Ricambio generazionale dei blog … e compleanno virtuale

Mi sono iscritta a giugno del 2014. Sono passati quattro anni da quella mia adolescenziale idea di raccontarvi chi sono, cosa sono, cosa faccio nella mia semplice vita. Quattro anni in cui, tra alti e bassi, ho continuato a scrivere per questo pubblico virtuale, ricevendo qualche stellina quotidiana, qualche commento, qualche immagine di risposta. Non ho fama di successo, non mi serve esser conosciuta nel mondo, e nemmeno in tutta Italia o nella mia regione. Diventerò economista al termine di questa laurea triennale, e forse proprio per questo sono attenta ai numeri, alle statistiche, alle medie dei grafici. Ricevo in media una trentina di stelline a post, mentre gli indicatori mi ricordano i mille iscritti al mio blog. Da economista quale sono, vado a ricercare le cause di tanti seguaci silenziosi ed invisibili che pur rimangono, con nome e cognome, nel mio piccolo mondo privato. Ho deciso di scorrere tutti i blog che seguivo io, da quattro anni a questa parte, per ricordarmi di quanti mi hanno sostenuta agli inizi del mio percorso, facendomi trovare quella fiducia che a volte mi mancava. E sapete che cosa ho scoperto? Che in tanti, tantissimi sono scomparsi da qui, hanno chiuso il blog, o semplicemente hanno smesso di scrivere, e l’ultima data risale a un anno o due fa. E’ strano, quasi malinconico pensarlo. Ho iniziato in compagnia di una cerchia di affezionati, e di questi affezionati ne rimangono pochi, talmente pochi da contarsi forse sulle dita di due mani. Non è mania di protagonismo, è che un poco mi mancano, un poco ci conoscevamo, dagli scritti reciproci, e qualcuno mi ha lasciato dei ricordi indelebili, delle parole che ancora oggi ho bene in mente, delle abitudini che probabilmente avevo dimenticato, ma che mi sono tornate alla memoria rileggendo i nomi di chi ha abbandonato il proprio blog. Pensavo che sarebbe rimasto tutto uguale, per sempre. Pensavo che avrei continuato il mio viaggio con le stesse persone, e che al massimo sarebbero semplicemente aumentate. Invece giorno dopo giorno hanno smesso di leggere e di scrivere. E’ cambiato il mio modo di scrivere, il mondo reale che affronto, le opinioni che diffondo, le esperienze che condivido, è cambiata la mia voglia di scrivere, sono cambiati miei sogni e la mia idea del futuro, e non me ne sono mai accorta così chiaramente come in questo ultimo anno di cambiamenti epocali. Epocali per me, ovviamente. Epocali come una virgola spostata di un carattere, una maiuscola mancante, un punto e a capo. L’università, il nuovo ambiente, gli addii silenziosi, gli arrivederci, il mio forzato dovermi abituare alle persone che vanno e vengono, perché il tempo si è ridotto ad una pagina sottile di un libro, è stato tutto immediato e naturale, come un anfibio che dalla terra ferma comincia a nuotare. Non rinnego niente di ciò che è stato, e nemmeno gli albori di questo mio blog, che quattro anni fa è nato come un gioco, impaurito nel raccontare della mia vita, e che preferiva riportare citazioni di qualche personaggio famoso seguite dai miei pensieri sconnessi. Non ho cancellato niente, conto più di tremilacinquecento post pubblicati e un centinaio di bozze ancora in attesa, in fila con il numerino. Dimenticanze a parte, ho cercato di regalarvi qualche parola ogni giorno, perfino sotto esame, in vacanza ad agosto, o i giorni di Capodanno e Natale. Quattro anni forse non sono niente, e magari arriverà il momento in cui dirò addio al mio mondodelleparole, perché avevo quindici anni e sognavo di fare la giornalista, poi sono cresciuta e mi sono iscritta all’università di economia. Dicevo, quattro anni forse non sono niente, ma per me, che ho raccolto anche i dati più insignificanti delle mie giornate, le battaglie interiori che ho superato, le mie fobie, il mio carattere complicato ed in continua evoluzione, per me che ho lasciato sulle pagine bianche tutto questo, è una magia rileggere la mia storia, come