Domanda della settimana 

C’è qualcosa che non vuoi condividere con nessuno, che hai sempre tenuto per te, segretissimo? 

C’è, e non so nemmeno per quanto tempo resterà, soltanto mio, chiuso in un cassetto di soli sogni, ma c’è. Sono pagine scritte, che io non ho firmato, pagine incise dalla mia calligrafia pesante che alcuni dicono illeggibile, parlo di me, di quello che mi piace, di quello che io amo. Fogli piegati su sè stessi, infilati tra quaderni iniziati e mai finiti, frasi messe nell’angolo per l’ispirazione volata via, sono io anche in pezzi, in piccoli frammenti confusi e sconnessi. Ho sempre avuto paura di mostrarmi del tutto, paura che potessero ferirmi, rompere il vetro fragile che protegge la parte più profonda di me, perché ho conosciuto persone che mi hanno sbattuta contro al muro delle mie incertezze, e lì sono rimasta. Non è che non mi fido. Non sono nemmeno i segreti il vero problema. Forse è il fatto di essere al centro dell’attenzione totale, e pensare che tutte quelle domande curiose sul mio conto, tutti quei dubbi fantasiosi, verrebbero a crollare così, e magari le aspettative sono troppo grandi per essere soddisfatte. Ho paura di deludere, di sconvolgere, non lo so. Non condivido con nessuno una piccola parte di me che spero un giorno venga fuori, è segretissima, e immagino chi é gia pronto a scrivermi di buttarmi, di non perdere il mio tempo dietro timori di nebbia e foschia, ma ci sono segreti che meritano del tempo. Continuo a nascondere i miei fogli, i mei quaderni, perfino questo mio blog pieno di vita in cui ho raccolto quasi tre anni di parole. Vorrei condividere con la persona giusta tutto quanto, sedermi, guardarla negli occhi e dirle tutto, magari chiederle di leggere qualcosa, perché in fondo si scrive sempre per qualcuno, e quel qualcuno non può sempre essere la nostra stessa persona. Ma per tutti gli altri, è il mio segreto segretissimo. Una passione che conoscono, eppure sempre un profondo enigma, perché di mio conoscono solo qualche tema in classe, ed io non riesco a non sentirmi fiera quando il silenzio cala e leggo io, le mie parole, quasi leggessi io soltanto per il professore. In quei temi in classe ci sono io, ma non del tutto. Perché c’è un posto in cui non vi sono regole, nessun recinto a cui sottostare, nessuna vergogna davanti ad una folla di sguardi come fari, abbaglianti, una libertà strana, che forse potrebbe a volte fare paura, ma è un luogo, il mio segreto segretissimo. Lo custodisco come fosse la chiave di una cassaforte d’un principe, stretto tra le mani, anche davanti a chi mi chiede di potervi entrare, non è vero che non mi fido, ma é diverso raccontarsi a gesti, in una serie infinita d’anni di conoscenza, e poi mostrare un testo scritto in cui il soggetto è “Io”. Forse in quel momento, nel momento in cui parla il mio segreto, vorrei non esserci, rinchiudermi in una stanza e leggermi io stessa, con l’occhio critico di chi non si accontenta mai. Non avete voi un segreto? Come quando da bambini si giurava sui giochi preferiti, ma il giorno dopo l’amico trionfava, e non era più un segreto quello scherzo infantile. Com’è diverso, adesso. Quanti segreti portiamo con noi ogni giorno, parole false, parole inghiottite dal pudore, sorrisi di mattone, sguardi di cera, gesti nascosti da una schiena forte, ed un segreto che riempie le mie giornate e nonostante tutto non riesco a rivelarlo. Ho promesso che lo farò. E ho ben presente la persona che mi ascolterà per prima. Lo desidero, e nello stesso tempo questa follia di un viaggio virtuale, l’adrenalina di scrivere di nascosto, il piacere di incuriosire le persone, perché si domandano che cosa possa io scrivere davanti ad una pagina bianca, come rinunciare a tutto questo?

E in voi, c’è qualcosa che non volete condividere con nessuno, che avete sempre tenuto per voi, segretissimo?

35 pensieri su “Domanda della settimana 

  1. Ovvio che sì,penso sia fondamentale custodire una parte di me,tenerla al sicuro nel silenzio della mia testa. E’ una forma di autotutela, magari esagerata, ma necessaria. Per ogni delusione ricevuta, ogni sconfitta,ogni giornata storta so che posso ripartire da lì,da quella me che non sempre emerge ma so che c’è. Ma non escludo che qualcuno possa averla percepita,o magari capita,scovata. Chissà,per ora rimane solo un’ipotesi. 🙂

  2. certamente si, ci sono cose tanto intime che non saranno mai esternate con parole,altre magari meritano un giusto momento luogo e confidente per essere raccontate…anche se non è detto si trovi poi il coraggio di farlo …in fondo trovo sia giusto così,conservare una parte del proprio io più nascosto ci fa sentire anche meno vulnerabili, a volte.Ciao

  3. Si, la cederò a mia figlia quando mi accorgerò di essere arrivata alla distruzione della mente e del corpo (se Dio mi darà la possibilità di accorgermene).

  4. si, molte cose, non sono una persona che parla molto e condivido ancora meno… dicono che i friulani siano gente chiusa.. di certo io non smentisco la tesi… 🙂

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