Ebbene sì, 2019

Caro anno nuovo,

Sei come il bambino nuovo che viene presentato alla classe di scuola, tutti ti osserviamo con gli occhi a palla per sapere quali sorprese avrai portato con te, ma al tempo stesso abbiamo timore perché potresti anche essere stronzo. Ti chiedo soltanto di rivelarti con calma, e di essere buono con tutti noi. Sono passati anni che hanno lasciato ferite, ci hanno tolto fiducia, ci hanno fatti piangere a terra. Nessuno ti chiede di cambiare il mondo, di renderci tutti ricchi e con le pance piene. Ti chiediamo solo di regalarci qualche gioia ogni tanto, qualche regalo che sembra piovuto dal cielo, qualche bel momento da raccontare ai figli e ai nipoti. Ti sembra tanto?

Ora te ne stai sulla porta con le braccia dietro la schiena, ed è giusto, in fondo è il tuo primo giorno qui, non ci conosci, non sai cosa ti aspetta o come funzioni questa enorme scuola. Ma sappi che ci sarà chi ti odierà, chi ti insulterà, chi vorrà sbarazzarsi di te in fretta, chi dirà che hai portato solo cose brutte, ma tu non ascoltare quei bulli capaci solo a parlare. Siamo noi che dobbiamo fare il primo passo verso di te. Ti sto tendendo la mano per questo, perché so che con te questa enorme classe potrebbe cambiare. Potremmo andare d’amore e d’accordo, essere amici, inseguire gli stessi obiettivi, e magari raggiungerli insieme.

Non devi temere il tempo, quei 365 giorni che ci aspettano passano in fretta, fidati. Passano talmente in fretta che arriva Natale prima ancora di capire che è iniziato l’avvento. Ormai succede sempre, ma tu non sei abituato, tu sei nuovo qui. Ti do il mio benvenuto personalmente, ti chiedo scusa se alcuni nemmeno ti guardano, o se oggi ti stringono la mano e domani ti volteranno le spalle, ti prenderanno in giro o ti malediranno. È che… Non tutti credono in te. Non tutti credono negli estranei. Devi solo darci del tempo. Vedrai che tra un mesetto nessuno sbaglierà più a scrivere la data sui fogli, nessuno rimpiangerà l’anno appena concluso, nessuno dirà che non hai portato nulla di buono. Io mi fido di te, so che possiamo andare d’accordo, basta volerlo.

Sarebbe bello e più facile se tutti collaborassero in pace, ma vedi? Ognuno sta con il capo chino sul cellulare, a dispensare auguri a dei numeri di cui a mala pena ricorda il volto. Ha brindato a mezzanotte, e subito è corso a fingere di sapere come sarai tu. Il problema è che nessuno lo può dire. Tu non ti sei nemmeno presentato, non ci hai detto niente di te, te ne stai ancora sulla porta in attesa di fare un primo passo. E allora ti invito solo ad entrare. Ti aspetto, anno nuovo, 2019, per vivere con te i prossimi dodici mesi. Ti aspetto per invecchiare fianco a fianco. Ti aspetto per regalarci tempo l’un l’altro, e veder arrivare il Natale prima di aver capito che è iniziato l’Avvento.

Benvenuto, 2019, prego, entra!

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