fosse il resoconto della vita di qualcun altro. Ritrovo perfino i commenti di quei blog oggi scomparsi, quelli che mi facevano sorridere, e che non credevo sarebbero mai arrivati per me. Ritrovo le condivisioni, i link che mi sono stati mandati, i Tag a cui ho partecipato, le giornate speciali a cui dedicavo parole speciali, le dediche dei più affezionati, le collaborazioni, i due premi letterari che ho vinto grazie a due post pubblicati qui: un mondo di roba. Quattro anni che sono volati, com’era previsto. Mi avevano avvertita che sarebbero stati gli anni più veloci, più ricchi e più importanti, e paradossalmente la mia paura di perderli mi ha fatto scrivere più che in qualsiasi altro momento, mi ha fatto affezionare al blog e a questa mia passione che non è mai svanita, nonostante l’ispirazione ogni tanto manchi e ogni tanto esploda. E’ fuori moda, scrivere. Del mio blog non lo sa nessuno, tranne i miei genitori e la mia più cara amica. Soltanto questa amica sa come trovarmi, anche se le feci promettere di non sbirciare mai senza il mio permesso: le avrei mandato io qualche testo da me scritto. E’ sciocco, lo so. Sono fiera di quello che faccio, mi piace quello che scrivo, forse più di tutti gli altri, perché è un mondo di roba, ma di roba totalmente mia. Ma non lo racconto mai a nessuno. E’ una proprietà privata ed inviolabile, concedo l’accesso solamente alle persone che mi possono capire. E’ da quattro anni che ne trovo, e che da un giorno all’altro scompaiono e ricompaiono, un po’ come nel mio mondo reale, fatto di assenze, ricordi e nuove conoscenze. Ma non riesco a immaginare la mia vita senza il mio blog, un diario che ho protetto come un’anima, e su cui ho lavorato senza sosta insieme a me stessa, non riesco a immaginare di non trasmettere più qualche pensiero, qualche racconto di vita vissuta, qualche lezione imparata, qualche libro letto o film visto, qualche lettera per le persone a cui non ho il coraggio di parlare, non riesco a immaginare di rinunciare a quattro anni di storia. Io resto. Volevo solo dirvelo, nel giorno del compleanno di Ehipenny, divenuta ormai Penny per la maggior parte dei miei seguaci. Volevo dirvi che nonostante i blog siano una realtà da custodire, che richiede impegno, affezione, amore, io sono ancora piena di tutto questo e non ho intenzione di abbandonare la scrittura. Forse un giorno mi perderò a raccontare degli aspetti macroeconomici del mondo, e qualcuno invocherà a gran voce i tempi in cui scrivevo una mole immensa di poesie d’amore. Ma questo è il bello: che si cambia. E in quattro anni io me ne sono accorta, perché a differenza di tutti i miei coetanei io ho scritto di me, e posso guardarmi indietro con una luce più chiara ed un occhio più critico. Forse un giorno, chissà quando, mi servirà. O forse semplicemente sarà un’avventura giovanile da raccontare ai miei figli, per dire loro di seguire sempre le loro passioni fino in fondo, anche da soli, se necessario, perché è da ammettere che ci sono cose che capiamo e amiamo soltanto noi.

Buon compleanno a me, Penny. E che seguano altri trecentosessantacinque giorni di parole.

19 pensieri su “Ricambio generazionale dei blog … e compleanno virtuale

  1. Purtroppo pure io ho perso molti seguaci nel corso degli anni, ed alcuni mi mancano davvero tanto. Pur avendo un’età ormai “molto” adulta ( sono infatti nonna), ti seguo sempre volentieri, perché hai pensieri ed idee davveriìo interessanti. Un abbraccio, e continua così. ❤ Loredana

    • Mi fa piacere davvero! Quando ho aperto il blog avevo previsto che avrei interagito con persone di qualsiasi età, e credo sia un grande punto di forza.. sono felice anche io di seguirti 😘

  2. Anche a me dispiace rendermi conto dei blog che mi hanno accompagnato e che ora hanno chiuso in modo più o meno definitivo.
    E di coloro con i quali mi piaceva fare un commento o anche solo un saluto.
    Io continuo… complimenti Penny

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