Certa gente è proprio maleducata!

Lo avrete esclamato tutti almeno una volta. Se non lo avete fatto, siete sicuramente eremiti. Ecco, a me è capitato di pensarlo più volte durante sette miseri giorni al mare. Semplicemente stando ferma in spiaggia, rispettosa di tutti, sul mio lettino vicino al mio ombrellone. L’ho pensato quando la mia vicina ha invaso l’intera mia ombra con il suo sdraio, salvo poi sdraiarsi al sole con il telo sulla sabbia. L’ho pensato quando la famigliola di sei individui davanti a me ha divelto due ombrelloni per inclinarli e avere più ombra. L’ho pensato quando un ragazzo accanto a me ha fatto partire a tutto volume la musica e ha disturbato la quiete per un’ora. L’ho pensato quando un gruppo di persone mi ha chiesto di scattare loro una foto, e non ho ricevuto nemmeno un grazie. L’ho pensato quando la negoziante mi ha fatta aspettare dieci minuti perché doveva finire di chiacchierare con la cliente compaesana. L’ho pensato quando sono stata mandata letteralmente a fanculo per non essermi spostata abbastanza celermente sul bordo della strada, in un parcheggio preso d’assalto nella totale anarchia.

L’ho pensato osservando lo sporco delle spiagge, luoghi paradisiaci contaminati da bottiglie di vetro vuote, cartacce buttate a terra, sigarette spente nella sabbia. L’ho pensato quando ho ritrovato addirittura una tazzina di ceramica immersa nella sabbia, sotto l’ombrellone, con il marchio del bar: riportarla indietro costava troppa fatica? L’ho pensato quando durante un giro in barca nelle acque cristalline della Calabria ho trovato pezzi di plastica, confezioni vuote, cottonfioc, bicchieri buttati in mare senza alcun ritegno. L’ho pensato anche passeggiando per strada, costretta a scansare escrementi di cani, bicchieri ancora pieni appoggiati sulle scale, sacchetti della spazzatura gettati contro i muri, a deturpare un bellissimo paese che meriterebbe di più.

L’ho pensato osservando i bambini, esserini digitali che tra le mani non stringono più paletta e secchiello, ma i cellulari abnormi dei genitori. Un bimbo è stato lasciato da solo sotto l’ombrellone, accanto a me, e per una buona oretta è rimasto fermo con gli occhi fissi sullo schermo, con un video in riproduzione, mentre i genitori erano chissà dove a farsi un bagno. Una bimba dietro di me ha invece iniziato a fare i capricci, e ha lanciato la sabbia a manciate sulla testa mia e di mia madre senza ricevere un rimprovero. Dall’altro lato della spiaggia uno scricciolo di cinque anni si rivolgeva così a suo padre: “spostati, fammi sedere”. Un altro bambino, durante il bagno in mare, ha urlato ai suoi genitori “sto facendo la cacca!”, e a pochi centimetri dal naso mi sono ritrovata i suoi escrementi senza che nessuno muovesse un solo dito. E come cresceranno questi bambini, che già oggi vivono immersi nelle realtà virtuali, liberi di estraniarsi, incapaci di giocare in gruppo, privi di un’educazione civile? Mi spaventa vederli così, abbandonati a sè stessi, vittime inconsapevoli di genitori che si dimenticano di essere tali.

E allora esclamo che certa gente è proprio maleducata, lo esclamo più volte in una sola giornata, sempre più fiera di essere cresciuta in una buona famiglia e di aver ricevuto una degna educazione. Fiera di aver raccolto lo sporco dalla spiaggia e aver gettato tutto nei bidoni della raccolta differenziata, fiera di aver sempre rispettato la quiete altrui indossando gli auricolari per ascoltare la musica, fiera di aver sempre attraversato la strada sulle strisce pedonali, fiera di aver sempre atteso il mio turno con rispetto e senza protestare, fiera di essere a volte fin troppo corretta, ma del resto ho preso tutto da mio padre. Lui che non approfitta nemmeno dell’ombra dell’ombrellone vicino quando questo è vuoto.

29 pensieri su “Certa gente è proprio maleducata!

  1. Non è maleducata, è proprio testa di cazzo! Lì i neuroni non hanno mai fatto una sinapsi degna di nota e i risultati si vedono ovunque data l’abbondanza di deficienti in ogni dove.

  2. La cosa che più mi rattrista è che probabilmente il ragazzo con la musica alta si sarà lamentato della tazzina di caffé, quello della tazzina si sarà lamentato dell’ombrellone divelto e via discorrendo.
    “La tua libertà finisce dove inizia quella degli altri”, sarà retorica ma mia nonna -pur avendo studiato poco- aveva dei princìpi sani.

    • Sarà retorica ma sarebbe una regola basilare per una civile convivenza, cosa che chiaramente è ben lontana dell’esistere… comunque ho visto indignazione solo per la plastica in mare, amara consolazione

  3. Chi da noia alla Penny, si becca l’ira di Pennone 😂😂😂😂💘

    Ah mettila così cara Penny, oggi chi ha le buone maniere viene visto come un alieno.😂😂😂😂😂

  4. Bisognerebbe mettere telecamere ovunque o forze dell’ordine ovunque, e “bastonare” chi sgarra, perché non se ne può più.
    Io sarei cattivissimo nel multare tutti coloro che inquinano e sporcano.

