La vostra biancheria intima?
Si, lo so. Immagino cosa penserete. Che sono diventata matta. Ma la domanda mi è stata posta da un certo Ade, affezionato seguace del blog, e non potevo non rispondere. La mia biancheria intima si compone di reggiseni, mutande, calzettini. -Ini perché anche d’inverno sono solita indossare quelli che non superano la noccetta della caviglia, i cosiddetti fantasmini che scompaiono nei meandri delle scarpe e si arrotolano sotto il tallone. Sono quei calzini che ho sempre rubato a mio padre dall’armadio, al punto che me ne ritrovo dieci tutti uguali, bianchi e un po’ grigini sotto, perché la lavatrice non fa miracolo. Sarà che è una specie di vendetta contro quei calzetti che mia madre comprava quando ero piccola: lunghi fino al ginocchio, color evidenziatore, a righe, a pois, con i brillantini, con i fiocchetti, con delle girandole incastonate sopra, con dei pupazzini incastonati sopra. Vano il tentativo di nasconderli, ve lo posso assicurare. Per quanto riguarda i reggiseni, c’è da specificare che fortunatamente me li compro da sola. Nel periodo in cui mia madre interveniva nel mio shopping, era una tragedia: mi ritrovavo con certi pezzi di stoffa invisibili e larghi, con le spalline che cadevano fino al gomito, con un’orrenda visuale sotto le magliette che pareva una fasciatura. Una situazione drammatica. Poi sono scesa sul ring, e ho vinto i reggiseni imbottiti. Ecco, non ne compro da un po’, precisamente da un trauma dell’estate scorsa: vado a pagarne due, covinta che ci sia la promozione 2×1, ma la commessa con un ghigno mi spara una quarantina d’euro, che ovviamente non ho. Panico. Chiedo notizie della promozione, e nel mentre conto i due centesimi nel portafoglio sperando si trasformino in banconote. “Tesoro, la promozione riguarda solo i reggiseni fatti dello stesso materiale”. Beh ma certo, perché quelli che ho preso io sono uno di plastica e uno di alluminio. Nello stesso giorno sono capitata anche allo spaccio di Calzedonia, e ho deciso di porre rimedio al mio bisogno di reggiseni. Peccato che nella fretta ho comprato un coso, che non posso definire in altra maniera se non coso, bianco e senza spalline, rigido, duro, come se avesse dentro del fil di ferro fossilizzato in quella posizione, che quando lo metti preme sullo sterno e ti lascia un solco che pare il foro di un proiettile. Ma cosa mi salta in mente a me! Le mutande sono sempre state la mia croce. Perché mia madre si ostinava a comprarmi i mutandoni giganti, quelli che arrivavano sopra l’ombelico, tipo i pannoloni dei neonati. E per di più, colorate. Una vergogna. Il passo successivo sono stati i mutandoni bianchi: già meglio. Anche se parevano fatte di carta velina, si bucavano ai lati soltanto sfiorandole. Infine mia zia mi ha regalato un set di una quindicina di mutande, tutte rigorosamente nere, e meno male che lei mi capisce! Io indosso praticamente solo cose nere, mutande comprese. Anche a Capodanno, mi rifiuto di indossare mutande rosso semaforo che si intravedono da chilometri di distanza, sotto uno strato di pantaloni scuri e grossi come tappeti. E poi le mutande nere si confondono. Per chi indossa le pantacalze trecento giorni l’anno, con qualsiasi stagione o temperatura, ma rigorosamente nere, le mutande devono nascondersi. In ogni caso, questa estate farò shopping di biancheria intima. E ciò comprenderà per l’appunto reggiseni, mutande e calzettini. Controllerò al microscopio i materiali, ma devo riprovarci. Probabilmente cambierò genere di mutande, azzarderò l’acquisto di UNA, e ripeto UNA brasiliana, che non è la donna del Brasile per essere precisi. Che battute pessime. Parlare di mutande inibisce la mia ironia. C’è una sola cosa che mia madre ha sempre sperato le portassi a casa dopo lo shopping di biancheria intima: le canottiere. Mai conosciuto niente di più infernale! Di lana, che d’inverno prudono come una giacca di piume d’uccello, pesanti che pare di portare un’armatura, bianche, definite antisesso, perché in fondo, diciamocelo, le porta oggi mio nonno ottantenne. Ma non c’era verso, quelle canottiere erano la mia persecuzione. Anche in estate: “Asciugano il sudore”. E la schiena era perennemente liquefatta, con questa pezza di spugna che si impregnava di liquido e si asciugava dopodomani. Non ho mai portato a casa una canottiera del genere. E così mia madre, nelle pulizie di primavera prima dell’estate, ha deciso di lasciarne una simbolica nel mio cassetto, taglia nove anni. Potrei pensare di farla mettere alle bambole.
E voi, che biancheria intima indossate?
MORTO DAL RIDERE! L’HAI FATTO DAVVERO AH AH AH!
