenti… a casa mia usiamo le caraffe con i filtri per l’acqua del rubinetto, è una spesa, non si può negare, ma siamo tranquilli

  10. Io non ho i soldi per gli impianti ad osmosi. Il punto è proprio questo. L’acqua è vita/ la vita è un diritto di tutti. Le aziende che commerciano potrebbero riconvertire la plastica ad altro se ai lrogettisti e brevettisti fosse dato non solo un vero nullaosta ma controlli perché al giorno d’oggi, tutto è vendibile, ma poco è sano.

    • Eh lo so, sono d’accordo con te… su tante cose mancano quei controlli che potrebbero davvero cambiare le cose… anche l’ossigeno è un diritto di tutti, il mondo stesso lo è, ma tante volte non viene rispettato

      • Ci sono delle commissioni. Delle leggi. Alcune vengono prese in considerazione dal magistero come i reati minori che si compiono per sopravvivere ad un mondo che a causa invece delle non considerazioni dei reati più gravi, la gente commette. Dovrebbe essere piramidale il visual concept di tutto questo: elemento naturale~posso produrlo? Si (la commissione mi autorizza senza mettere in condizione le persone di avere danno)/ no (la commissione boccia il conflitto di interessi). Eh ma così si ferma l’economia. Allora si fa osservare la legge alla vecchietta che ruba il parmigiano.

      • Non le conosco da vicino, ma per assurdo ti faccio un esempio. A Bologna c’è un antico teatro romano protetto dalle belle arti, su cui avevano costruito e che ora è coperto da pannelli di vetro e chiuso a chiave anche al pubblico, nessuno può vederlo o intervenire per ristrutturarlo o esporlo. Mentre imprese sono libere di acquistare spazi verdi e costruirci sopra

      • Sono investitors quindi, corretto? Che quindi poi pretendono la proprietà. Se sbaglio dimmelo. Sarebbe carino che qualcuno finanziasse un progetto e poi lo lasciasse “libero” per tutti. Grazie per le informazioni, vorrei rimanere aggiornata su temi reali e in questa discussione è possibile farlo.

      • L’accademia delle belle arti è proprietaria di luoghi considerati patrimonio artistico e li proteggono impedendo ad altri di farne altri usi, solo che a volte tesori artistici finiscono per essere abbandonati per questioni burocratiche o altre beghe (vedi i negozi costruiti sopra il teatro che ti ho detto, che quando è stato scoperto hanno chiuso per via delle troppe spese che avrebbero dovuto sostenere per rifare i pavimenti)… risultato, quello è un angolo totalmente abbandonato e solo pochi bolognesi sanno di questo teatro

      • E’ non avere paura. È avere l’arroganza di dire ok non sono perfetta, ma non merito il male e la morte. È credere nel diritto di opinione, nella democrazia, nella giustizia che non si basa sul giustizierismo. E’ non farsi dire ladro da un ladro. Una giustizia che si basa sul peso delle cose giuste e quelle sproporzionalmente eccedenti con lo stile di vita che si ha. Accanirsi sui pochi che sono rimasti in questo paese e che pensano, volenti o nolenti a chi se la passa peggio, scambiare il nostro ambiente come sfogo personale, non aiuta per niente. Adesso, per esempio, io so di essere scomoda a dire queste cose, ma le dico, perché non è giusto che chi non ha rispetto per gli esseri umani mi dica come devo vivere.

      • Solo applausi e tanta stima, hai espresso perfettamente il concetto, io penso serva una svolta radicale che deve partire proprio dal dire le cose come stanno, è questo l’inizio

  11. Pingback: Greta Thumberg — Ilmondodelleparole – www.myplacegroup.com

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