Domanda della settimana 

Come vi siete preparati per gli esami di maturità? 

Ve lo chiedo, perché ho letto che manchino appena dieci giorni. Dieci giorni?! Ho avuto un principio di infarto seguito da un attacco d’ansia e nevrosi isterica, condivisa immediatamente con i compari. Non compagni, compari. Compari di sfiga. Dieci giorni in cui dovrò collocare la cena di classe, la festa della scuola, la giornata in piscina perché quella è d’obbligo, l’immancabile shopping, quattro ore di ripetizioni di matematica, i miei vani tentativi di finire la tesina, la corsa a scuola per chiedere aiuto, perché in fisica non ne vengo a capo… E poi arriva mio padre, che mi racconta dei suoi esami di maturità. Ebbene, sono partiti. Hanno studiato in campeggio. In vacanza. Avete capito? A me rimangono appena dieci giorni per recuperare dieci mesi di scuola, e lui partiva per un campeggio?! Che poi a me neanche piacciono i campeggi, troppi insetti, troppe piante, troppi esseri viventi. Nella classe di mio padre sono stati bocciati in tredici. Lo hanno saputo dopo, sempre in campeggio, perché in campeggio sono ritornati immediatamente. 

Io devo ammettere che mi sto preparando, non so in che modo ma lo sto facendo. Non sto lasciando perdere, ecco. Sin dall’inizio, o dalla fine, dipende dai punti di vista, mi sono promessa che avrei fatto tutto con ordine e disciplina. La tesina l’ho sempre messa al primo posto, forse perché mi piaceva scriverla, era soddisfacente vedere le pagine aumentare, e sottolineare le parole chiave, i titoletti, le date. Poi è arrivata l’ultima parte, quella di fisica. Il funzionamento del sismografo elettromagnetico. E voi direte: ma quale droga ho assunto per scegliete un argomento del genere? Non ho scelta, in questi dieci giorni devo capirlo, fosse anche la sola cosa di fisica che studio davvero. Anche perché tutto il resto, per me, è un corpo nero. Per restare in tema. 

Il ripasso delle materie penso di iniziarlo dopo la cena di classe. Conservo quella speranza di ricevere, insieme alla pizza, qualche utile informazione sulle domande, sugli argomenti, o per lo meno sulle materie che saranno nella terza prova. Sto invocando pietà. Nel mentre che prego, ho iniziato il ripasso delle formule di matematica. Ma chi voglio prendere in giro? Lo STUDIO delle formule di matematica. E vi giuro che un vocabolario sarebbe più semplice da imparare a memoria. Che altro ho fatto? Un aperitivo, una festa di paese, un pranzo in trattoria, un giro a fare shopping, e tanto tantissimo sano dolcefarniente. Ne sapete qualcosa? Si potrebbe dire che questo sia il mio campeggio personale. Una reinterpretazione senza insetti, piante o esseri viventi disturbanti. 

In realtà non ho nemmeno paura. Non ancora. Probabilmente il 20 giugno avrò bisogno di una flebo, il 21 mi trascinerò a scuola con i denti, e il 22 sarà già un miracolo se riuscirò a presentarmi viva. E pensare che una compagna di classe, dopo la prima prova, deve dare l’esame pratico della patente. Quando si dice che il gioco si fa duro… Duro sì, ma qui parliamo di lavori forzati, altroché. Possibile che io non abbia ansia? La vorrei. Almeno un poco. Avrebbe molti vantaggi: in primis non mi ritroverei nel giro di un’ora a rendermi conto di tutto quel tempo sprecato in dieci giorni. Seconda cosa, forse sarebbe un incentivo a sospendere i miei aperitivi o le mie orette giganti a suonare la chitarra. Ho un esame da fare. Me lo ripeto guardandomi in faccia davanti allo specchio. Troppe cose da fare, troppe. Mi chiedo se abbia senso la mia tabella di marcia. Anche se l’ho già cambiata due, tre, cinque volte, forse di più. 

Stimo mio padre per essere riuscito a preparare un esame di maturità dal campeggio, una specie di “Notte prima degli esami” anni Ottanta, e… a proposito! Come mi preparo agli esami? Rivedo per la seconda volta in due anni quel film, magari canterò fuori dalla finestra la voce di Venditti, NOTTEEEE PRIMA DEGLI ESAMIIII, NOTTEE DI POLIZIAAA.

Magari porta anche fortuna.

E voi come vi siete preparati agli esami di maturità?

47 pensieri su “Domanda della settimana 

  1. Studiando sodo tutto l’anno. Metodo migliore… 🙂
    Lo studio va organizzato bene, per evitare di fare tutto all’ultimo.

