Quando la sentenza supera l’immaginazione

Due giorni fa abbiamo parlato tutti della Donna, dei suoi diritti, delle opportunità che deve avere, dei meriti che le vanno riconosciuti, della sua importanza nella società, anche quando viene dimenticata. Sono passati due giorni soltanto, ma evidentemente le menti si sono annebbiate in fretta. Leggo una notizia sconcertante, una sentenza emessa da tre giudici donne riguardante un fatto accaduto quattro anni fa. Una giovane di origini peruviane frequentava una scuola serale di Ancona, ed una sera si ritrova con alcuni compagni a bere un paio di birre dopo le lezioni. Complice l’alcol, si apparta con uno dei ragazzi e subisce uno stupro. Dopo quattro anni di processo, la sentenza letta in aula è stata una coltellata ancora più grave: la ragazza sembrava un maschio, non è uno stupro.

La ragazza neppure piaceva, tanto da averne registrato il numero di cellulare sul proprio telefonino con il nominativo “Vikingo”, con allusione a una personalità tutt’altro che femminile quanto piuttosto mascolina. […] come la fotografia presente nel fascicolo processuale appare confermare“.

È terrificante leggere parole del genere, in un luogo che dovrebbe diffondere la giustizia dove è mancata, dovrebbe punire i colpevoli e proteggere gli indifesi, dovrebbe essere un esempio per la società intera. E invece c’è soltanto da indignarsi, sperando che serva a qualcosa. Quella ragazza è stata umiliata da chi avrebbe dovuto aiutarla, difenderla, ridarle quella dignità che lo stupro aveva distrutto. Tre donne che avrebbero potuto essere loro stesse vittime, invece che mostrare solidarietà e comprensione hanno preferito offendere, insabbiare, gettare benzina su un fuoco che sta bruciando da quattro anni. Ed io mi chiedo con qualche cuore e quale cervello si possa anche solo pensare certe cose. Quella giornata internazionale della Donna, quelle belle parole, quei bei discorsi, quei propositi che dopo due giorni sono già diventati cenere… Quando cambierà finalmente qualcosa? Perché se nemmeno le stesse Donne difendono i propri diritti, se nemmeno le stesse Donne si dimostrano unite, se nemmeno quelle stesse Donne lasciano a terra i coltelli e si porgono la mano, chi lo può fare il primo passo verso il futuro?

Io continuo a sperare…

15 pensieri su “Quando la sentenza supera l’immaginazione

  1. Orribile. Ecco perché tutti i proclami dell’ otto marzo mi lasciano indifferenti. Ecco perché mi è venuto solo da scrivere una poesia. La pubblicherò più in là. Un abbraccio cara Penny. Isabella

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