    • Lo penso anch’io, almeno per risolvere il problema sulla “terraferma”… ma moltissimi se non la maggioranza sono anche i proprietari di barche e yatch, che gettano i loro rifiuti in mare, quelli come li prendi? Certo si potrebbero far fare dei controlli a guardie costiere e polizie, ma è molto più dura

  5. Io non mi rassegno, e mi faccio il fegato marcio, specie quando confronto la civiltà di certe nazioni con la nostra. Ho visto bambini della scuola materna (3-5 anni) visitare compostamente un museo in Danimarca, mentre ho visto ragazzini della solita comitiva italiana urlare scompostamente all’Alpenzoo di Innsbruck dove si pregava di rispettare la cova di alcune specie di uccelli (cartelli anche in italiano). Non so che dire, l’educazione scarseggia sempre più. Fiera di averla insegnata ai miei figli, e che sia stata trasmessa a mia nipote.

    • Fiera io di averla ricevuta, e mi dispiaccio per chi non saprà mai cosa sia… a volte mi chiedo a che serva mettere al mondo dei figli per poi non dare loro nemmeno delle linee guida, un aiuto, una mano nella crescita

  6. Quando andavo al mare con mia figlia (mai in agosto) mi facevo portare ombrellone e lettino fuori dalla ressa degli altri ombrelloni, quasi sulla battigia e stavo proprio bene lontano da tutti.

  7. Che gli italiani siano, nel complesso, un popolo maleducato e indifferente alle più basilari regole del vivere civile è un dato di fatto. Da quando inizia a camminare un italiano romperà le scatole al prossimo, perfezionando questo tratto genetico man mano che apprende l’uso della parola. Si può solo accettare la cosa o litigare ogni giorno.

    Mi trovo meno d’accordo sul discorso bambini e tecnologia. Oggi la tecnologia fa parte della vita a un livello così profondo che non se ne può più fare a meno. E se anche trovo nauseanti quei genitori che mollano i figli davanti a un telefono per tenerli buoni, ritengo che bisognerebbe insegnare ai bambini, anche piccoli, l’uso corretto della tecnologia. Appellarsi a una concezione romantica del “una volta i giochi erano veri” o “si socializzava di più e meglio” o cose simili non ha senso. Oggi il mondo non è più quello, la società non è più quella. Oggi l’educazione dei bambini risponde a sfide completamente differenti da quelle che avevamo noi trenta o trentacinque anni fa (io ho 42 anni).
    Cambia il mondo e deve cambiare anche il modo di educare i figli, fermo restando che il rispetto per il prossimo e per l’ambiente sono sempre tra le cose più importanti da insegnare.

    • Sul primo punto mi trovo d’accordo, sul secondo faccio fatica a convincermi, e parlo con soli 20 anni di età sulle spalle quindi non posso nemmeno appellarmi a chissà quale mondo diverso… la realtà è che la tecnologia ha invaso ogni angolo e in tempi brevissimi, sono d’accordo che serva un’educazione adeguata ma gli esempi che ho sotto gli occhi tutti i giorni non sempre mi piacciono… non parlo di migliore o peggiore, dico solo che si dovrebbe trovare una via di mezzo, certo che la tecnologia può e deve far parte della vita dei bambini, ma non li si aiuta lasciando che si isolino da tutto il resto, socializzare non è questione di tecnologia o non tecnologia, socializzare è importante per la crescita e per la vita, io quei bambini li ho visti muti e fermi per ore intere, addirittura durante i pasti, è un’esagerazione

      • Sì, è anche il mio pensiero. Oggi ci sarebbe bisogno di un’educazione all’uso della tecnologia, soprattutto legata a internet e a tutto quello che comprende. E dovrebbero esistere dei corsi anche per gli adulti 🙂

  8. io non so più che dire sull’argomento. Se la gente non è educata, la si deve educare. Come? Con l’unica cosa che la tocca veramente: i soldi!
    Fiumi di multe e vedi come alcune regole le impara velocemente!

    • Eh sono d’accordo anch’io, ma in fondo mi chiedo: risolvono davvero? Fanno un sacco di multe per eccesso di velocità guida in stato di ebbrezza e via dicendo, ma le persone continuano a farlo

  9. Avvilente quello che scrivi, ma purtroppo molto vero. E siccome non è una cosa recentissima, ormai ci sono adolescenti (e non solo bambini) che sembrano ignorare totalmente la presenza di altre persone intorno, il minimo senso civico, la più modesta attenzione. Chiusi nei loro bisogni e desideri, guai a non assolverli. Avranno vita dura, ma anche noi nel frattempo

    • Eh certo, ma rassegnamoci che gran parte di quelli che oggi sono bambini, domani saranno adolescenti indisciplinati… e non mi sento nemmeno di dare la colpa soltanto a loro, perché vedendo genitori muti davanti al proprio figlio con i piedi sul tavolo del pranzo e il cellulare in mano… sai, mi lascia un po’ allibita

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