E così ci ha lasciati. Ormai non si avevano più notizie da tempo, Andrea Camilleri non si è più ripreso dal malore che lo ha lentamente condannato ad abbandonare questo mondo. Chiunque direbbe che fosse troppo presto. Ma aveva 93 anni, e ci ha già lasciato davvero tanto. Camilleri è stato scrittore, sceneggiatore, regista, drammaturgo e insegnante, un uomo dalle mille sorprese e dalle tante capacità artistiche, che ha dedicato gran parte della propria vita a questo. Camilleri è stato il creatore del personaggio di Salvo Montalbano, il commissario di Vigata che tutta l’Italia ha conosciuto, prima dai romanzi e poi dalla trasposizione in una serie televisiva. Ecco, io l’ho conosciuto così, l’ho conosciuto per quelle due ore di puntate da cui traspariva il genio di Camilleri, la cura nel creare i suoi personaggi, l’attenzione nel progettare una trama intricata e sempre diversa, e quei pochi minuti prima della sigla iniziale in cui era lui stesso a presentarci la storia, sua creatura, scrutando a fondo la mente di Montalbano. Non ho mai letto i romanzi, ci ho provato, ma il dialetto mi ha fatta desistere. Chissà, forse potrei riprovarci…
E’ inevitabile desiderare che certe persone non se ne vadano mai. In fondo “se ne vanno sempre i migliori”, non si dice così? Andrea Camilleri era un uomo di profonda cultura, un pittore del nostro Paese anche nelle sue macchie più oscure, sostenitore della verità, anche quella più dura. Era un uomo che in tanti hanno stimato, ammirato, ringraziato, per i valori che è stato capace di trasmettere. Non è un caso se tutti stanno piangendo silenziosamente la sua morte. E’ come se un poco fossero morti tutti i suoi personaggi, perché lui viveva anche in loro, dando voce ai loro pensieri e alle loro personalità più profonde. E non è mai mancato nel protagonista per eccellenza, il commissario Montalbano, il rispetto per il prossimo, il senso di giustizia, la fiducia nella possibilità di cambiare le cose. Uno scrittore comunica così, nelle righe delle proprie pagine, per chi vuole leggere e non solo scorrere gli occhi da una lettera all’altra, e quello che ci lascia sono una moltitudine di libri divenuti best-sellers, ma che contengono quello che è il suo messaggio di vita. Ecco perché so per certo di non conoscere del tutto Camilleri. Non basta un’ottima serie televisiva, che ha avuto il merito di trasformare Montalbano in un simbolo della Sicilia, dei romanzi gialli, dei dialetti locali, della lotta alla malavita, non basta una serie televisiva, perché senza la penna schietta e sincera di Camilleri non ci sarebbe stato nulla.
Ho visitato i luoghi in cui “Il commissario Montalbano” è stato girato, e ho trovato spiagge prese d’assalto, strade fotografate come simboli, porte d’ingresso sotto cui scattarsi un selfie di gruppo. Forse Camilleri non avrebbe voluto questo, ma Luca Zingaretti è stato capace di indossare i panni di un personaggio divenuto celebre in un attimo, e non ha mai smesso di dedicarsi a lui, camminando a fianco della penna creatrice dello scrittore. Così ho deciso di lasciarvi qui sotto il suo saluto, il saluto di un uomo che ha conosciuto Andrea Camilleri, che ha portato il nome del suo personaggio più famoso, che ha dato vita a quello che prima era soltanto un nome tra le pagine dei suoi romanzi, che ha reso possibile unire generazioni lontane davanti allo schermo, perché il commissario Montalbano in fondo piace a tutti. E tutti hanno potuto ascoltare la sua parola, la sua verità.
E alla fine mi hai spiazzato ancora una volta e ci hai lasciato. Nonostante le notizie sempre più tragiche, ho sperato fino all’ultimo che aprissi gli occhi e ci apostrofassi con una delle tue frasi, tutte da ascoltare, tutte da conservare.
E invece è arrivato il momento di ricordare. Di cercare le parole per spiegare chi sarà per sempre per me Andrea Camilleri. Un Maestro prima di tutto, un uomo fedele al suo pensiero sempre leale, sempre dalla parte della verita’ che ha raccontato tutti noi e il nostro paese.
Mancherai. È inevitabile, è doveroso. Per la tua statura artistica, culturale, intellettuale e soprattutto umana.
Le tue parole resteranno sempre con la stessa semplicità e con l’immensa generosità e saggezza con cui le hai condivise, da mente libera e superba quale sei.
Ma soprattutto mancherai a me perché in tutti questi anni meravigliosi in cui ho incrociato la mia vita con quella del commissario, mi sei stato amico. Ho avuto la strana sensazione che bastasse un tuo tratto di penna a cambiare la mia vita.
Ho vissuto accanto a te, nel tuo mondo, quello che avevi creato, quello che ti apparteneva perché uno scrittore non può che riportare se stesso nelle cose che scrive. E ho imparato tantissimo. Il rispetto per le persone, tutte, per se stessi, e per le persone deboli. Perchè il tuo commissario è così che la pensa.
A volerti bene no. Quello già sapevo farlo dai tempi dell’accademia, quando non ci trattavi da allievi, ma piuttosto da colleghi. Ho imparato che il valore delle persone non c’entra nulla con quello che guadagnano, con le posizioni che ricoprono, con i titoli che adornano il loro cognome: le persone si valutano per quello che sono.
Adesso te ne vai e mi lasci con un senso incolmabile di vuoto, ma so che ogni volta che dirò, anche da solo, nella mia testa, “Montalbano sono!” dovunque te ne sia andato sorriderai sornione, magari fumandoti una sigaretta e facendomi l’occhiolino in segno di intesa, come l’ultima volta che ci siamo visti a Siracusa.
Addio maestro e amico, la terra ti sia lieve! Tuo Luca
Eccellente articolo Penny e parlo da siculo. 😃😃😃💘😍
Camilleri? Artista, punto.
Grazie mille! Il parere di un siculo vale doppio 😅
Un doppio Penny, con ghiaccio…grazie! 😀
Stupendo articolo,bravissima hai saputo cogliere quello anch’io provo.👏👏👏👏👏😘
Grazie di cuore! 😘
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