  2. Buongiorno 😁 Organizzazione, volontà, coraggio.
    Per quanto mi riguarda non mi sono impegnata molto, gli orali erano in ordine alfabetico ed ero l’ultima su 18. Mappa su Yellow Submarine, il film cartone animato dei Beatles e la prof di matematica che continuava a scrivermi su fb per sapere se portassi matematica o fisica. Per l’argomento mi sono impegnata parecchio, Power point, colonna sonora, collegamenti particolari, ci tenevo a portare i Beatles.
    Per gli scritti le tracce erano orribili, alla terza prova mi sono rifatta, peccato per filosofia consegnata in bianco.
    Guardando indietro posso dirti di impegnarti e dare il massimo e comunque vada sarà un successo, il tuo. 😀

  3. Studi bene tutto l’anno; da aprile ricordo di aver iniziato a fare schemi e riassunti. Per matematica avrò fatto tutto il libro di preparazione all’esame e per fisica avevo preparato ogni argomento come se fosse una domanda della terza prova. Poi ho solo dovuto buttare tutto giù.
    Tieni duro, e tanti auguri…tienici informati 😉

  4. Studiato bene tutto ľ anno e sempre fatto schemi.
    Gli ultimi giorni leggevo i libri di testo come fossero libri “normali”. Leggevo e basta. Mi limitavo a ripetere gli schemi che mi ero fatta durante ľ anno nel caso incontravo qualche argomento ostico.
    La tesina ľ ho ripetuta ma mattina stessa delľ orale…
    Sono uscita con un voto alto in questo modo.
    Buona fortuna!

  5. Ho studiato tutto l’anno. A fine scuola ripassato schemi ed elaborati e via. Ho dato l’orale il 4 Luglio e preso 60 che all’epoca era il massimo. Tutto fatto con molta calma😃

  6. Di come mi sono preparata io non mi ricordo nemmeno più, si parla della preistoria 😛 Ti posso dire di mia figlia, era sclerata totalmente, ma aveva studiato tutto l’anno quindi tanta agitazione per niente, ed è andata benissimo. Quindi prima di tutto: stai tranquilla e fai le cose con calma, ti sembrerà di non sapere niente ma è normale, al momento giusto ricorderai ogni cosa, tranquilla 🙂

  7. Sono recidiva …. 😠non ci sono molti consigli da dare. Se hai studiato durante l’anno, non ci sono problemi. Devi solo dare una ripassata… se no, in bocca al lupo!😉

  8. Passati ormai cinquantanni e più…ricordo che chiusi i libri, tutti quanti, almeno otto giorni prima degli esami e mi dedicai ad un dolce far niente: quello che avevo imparato negli anni precedenti agli esami, lo sapevo, quello che non sapevo non lo avrei imparato in quei pochi giorni. L’importante era arrivare serena e riposata a quegli esami per dare il meglio, comunque, una bocciatura non mi avrebbe distrutto la vita. Andò bene. Lo auguro anche a te.

      • Pensa che io all’epoca feci gli esami da privatista con scritti e orali in tutte le materie e per tutti gli anni di studio. Non avevo idea di ciò che mi avrebbero chiesto. Avevo frequentato la scuola interna di un istituto e dovetti fare gli esami per il diploma in una scuola statale. Perciò mi resi conto che era inutile perdere altro tempo sui libri, ma era importante arrivare agli esami fresca e riposata. Noi studiavamo a memoria, sempre, tutto ciò che era importante dover ricordare. Ora che ho settantanni ricordo ancora molte delle cose studiate all’epoca.
        Ti faccio i più cari auguri per i tuoi esami.

  9. Io ero molto agitata.
    Non tanto per gli scritti, ma per l’orale.
    Ero timida e temevo di fare brutte figure.
    Ho comprato persino un paio di occhiali con lenti di vetro finte( ci vedevo benissimo), ma era come se avessi uno schermo di distanza tra me ed i profe.
    È andata bene. Ma prima che varcassi la porta, ho avuto tre attacchi di dissenteria…..avevo un mal di pancia🤣.
    Poi, come ti hanno già scritto, se hai studiato tutto l’anno, ne tengono conto.
    Solo quello di mate ha iniziato a chiedermi cose difficili ( era sempre stato uno str…..con me), allorché i colleghi gli hanno detto che poteva darci un taglio. Mi hanno salvato la vita😝.

  10. e chi si ricorda….ricordo solo che studiai tanto, tutto l’anno e che il giorno degli esami ero molto serena. Solo che quando sentii il mio nome per l’interrogazione ebbi un sussulto e, poichè ero in cima alle scale, rischiai di rompermi l’osso del collo! Poi tutto fu più facile di quanto temessi. E così sarà per te.

  11. Rispondo tardissimo a questa domanda perché son passati più di 10 anni e c’ho dovuto pensare…
    Non mi sono preparata per il tema o la versione (di greco) perché questi o li sai fare o no. Sapevo quali erano le materie presenti nella terza prova (non so se sia ancora così) e in quell ho tirato a indovinare cosa avrebbero chiesto e ho sperato (con le materie scientifiche era molto probabile che ci avrebbero chiesto di risolvere un problema, con le altre ho studiato solo quello che trovavo abbastanza ostiche).
    Per l’orale nulla, si prepara la tesina e si spera. Alcune domande collegate ad essa erano abbastanza prevedibili, ma le altre… ti basti pensare che ho fatto scena muta davanti al professore di fisica, quando il giorno prima avevo studiato quella materia e quelle leggi proprio con il professore che mi faceva ripetizioni.

    • Grazie della risposta! Vuol dire che ti incuriosiva 😀 Per la terza prova, diciamo che non è una cosa ufficiale ma le materie si intuiscono, per fortuna 😅 ah fisica, immagino già la scena “prof mi avvalgo della facoltà di non rispondere” … e pensare che c’era chi voleva mettere fisica in seconda prova… 😂

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