Io indosso boxer aderenti… molto sexy. 😉
Solo per te 😂😂😂 La parola la mantengo sempre!
ahahahaha, ho riso fino alle lacrime! Per il quotidiano uso biancheria o nera o bianca semplice (o meglio minimalista) e sempre coordinata. Raramente il colore. Poi ci sono le occasioni speciali 😀 ..SE posso un suggerimento alla mamma: le canottiere di lana non le usa più nessuno. Ci sono le moooolto più comode canottiere in microfibra: aderenti, comode e quasi invisibili 😀 😀 😀 (ma si usano quando le temperature sono davvero polari :D)
Mi fa piacere! Era una promessa che dovevo mantenere questo post 😂😂
Per la canottiera, ssshhh la mamma non deve sapere, altrimenti me le compra 😅
Shhhhhhhh zitta e muta sono!! il suggerimento era solo se dovesse persistere a comprarti canottiere di lana 😛 😛 😛
Mi piace pure regalare completini intimi a certe amiche. Me ne intendo, pensa te! 😀
Che culo! 😅😆😆
Eh si! Hai visto l’altro commento?
Da piccola indossavo quasi tutto bianco: slip bianchi, canottiera bianca, calze e calzini dei colori più stravaganti e con le più strane fantasie.
Crescendo si sono aggiunti i reggiseni (bianchi, ovviamente), e quando ho potuto finalmente prendere il controllo del mio armadio ho iniziato a comprare dei completini reggiseno+slip coordinati e più carini.
Purtroppo però da mia madre ho ereditato il gusto per le cose più stravaganti… se lei si limitava alle calze io l’ho esteso a tutta la biancheria intima… non dico cosa ho di preciso di assurdo perché altrimenti nessuno mi rivolgerebbe più la parola.
Hahaha lo sai che ciò scatena la mia fantasia?? 😅😆
data la mia eta’ e’ poco ma sicuro che
la mia biancheria intima non e’ certo ne’ minimalista ne’ tantomeno animalier e pizzi e ricci, in compenso e’ abbastanza folkloristica. A parte il reggiseno con ferretto (e chi mi regge senno’ ‘sti due cocomeri) uno nero ed uno color carne, sic et sempliciter, slip neri, bianchi e color carne in microfibra altezza media, per mettere bene in mostra quel delizioso rotolino di ciccia strabordante da sotto l’ombelico, ecco che i cassetti zampillano di calzini morbidosi di tutti i colori e collant arabescati … il perche’ non lo so, io porto sempre i pantaloni
I calzini morbidosii! Ricordo che me li regalarono, ma non li ho mai indossati… li accarezzavo solo 😂
io li metto in inverno per casa e accarezzo il gatto 😄
Mi sembra logico 😅
Allora, tenendo conto che sono entrata nel mio settantesimo anno di età, posso informarti che la biancheria che usavo da ragazza, fino ai sedici anni compresi, mentre ero in orfanotrofio, era composta da maglie di lana con maniche corte in estate e lunghe in inverno, che facevano invidia alla carta vetrata (infatti non ho mai avuto bisogno di depilarmi, i miei poveri peli sono morti a causa dell’inevitabile continuo sfregamento), poi mutandoni di tela di cotone misto canapa, tipo bermuda, ma un po’ più larghi e sottovesti, sempre dello stesso materiale, che oggi potrei tranquillamente portare come camicioni estivi, indistruttibili nel tempo, il tutto rigorosamente bianco, castigato e protettivo (uno stupratore si sarebbe trovato davanti ad una “linea Maginot” invalicabile, impossibili da strappare, difficili da tagliare anche con un affilato machete).
Dopo dieci lunghi anni di questa educazione adolescenziale, mi è rimasto il pallino del bianco, tutta la mia biancheria è tutta quanta bianca. Le mutande sono sempre molto castigate, coprono l’ombelico e anche tutto il resto. I reggiseni sono di cotone, con inserti di pizzo San Gallo, spalline larghe e comode, d’inverno indosso canottiere a spalla larga, lana fuori e cotone sulla pelle, d’estate di cotone makò. Non porto più le sottovesti, anche se ne ho una bella collezione di colori pastello, nylon leggero e inserti macroscopici di pizzo Valencienne che, ora, qualche ragazza porterebbe volentieri come abito estivo da mezza sera, per un aperitivo con gli amici.
Beh il lato positivo dell’epilazione infantile con le magliette di lana, è notevole detta così 😂
Tu hai il pallino bianco, io quello nero… sarà che da piccola portavo tutto colorato 😅
Invece di Intimissimi, abbiamo Pennyssimi ah ah ah!
Hahahaha nuova linea 😅
Le canottiere “All Seasons” devono essere una fissazione delle mamme…pure la mia!
Compare vittima!! 😅
Sono morta dal ridere!
Devi sapere che io sono per l’evitare certi problemi, quindi appena trovo una cosa che mi va bene ne acquisto una quantità industriale. Ho fatto scorta di slip che mi prendono pure i fianchi senza esagerare, di tutti i colori oltre ai classici. Stessa cosa per il reggiseno, sono riuscita a trovare un buon modello con giusto un filo di pizzo, anche questo preso in tutti i colori possibili. (Rosa, Celestino, grigio, bianco, nero e color carne). Il tutto in un negozio piuttosto economico. 😁
Hahaha mi fa piacere! La cosa del comprare in serie l’aveva anche mia zia quando mi regalava i vestiti… non ti dico i drammi, a esaminare mica il capo d’abbigliamento, no, le sfumature di colore 😂
Anche se nelle mutande anch’io compro mezzo negozio… ma solo quelle in nero 😅
Per me quelle nere sono da ciclo e da pantaloni nuovi 😁
E da pantacalze nere 😆
Durante gli anni di liceo mai indossate canottiere, all’università ho dovuto iniziare, potrei a strati multipli di calze, perché in inverno si gela. Al massimo uso t shirt se vesto più sportiva.